Celebre mecenate tra i più attivi della sua epoca, appassionato dello studio della natura in tutti i suoi risvolti, l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo (1552-1612) aveva radunato a Praga da tutta Europa scienziati e artisti esortandoli a lavorare in modo interdisciplinare, per stabilire, attraverso l’attenta osservazione del mondo che ci circonda, un nuovo rapporto con esso. Praga diventò così un crocevia di ingegni, un laboratorio di sperimentazione, in un’atmosfera di grande tolleranza culturale e religiosa.
La convergenza delle visioni scientifiche e artistiche alla corte di Praga si caratterizzò innanzitutto per un approccio nuovo, diretto e scrutatore. Artisti e scienziati svolsero un ruolo attivo agli albori dell’empirismo, non solo creando strumenti di misurazione scientifica esteticamente gradevoli e innovativi, ma realizzando anche disegni di piante e animali, che contribuirono in modo determinante all’inventario degli organismi viventi, uno dei traguardi che le scienze naturali dell’epoca si erano prefissati.
La mostra che il Museo del Louvre ospiterà questa primavera (è fissata dal 19 marzo al 30 giugno, nella Aile Richelieu) si intitola «L’esperienza della natura. Le arti a Praga alla corte di Rodolfo II» e intende sottolineare un aspetto meno conosciuto dell’arte alla corte di questo monarca. Accanto alla tendenza cosiddetta «manierista» esiste una seconda corrente, «naturalista»: sono i pittori della natura, come i paesaggisti Roelandt Savery, Peter Stevens e Paulus van Vianen, o gli artisti specializzati in fiori e animali, come Hans Hoffmann, Daniel Fröschl e Joris Hoefnagel.
Organizzata in collaborazione con la Galleria Nazionale di Praga, la mostra riunisce cento opere (oggetti d’arte, sculture, dipinti, grafiche, strumenti scientifici, manoscritti, documenti stampati) perlopiù realizzati a Praga e commissionati o acquistati da Rodolfo II per la sua Kunstkammer. Provengono per la maggior parte dalle collezioni statali praghesi, da musei internazionali (Louvre, Kunsthistorisches, Rijksmuseum, Kupferstichkabinett di Berlino) e dalla Bibliothèque de l’Observatoire di Parigi.