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Lo slovacco che amava gli italiani
- Paola Naldi
- 30 novembre 2016
- 00’minuti di lettura

«Madonna col Bambino e un senatore» di Tintoretto
Lo slovacco che amava gli italiani
Lo slovacco che amava gli italiani
- Paola Naldi
- 30 novembre 2016
- 00’minuti di lettura
Paola Naldi
Leggi i suoi articoliBologna. Sono per la maggior parte inediti per l'Italia i dipinti che costituiscono la mostra «Da Carpaccio a Canaletto. Tesori d'arte italiana dal Museo di Belgrado» allestita fino al 13 febbraio alla Pinacoteca di Bologna. Selezione di una cinquantina di opere tra i duecento lavori che costituiscono la collezione di maestri italiani del museo serbo visitata anni fa da Federico Zeri e Carlo Volpe, che avanzarono ipotesi attributive riportate in mostra, e studiata in tempi più recenti da Vittorio Sgarbi e Pierre Rosenberg.
L'elenco delle opere presenta interessanti esempi di primitivi, numerosi esempi di arte veneta e di scuola bolognese, ma anche artisti stranieri che hanno lavorato in Italia. Tra essi un «San Sebastiano» e un «San Rocco» di Vittore Carpaccio, una «Madonna col Bambino e un senatore» del Tintoretto, un'«Artemisia» del Padovanino e poi dipinti di Giambattista Tiepolo, Antonio Canaletto, Francesco e Leandro Bassano, Francesco Guardi, Alessandro Tiarini e Nicolas Regnier.
La collezione è ben documentata da un inventario che riporta il momento della sua creazione al 1891-92 con una donazione del pittore di origini slovacche Bertold Lippay, amico dell'allora direttore del Museo Nazionale di Belgrado. L'artista viveva a Venezia e quindi attinse a quanto offriva quel mercato, tra Veneto ed Emilia. A questo primo nucleo si sono poi aggiunte acquisizioni di artisti francesi dell'Ottocento e tedeschi, determinando un altro nucleo consistente su Impressionismo e Postimpressionismo. I conflitti che hanno martoriato il Paese fin dalla prima guerra mondiale hanno in parte disperso il patrimonio. Esposto fino al '90, il nucleo dei maestri italiani era dal '99 conservato nei depositi.
La mostra di oggi è solo l'ultimo atto di un significativo rapporto di scambio culturale, attivato fin dal '94, tra la Pinacoteca di Bologna e diverse realtà culturali della Serbia, in particolare i Musei nazionali di Pancevo e di Belgrado. Nel '99 è stata avviata la catalogazione delle opere di artisti italiani conservati al Museo di Belgrado a opera di Rosa D'Amico della Pinacoteca di Bologna e Tatjana Bosniak di Belgrado, sfociata nel volume La pittura italiana dal XIV al XVII secolo dal Museo Nazionale di Belgrado, presentato lo scorso ottobre.
La mostra attuale è stata realizzata con il contributo di UniCredit Banca, con il supporto di Provincia di Bologna e Ministero, e la collaborazione delle Ambasciate di Serbia e Montenegro a Roma e di quella Italiana a Belgrado. A maggio del 2005 l'esposizione farà poi tappa in Finlandia, a Tampere, che ha avviato un rapporto di collaborazione tanto con Bologna che con Belgrado.

«Madonna col Bambino e un senatore» di Tintoretto