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Daniele Galliano e Luca Beatrice

Foto di Massimo Damiano

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Daniele Galliano e Luca Beatrice

Foto di Massimo Damiano

Luca Beatrice, amico prezioso

L’artista Daniele Galliano, conoscenza di vecchia data del critico torinese, che ha condiviso con lui la magnifica esperienza della 53ma Biennale di Venezia, ricorda un lungo pezzo di vita trascorso assieme

Daniele Galliano

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Ho conosciuto Luca nel ’91, quando era andato a trovare un artista al quale avevo fatto un ritratto che l’aveva affascinato. Subito dopo era venuto a trovarmi in studio, a Pinerolo. Va ricordato che lui andava a trovare tutti i giovani artisti che lo invitavano, da Pinerolo a Canicattì, non proprio una pratica comune a tutti i critici-curatori. Ci siamo piaciuti subito: eravamo entrambi orgogliosamente cristiani, eterosessuali e della Juve, e questo credo che abbia giocato a mio favore nel conquistare la sua simpatia. Mentre lui era uguale a Fabrizio Frizzi, vestito però come Aristide Bruant, con tanto di cappello, io assomigliavo a un giovane prete di campagna (era spiazzante, credo, vedere i miei dipinti erotici e ricondurli a me). Luca era curioso e onnivoro, affamato di vita, tagliente e ironico, consumatore compulsivo di libri, ma soprattutto di musica rock. Era in grado di interagire con un settantenne come con un quattordicenne. Col tempo siamo migliorati entrambi come look e abbiamo fatto tanta strada insieme. Abbiamo cominciato con una mostra a Pinerolo, alla galleria ES e poi tante altre in tutta Italia, fino al Man di Nuoro. Abbiamo condiviso cene, concerti, tanti viaggi, leggendario quello a New York con Cristiana Perrella, Sergio Cascavilla e Sergio Bertaccini, con tanto di concerto dei Garbage. Era sempre una festa stare in sua compagnia, tanto che andare a cena assieme poteva avere i suoi rischi: bisognava infatti fare attenzione che non andasse il cibo di traverso dal ridere. Come in tutte le amicizie, poi, ci sono stati alti e bassi, ci siamo persi per poi ritrovarci, perché il tempo passa ma certi legami sono eterni. Dopo un periodo durante il quale ci eravamo visti poco, ci siamo ritrovati per caso in pizzeria con entrambe le nostre compagne incinte e da lì, di nuovo, abbiamo ripreso a vederci assiduamente. Col tempo anche le nostre figlie sono diventate amiche.

Nel 2008 è successo poi qualcosa di emblematico. Mi trovavo a Leky, in Grecia, per assistere al miracolo dei gigli. Sono salito al Santuario della Madonna, ho acceso una candelina e ho chiesto di farmi partecipare alla Biennale di Venezia. Poche ore dopo, al ritorno a Leros, mi ha raggiunto una chiamata di Luca che mi diceva di prepararmi a «qualcosa di grosso». Alcuni mesi dopo ho ricevuto l’invito a partecipare alla 53ma Biennale di Venezia, nel padiglione Italia, del quale lui era stato nominato direttore: una gioia infinita. Come succede nella vita, però, non ho condiviso con lui solo momenti di gioia e di successo. Due anni fa Luca ha abbandonato le sue vacanze per venire al funerale di mia moglie Silvia. Piangeva così tanto che sono stato io a cercare, inutilmente, di consolarlo. Una volta ripartito ha sentito il bisogno di fermarsi per scrivermi il più bel messaggio di amicizia e di amore che io abbia mai ricevuto. Altro che «cinico Beatrice», come l’aveva ribattezzato Sargentini durante una mostra! Negli ultimi tempi ci vedevamo anche in Accademia a Torino, dove entrambi nel frattempo eravamo diventati docenti. Proprio in questi giorni dovevamo andare a pranzo assieme…

Credo che questo periodo sia stato per Luca uno dei più belli della sua vita, anche se quest’ultima alla fine gli ha tirato uno dei suoi scherzi, il peggiore. Noi però sappiamo che la vita non finisce qui e non ho alcun dubbio che ci ritroveremo presto, magari anche in sogno, una di queste notti, «come le star a bere del whisky al Roxy bar».

Ciao Luca,
sarai per sempre nel mio cuore,

Daniele 

Daniele Galliano, 22 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

Luca Beatrice, amico prezioso | Daniele Galliano

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