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Paolo Moreno
Leggi i suoi articoliMigrazioni dal Vicino Oriente, ma nessuno ricorda che Europa è il nome di una profuga dal Libano, approdata a Creta. Comunità Europea, Grecia, Euro, ma nel linguaggio corrente i Greci distinguono: «studia in Europa», dice chi ha un figlio all’estero. La crisi sottolinea il confine: c’è chi lo supera nella tempra che accomuna le culture.
Ripenso la luce rara di Luigi Beschi, nato nel 1930 a Desenzano (Brescia), mancato nel luglio scorso ad Atene, seconda patria, dove si era stabilito con la moglie Katerína Spetsiéri, specialista dell’arte bizantina, incaricata di corsi di Cultura greca in alcuni atenei italiani.
Instancabile la produzione del Filelleno, che mobilitava chiarezza d’ingegno e qualità della prosa a risolvere incertezze, puntualizzare identificazioni e attribuzioni, aprire prospettive nella topografia, iconografia e musica greca: una sua gemma critica sul fregio del Partenone sublima la concomitanza di valori politici e culturali nel capolavoro classico.
Alla radice, il Liceo a Verona, l’Università di Padova con l’insegnamento di Carlo Anti, la meditazione della specifica letteratura germanica in biblioteca a Monaco, la cattedra di Archeologia e storia dell’arte greca e romana a Chieti, poi Napoli, Pisa e Firenze fino al 1999.
Missioni di scavo: Cirene, dove Beschi riconobbe il poeta Callimaco con la Musa ispiratrice degli Aítia («Origini») in un rilievo, e la dea Persefone negli inquietanti busti senza volto delle necropoli. Lemno: esplorazioni a Efestia, interpretazione del Santuario dei Cabiri, ceramiche dal tardogeometrico all’ellenismo.
Percorsi tra le raccolte nell’Italia settentrionale e a Firenze, nella convinzione che la scienza archeologica deve molto al collezionismo dal Rinascimento a Winckelmann: in Venezia i monumenti giunti da Creta, quando dominava la Serenissima, quasi scorta all’avvento da Candia del pittore Theotokópoulos, detto il Greco «in Europa».
Sintomatica la riscoperta di Ciriaco d’Ancona nella cultura antiquaria dell’Umanesimo, o di Louis-François-Sébastien Fauvel, pittore francese (1753-1838), ad Atene, Costantinopoli e Alessandria, capace, come il suo interprete, d’intrecciare la vicenda personale con l’arte e la storia: la casa di Fauvel vantava un Salon Musée, primo Museo di Atene.
Nel 2011 il Museo Benaki, diretto in Atene da Ángelos Delivorriás, ha dedicato a Luigi Beschi una «lode» di appassionata completezza, comprese le doti di generosa umanità, nell’unanime riconoscimento di allievi e colleghi.