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Redazione
Leggi i suoi articoliSe attendiamo la prossima Milano Art Week con una dolce impazienza lo dobbiamo a una serie di novità che la distinguono dalle precedenti. Dal debutto della super galleria Thaddeaus Ropac a quello della fiera Paris Internationalle, in rampa di lancio. Ma soprattutto c'è curiosità riguardo l'evento principe, quello a cui la settimana milanese ruota intorno: miart. Per la sua trentesima edizione, in programma dal 17 al 19 aprile 2026, la fiera d'arte moderna e contemporanea ha annunciato una nuova location - la South Wing dell'Allianz MiCo - e ha intrapreso un percorso trasformativo che promette di mutarne l'identità. Lo stesso titolo, New Directions, un omaggio al celebre album jazz del 1963 di John Coltrane, è una dichiarazione d’intenti: miart 2026 abbraccia una trasformazione che coinvolge ogni suo aspetto, dai contenuti curatoriali al dialogo con le gallerie, dall’immagine coordinata all’esperienza stessa del visitatore.
Partiamo dalle conferme. Presenti le sezioni storiche Emergent ed Established, che si confrontano come due voci in dialogo tra loro. La prima, curata da Attilia Fattori Franchini, è dedicata alle gallerie emergenti che credono e investono sul futuro dell’arte; la seconda, cornice per realtà consolidate, proporrà progetti che spaziano dal primo Novecento fino agli orizzonti più recenti della contemporaneità. E ora, le prime novità. Established, infatti, si arricchisce quest’anno di una metasezione: Established Anthology, che presenterà i progetti espositivi che accompagneranno la fiera raccontando la complessità e le traiettorie. Attraverso l’interpretazione del tempo come esperienza vissuta, archivio di segni e orizzonte da immaginare, le opere proposte indagheranno temi come la ciclicità e la metamorfosi, l’oblio e memoria, l’attesa e l’immaginazione del futuro, giocando con i salti temporali, le stratificazioni, le inversioni della cronologia e interrogando i futuri possibili, reali o distopici.
South Wing, Allianz MiCo
Accanto a Established Anthology, del tutto inedita anche la sezione Interplay, il cui nome riprende un termine chiave del lessico jazzistico che indica la capacità di ascolto reciproco e reazione immediata tipica delle improvvisazioni. Al pari di due musicisti in dialogo, il settore proporrà una serie di confronti tra coppie di gallerie, che all’interno dello stesso spazio espositivo creeranno narrazioni coese, capaci di restituire un dialogo autentico tra artisti, linguaggi e contesti culturali differenti. Inedito anche il layout espositivo, che si articolerà su tre livelli distinti. Al piano d’ingresso troverà posto Emergent, punto di partenza ideale del percorso, che si affaccerà sul livello inferiore dedicato a Established, Interplay e alla Ruinart Champagne Lounge; il piano superiore, invece, ospiterà Established Anthology e il VIP Restaurant.
Ad accompagnare miart 2026 e ad amplificarne visivamente i messaggi, lo studio Leftloft ha realizzato una campagna grafica allineandosi all’identità e alla visione della nuova edizione e interpretando il tema New Directions come una riflessione sul valore dell’improvvisazione e sull’equilibrio tra struttura e libertà, tra riconoscibile e nuovo. Il campo grafico diventa così lo spartito mentre gli spazi di comunicazione, siano essi cartacei o digitali, il pentagramma vuoto che lascia spazio a una composizione visiva in continua trasformazione. Le variabili – formato, colore, titoli, testi, tipografia, immagini – sono gli strumenti di una jazz band visiva che improvvisa attorno a un leitmotiv, generando infinite variazioni sul tema. Ne nasce un linguaggio potente e sincopato, capace di esprimere il carattere evolutivo e aperto di miart.
Come nel jazz, dove il dialogo tra strumenti diversi è essenziale e ogni voce contribuisce con la propria nota a costruire un’armonia collettiva, miart si candida come strumento di riferimento per la Milano Art Week, attorno al quale si aggiungeranno in un crescendo irrefrenabile le note suonate da mostre, performance, proiezioni, workshop ed eventi speciali che per una settimana trasformeranno la città in un ensemble artistico il cui spettacolo promette di muoversi verso nuove ed impreviste melodie.
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