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Nel «Praesepe» l'identità in tutte le sue forme
- Paolo Vincenti
- 22 dicembre 2016
- 00’minuti di lettura

Il Palazzo Marchesale di Arnesano, sede della mostra
Nel «Praesepe» l'identità in tutte le sue forme
Nel «Praesepe» l'identità in tutte le sue forme
- Paolo Vincenti
- 22 dicembre 2016
- 00’minuti di lettura
Paolo Vincenti
Leggi i suoi articoliArnesano (Le). Dal 23 dicembre al 22 gennaio, presso il Palazzo Marchesale, si terrà la seconda edizione della mostra collettiva «Praesepe», a cura di Massimiliano Cesari, promossa dal Comune di Arnesano e patrocinata dall’Università del Salento (Catalogo Edizioni Esperidi). Cinque gli artisti: Marco Mariano (1985), Pantaleo Musarò (1960), Salvatore Sava (1966), Salvatore Spedicato (1939), Chiara Tubia (1982).
«Per l’attuale edizione, spiega il curatore, è stato scelto il tema dell’identità in tutte le sue forme (personale, collettiva, culturale, ambientale), così come affrontato dallo scrittore Édouard Glissant». Con l’installazione «Cattedrale» (2016), Mariano approfondisce la ricerca «costruttivista» nel campo delle strutture solide, edificando nuovi mondi e possibili esistenze.
Il progetto fotografico di Musarò, «Il mio volto» (2016), propone un percorso narrativo all’interno del volto umano, metafora di stereotipi e paure collettive. Con «Aleurodidi» (2016), Sava ritorna al tema della tutela del paesaggio e dell’attuale devastazione. In questo caso l’installazione si colloca in un pluriennale percorso di ricerca all’interno dell’arte ambientale. Con «Neofita» (1998-2009) e «Lutto per l’olivicidio« (2015), Spedicato, tra gli scultori più importanti del secondo Novecento, indaga sui valori spirituali e ambientali dell’esistenza umana. Tubia, con «Is that what we call identity?» (2016), interroga e gioca con lo spettatore sul significato della parola identità nella odierna realtà sociale.

Il Palazzo Marchesale di Arnesano, sede della mostra