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Silvia Conta
Leggi i suoi articoliBrescia
Galleria Massimo Minini | Emo Verkerk. Tempo e spazio. Il ponte tra di noi
Dal 22 novembre 2025 al 17 gennaio 2026
https://www.galleriaminini.it/exhibition/tempo-e-spazio-il-ponte-tra-di-noi/
L'artista olandese Emo Verkerk, nato ad Amsterdam nel 1955, spazia tra pittura, scultura, fotografia e incisione. Dopo la sua prima esposizione in galleria nel 1994, l’artista torna a Brescia presentando le opere pittoriche che lo hanno reso celebre: i ritratti. Fedele alla ritrattistica fin dagli esordi, Verkerk ha esplorato il genere costruendo nel tempo un linguaggio personale e riconoscibile. In mostra, i ritratti saranno affiancati da raffigurazioni di animali, colti in situazioni enigmatiche, e da paesaggi dalle atmosfere poetiche.
Napoli
Galleria Alfonso Artiaco | Alan Charlton and Liam Gillick
Dall'8 novembre 2025 al 10 gennaio 2026
https://www.alfonsoartiaco.com/index.cfm?box=news&azione=view&idnews=3633&id=
Alan Charlton e Liam Gillick affrontano, ciascuno secondo una propria prospettiva, l’eredità del modernismo, sviluppando pratiche che ampliano il potenziale dell’astrazione a partire da una riflessione sulle condizioni materiali dell’opera. Charlton concentra la sua ricerca sulla pittura, intesa come campo di rigore e coerenza formale; Gillick, invece, adotta un linguaggio multidisciplinare che include scrittura, musica, cinema e scultura, indagando le relazioni tra spazio, forma e narrazione. Entrambi condividono un interesse per l’esposizione come dispositivo critico, luogo in cui l’opera si misura con il proprio contesto e con la percezione del pubblico. Per questa occasione, Charlton presenta tre dipinti - di forma quadrata, circolare e triangolare - che definiscono la griglia geometrica e concettuale dell’intero progetto. A essi si contrappone il lavoro di Gillick, che realizza tre nuove sculture della serie Elevation: strutture autoportanti composte da pannelli in alluminio verniciato e plexiglas colorato, il cui equilibrio tra leggerezza e costruzione suggerisce una tensione tra architettura e astrazione. In uno spazio più raccolto della galleria, Gillick presenta inoltre un nuovo intervento murale, un production cycle, che estende la sua riflessione sul linguaggio e sui processi della produzione contemporanea.
Richard Ayodeji, Ikhide Patri, 2025
Torino
Galleria Franco Noero | Alcune storie sono composte da frammenti di altre storie. Lilou Vidal invita Mario García Torres a un dialogo sonoro con Ezio Gribaudo
Fino al 30 novembre 2025
Mescolando dimensioni temporali, atmosferiche, narrative, musicali e sonore, la mostra si sviluppa come una meditazione enigmatica, plasmata dall’incontro tra l’archeologia non visiva di Mario García Torres e le indagini visive di Ezio Gribaudo sulle specie scomparse (i dinosauri) in uno spazio dove il tempo si sospende, oscillando tra realtà e finzione. Come un archivio sonoro, l’installazione immersiva di Mario García Torres, Silence’s Wearing Thin Here, è composta da frammenti audio selezionati da un insieme di opere multimediali realizzate a partire dai primi anni 2000. In questo "viaggio atmosferico", due
voci femminili dalla texture sintetica si rispondono e dialogano sul tempo, sulla memoria e sulla politica delle immagini, su un tessuto sonoro che mescola suoni ambientali e composizione musicale in più parti, scritta dall’artista e prodotta in collaborazione con diversi musicisti. Questa collisione di temporalità multiple, messe in relazione con i dipinti e le sculture di dinosauri di Gribaudo sviluppate negli anni ’80, esaspera una sensazione di instabilità temporale: «Il tempo è un’invenzione. Un progresso arbitrario, indefinito e continuo dell’esistenza, che a volte si accartoccia, si schiaccia e si inverte». La fascinazione di Ezio Gribaudo per l’iconografia dei dinosauri ritorna come un vero e proprio leitmotiv nella sua opera. Questi vertebrati preistorici, che scoprì per la prima volta durante una visita all’American Museum of Natural History di New York negli anni 80, diventano per lui figure emblematiche della memoria e della traccia.
Galleria Franco Noero | Mario García Torres. OILS
Fino al 14 febbraio 2026
Una nuova personale di Mario García Torres, per la seconda volta a Torino in galleria, a seguito del suo ultimo progetto The Sun Makes Me Blind, Suite Golfo di Napoli (Untitled I-XI + Napoli) realizzato nell'estate del 2021 a Napoli, in occasione della prima edizione di PANORAMA Italics a Procida, a cura di Vincenzo de Bellis. Come nelle occasioni precedenti, ancora una volta un inedito e nuovo corpus di opere è stato appositamente concepito dall'artista messicano per gli spazi della galleria di Via Mottalciata. Ispirandosi ad alcuni specifici episodi della storia recente del Messico del XX secolo, García Torres costruisce una trama narrativa che dà origine ad una riflessione sull'idea di teatro, sul concetto di spettacolarizzazione e sui modi di fruizione generati da entrambi. È un'occasione per l'artista per riflettere su elementi profondamente radicati nella cultura dell'epoca del suo paese e fortemente caratterizzanti la sua vita pubblica. La serie di dipinti a olio prodotti per la sua mostra costituiscono il primo approccio dell'artista con questa tecnica, la volontà di confrontarsi con la figurazione in pittura, procedendo in parallelo con un'indagine molto personale sul concetto di 'verità' nelle rappresentazioni da lui scelte, sulle idee di realtà e di immaginario, sul limite tra il vero e il falso, una serie di connotazioni che concettualmente trovano riscontro e rispecchiano moltissimo la tradizione culturale e sociale del suo Messico natale.
Venezia
Galleria Michela Rizzo | Boulder. Hamish Fulton con Matthew Attard, Ivan Barlafante, Michael Höpfner, Francesco Jodice, Ryts Monet, Maurizio Pellegrin, Cesare Pietroiusti, David Rickard, Antonio Rovaldi, Mariateresa Sartori, Claudio Tesser e Silvano Tessarollo
Dal 15 novembre 2025 al 15 gennaio 2026
https://galleriamichelarizzo.net/lista-mostre/?id=18640
Questa mostra collettiva conclude il percorso espositivo nella sede degli ex birrifici. Il progetto espostivo nasce dall’opera Boulder di Hamish Fulton, artista britannico che ha fatto del cammino un linguaggio artistico e un atto di consapevolezza. Basato sull’esperienza diretta del paesaggio e su una concezione radicale del rapporto tra arte e natura, il lavoro di Fulton diventa il punto di partenza per un dialogo corale e intergenerazionale attorno al simbolo del masso, emblema di forza, permanenza e memoria del paesaggio. All’interno di questo orizzonte, gli artisti in mostra si dispongono secondo differenti gradi di
prossimità al pensiero di Fulton.
Galleria Michela Rizzo, Palazzo Palumbo Fossati | Andrea Mastrovito. Quando il cielo finisce
Dal 15 novembre 2025 al 7 febbraio 2026
https://galleriamichelarizzo.net/lista-mostre/?id=18620
La mostra inaugura i nuovi spazi di Palazzo Palumbo Fossati a Venezia, segnando un momento di rinnovamento e continuità nella storia della
galleria. Con questo nuovo progetto - il secondo in galleria -, Andrea Mastrovito mette in scena un tributo agli artisti storici che hanno contribuito al percorso della Galleria Michela Rizzo, reinterpretandone le opere e intrecciandole con il proprio immaginario visivo. Il punto di partenza si trova nella mostra La diseducazione al reale (2021), che aveva inaugurato la collaborazione con la galleria e posto le basi per una riflessione sul disegno come linguaggio stratificato e dispositivo di riscrittura del reale.
Victoria Miro | Richard Ayodeji Ikhide: Incroci del Passato (Crossroads of the Past)
Fino al 13 dicembre 2025
https://www.victoria-miro.com/exhibitions/richard-ayodeji-ikhide-venice-2025/
La mostra personale dell’artista nigeriano Richard Ayodeji Ikhide - che attualmente vive e lavora a Londra - ha le sue radici in una residenza realizzata con la galleria a Venezia durante la scorsa primavera. In quel periodo Ikhide ha iniziato una serie di dipinti a tempera che successivamente ha completato al suo ritorno a Londra. ‘‘Riprendendo elementi della pittura italiana, Ikhide attinge all’eredità della storia artistica occidentale e nigeriana e al tempo stesso la reinterpreta attraverso un suo immaginario. Intrecciando una mitologia personale, rielaborandone i codici e trasformandola in qualcosa di profondamente inedito’’, spiega Minna Moore Ede nel testo che accompagna la mostra. Sperimentando per la prima volta con la tempera all’uovo su tavola, Ikhide cerca di creare un ponte tra diverse tradizioni artistiche: dai dipinti devozionali dell’Italia rinascimentale agli oggetti e alle pratiche tipiche della sua cultura. In questi nuovi lavori emergono figure archetipiche – genitori, figli, viandanti, sacre famiglie – che abitano paesaggi simbolici dove
il sacro, l’ancestrale e il profano si uniscono.
Josefina Ayllón, Untitled (JA0779), 2025
Roma
z2o Sara Zanin | Kaarina Kaikkonen. Unfolding Hope
Dal 15 novembre 2025 al 17 febbario 2026
https://www.z2ogalleria.it/exhibitions/118-kaarina-kaikkonen-unfolding-hope/overview/
La mostra presenta una nuova serie di lavori site-specific in cui lo spazio espositivo diventa parte integrante dell’opera. Architettura e memoria del luogo dialogano con le installazioni, ridefinendo l’esperienza del visitatore. In questa serie, il lavoro di Kaikkonen intreccia dimensione poetica e attenzione ecologica: i tessuti riciclati si trasformano in strumenti di riflessione sul consumo e sul riuso, suggerendo un dialogo tra arte e sostenibilità. La metamorfosi dei materiali usati in opere che celebrano vita, crescita e rigenerazione invita a ripensare il rapporto tra essere umano e ambiente, sottolineando la necessità di rispetto e cura per il mondo naturale.
z2o Sara Zanin | Josefina Ayllón. L'appuntamento
Dal 21 novembre 2025 al 17 gennaio 2026
È la prima mostra personale di Josefina Ayllón a Roma, la città dove vive. Composto principalmente da opere recenti, il progetto espositivo illustra i risultati di una sperimentazione costante: una pratica pittorica quotidiana in cui il ritratto viene adottato sia come dispositivo pittorico che scultoreo. Il colore, infatti, è talvolta applicato con un pennello, mentre in altri casi è steso a mano, richiamando i gesti creativi tipici della scultura e, più precisamente, della modellazione. La sua densità sulla tela, tuttavia, rimane invariata, come se gli stessi strumenti del mestiere possedessero qualità tattili e tangibili. I soggetti – per lo più figure singole poste su sfondi monocromatici che ne sottolineano l'emergere – evocano solo in parte specifici tipi di rappresentazione, da quelli storici a quelli sacri, assumendo invece il ruolo di “pretesti” nati dalle necessità della pittura stessa.
Milano
Galleria Jannone Disegni di Architettura | Massimo Scolari. Solca Mari Mossi
Dal 19 novembre al 24 dicembre 2025
https://www.antoniajannone.it/mostre/ramon-enrich-a-pietrasanta
Massimo Scolari, che non esponeva alla Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura di Milano dal 1992, torna nei suoi spazi con una mostra che seleziona molte opere inedite, - soprattutto oli, acquerelli e incisioni – prodotte tra gli anni Settanta e 2020, che approfondiscono insieme al tema degli archetipi anche quello dell’architettura delle montagne. I dipinti di Scolari in esposizione evocano paesaggi metafisici in cui, come scriveva Daniele Del Giudice, “l’oggetto c’è, ma come un dopo silenzioso, l’oggetto come un mito, immagine esemplare, forma autonoma, non certo prodotto inferiore delle attività intellettuali ma imitazione della verità”. Pieni di “attesa”, in una quasi totale assenza di presenze umane, i suoi paesaggi sono abitati da torri, piramidi, ali, fortezze e montagne che compongono visioni immaginarie e paesaggi cosmici. Accanto a questi, sono esposti una serie di disegni a penna in cui ai consueti soggetti pittorici si affiancano annotazioni progettuali, dove risulta evidente la precisione e l’accuratezza che sono tipiche della sua poetica artistica. Una poetica che è poíēsis, parola che racconta il fare che per Scolari si riferisce ugualmente al fare una pittura, quanto al fare un oggetto o un libro.
Building Gallery | Yuval Avital. Con l'argilla dei nostri corpi
Fino al 13 dicembre 2025
https://building-gallery.com/en/exhibitions/yuval-avital-con-largilla-dei-nostri-corpi/
Avital torna negli spazi della galleria con la sua seconda monografica, dopo il progetto E T E R E del 2021. La nuova esposizione è dedicata alla ceramica e all’argilla, elementi presentati sia come materie che come soggetti. La mostra presenta un ampio nucleo di opere inedite, tra cui nuove produzioni scultoree e pittoriche realizzate in collaborazione con maestri artigiani italiani, insieme ad alcune sculture già note dell’artista. Il percorso espositivo esplora la dimensione plastica e simbolica di una materia prima profondamente umana, divenuta centrale nella sua pratica.
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