Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Rosalba Cignetti
Leggi i suoi articoliIl tempo è denaro e nel mondo delle aste lo è ancora di più. Rilanciare al momento giusto o capire quando vale la pena esporsi prima può fare una grande differenza. Il suono del martelletto battuto dal banditore segna solo la fine di un percorso che inizia molto prima, in un mercato dove le case d’asta affinano costantemente strumenti e strategie per stimolare le offerte e restare competitive, puntando a costruire valore ben prima dell’apertura della sala, agendo sulle fasi che precedono la vendita: selezione, valutazione ed esposizione dei lotti, relazioni con i collezionisti.
È in questa logica che Phillips, a partire da settembre, introdurrà una nuova formula pensata per rafforzare l’interesse già nella fase preparatoria. Si chiama Priority Bidding e mira a costruire il valore in sala fin dalle prime battute, offrendo commissioni ridotte a chi presenta offerte vincolanti con almeno 48 ore di anticipo rispetto all’inizio dell’asta. Il nuovo schema tariffario introdotto da Phillips prevede una struttura a scaglioni che varia in base al prezzo di aggiudicazione, con percentuali diverse per chi sceglie di presentare un’offerta anticipata. Fino a un milione di dollari (o 800.000 sterline nel caso delle vendite londinesi), la commissione standard del 29% si riduce al 25% per chi utilizza Priority Bidding. Tra uno e sei milioni di dollari, si passa dal 22% al 20%, mentre oltre i sei milioni la tariffa scende dal 15% al 14%. Le stesse proporzioni valgono anche per le aste a Hong Kong, con soglie equivalenti in valuta locale.
Le politiche sulle commissioni, un tempo elemento tecnico, sono diventate oggi uno strumento chiave per orientare il comportamento dei collezionisti e rendere più attrattiva la partecipazione. Lo scorso anno Sotheby’s aveva provato a intervenire sulla struttura dei premi per i compratori, salvo poi fare marcia indietro. Altre realtà hanno avvicinato sempre di più le vendite pubbliche a logiche da trattativa privata, nel tentativo di intercettare un collezionismo sempre più abituato a muoversi con discrezione e anticipo. Phillips ha pensato invece a un’impostazione più mirata e organica, concentrandosi sulla fase pre-asta in cui, pezzo dopo pezzo, si costruisce il valore che emergerà in sala.
L’obiettivo di Priority Bidding è duplice: rendere la competizione più vivace già in fase iniziale e offrire maggiore prevedibilità a chi affida le opere in vendita. Non è solo una variazione tecnica: è un cambio di mentalità. Invece di attendere il teatro dell’asta, con il suo ritmo serrato e le mani alzate all’ultimo secondo, Phillips invita i collezionisti a muoversi con anticipo. Chi presenta un’offerta vincolante almeno 48 ore prima dell’inizio della vendita (e che sia pari o superiore alla stima minima dell’opera) potrà infatti godere di una buyer’s premium vantaggioso, cioè di una commissione da pagare in aggiunta al prezzo di aggiudicazione, sensibilmente più bassa rispetto a chi partecipa nel modo tradizionale. «Vogliamo incoraggiare un coinvolgimento anticipato per generare una competizione vivace sin dall’inizio e offrire maggiore certezza a chi affida a noi le proprie opere. Premiare chi si impegna presto aiuta a costruire slancio e rende l’esperienza d’asta più intensa e partecipata», ha spiegato Martin Wilson, CEO della maison.
A beneficiarne, secondo Phillips, saranno tutti: chi compra, grazie a un risparmio concreto; chi vende, grazie a una migliore prevedibilità dell’esito; e la casa stessa, che potrà orchestrare le aste con una base d’interesse già solida. È una strategia che gioca con l’idea di tempo, trasformandolo in leva commerciale.
La novità si inserisce in un più ampio aggiornamento delle tariffe standard, che coinvolgerà tutte le aste dal vivo a partire dalla stagione autunnale 2025. Restano escluse, almeno per ora, le vendite di orologi (che manterranno le vecchie condizioni) e le aste online a tempo.
La proposta è ambiziosa, sfida l’abitudine alla prudenza e quella tipica attesa dell’ultimo rilancio. Resta da vedere come reagirà il mercato: i collezionisti sono attenti, spesso strategici, e non tutti saranno pronti a scoprire le carte in anticipo.
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