Un’opera dell’artista berlinese di origine vietnamita Danh Vō è stata aggiudicata sotto le stime per 307mila euro diritti compresi l’8 novembre, all’asta serale di Phillips di arte contemporanea (la stima minima era 280mila euro). L’asta ha complessivamente realizzato scarsi risultati, con un totale di 52,7 milioni di euro (stime 60-88,5 milioni). La serata ha tuttavia fatto registrare un nuovo record per un dipinto di Le Corbusier, «Femme rouge et pelote verte» (1932), venduto a 4,3 milioni di euro (stime 3,7-5,6 milioni), battendo il precedente record stabilito in maggio da Christie’s a Zurigo di un milione di dollari. Il lotto principale della serata era «Untitled XXVIII» (1977) di Willem de Kooning, che è stato venduto per 10,6 milioni di euro (stime 9,3-14 milioni). Entrambe le opere hanno avuto un solo offerente.

Dei 51 lotti in offerta, 42 hanno trovato compratori, per una percentuale di venduto dell’82%. Ma 22 dei lotti in vendita erano garantiti e, di questi, sei lotti coperti da Phillips sono rimasti invenduti, il che suggerisce che la casa d’aste abbia subito perdite. Il valore totale stimato dei sei lotti garantiti era tra i 5,2 e i 7,5 milioni di dollari.
A una conferenza stampa successiva alla vendita, il ceo di Phillips, Ed Dolman, ha detto che ci sono state «offerte molto selettive» da parte di compratori desiderosi di risparmiare il loro denaro per le quattro successive aste della settimana e che uno dei punti chiave della vendita è stata l’arte contemporanea giapponese.
«Lava» di Toshimitsu Imai (1957) è stata venduta a 386mila euro (stime 190-280mila). Ma, anche in questa nicchia, i risultati sono stati contrastati, con diverse opere rimaste invendute.