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Stefano Miliani, Olga Scotto di Vettimo, Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliDa quel parco giardino, oltre la siepe e gli alberi lo sguardo lascia davvero fantasticare verso un infinito lungo le verdi colline delle Marche
Eppure scivola giù verso valle il Monte Tabor, detto «colle dell'Infinito» perché ispirò a Giacomo Leopardi i versi dell'«ermo colle». E le scosse telluriche del 2016 hanno aggravato uno smottamento graduale in corso da anni. Perciò, su richiesta del Comune marchigiano, il Ministero dell'Ambiente insieme a quello dei Beni e Attività culturali e del Turismo hanno stanziato (al tempo del governo Renzi) otto milioni per consolidare Monte Tabor, diventato parco giardino aperto al pubblico nel 1937.
Le luci di Dante Ferretti e Greenaway
Il sindaco Francesco Fiordomo considera il progetto un tassello decisivo nel programma con cui la piccola cittadina corre con altre nove finaliste per il titolo di Capitale della cultura 2018 con la vincitrice che verrà decretata il 31 gennaio. Per tracciare un percorso luminoso tramite led, fasci luminosi, percorsi e proiezioni notturne sul Colle e, nel caso, anche nei dintorni, il Comune ha invitato lo scenografo di origini maceratesi Dante Ferretti. Guardando all'arte del cinema, ha chiesto anche al regista inglese innamorato dell'arte italiana Peter Greeneway di creare installazioni sul pittore Lorenzo Lotto che qui ha eseguito un'Annunciazione e un Polittico esposti a Villa Colloredo Mels.
Si affaccia però una polemica: Marco Magnifico, vicepresidente del Fai-Fondo per l'Ambiente Italiano, ha dichiarato pubblicamente che il progetto sul «parco luminoso» non lo convince, che l'associazione aveva proposto un semplice restauro del verde dal costo di 200mila euro e di aver appreso dell'altro programma solo a cose decise.
Il progetto del Colle
A Recanati transitano 100mila turisti l'anno aumentati del 30% dopo il film del 2013 di Mario Martone sul poeta «Il giovane favoloso». Perché consolidare il Colle che ha l'incipit della poesia leopardiana iscritto in grande evidenza su un muro? «Consolidare il fronte di quella parte della collina, risponde il sindaco Fiordomo, non solo la sommità ma anche una zona franosa, è indispensabile. Ci sono stati smottamenti dagli anni '90 e questo è un primo intervento. Qui vanno sei milioni, mentre il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ne ha stanziati due per un restyling complessivo». Tradotto? «Intanto servono un recupero botanico delle specie arboree, va installata un'illuminazione adeguata, vanno sistemati i servizi di accoglienza per i visitatori. Ad esempio, su un ex bar che abbiamo preso e sfrattato perché non era compatibile pensiamo di demolirlo e creare un luogo accoglienza in legno, vetro e acciaio. Quanto al progetto di illuminazione, vede l'impegno della iGuzzini, azienda di Recanati che, voglio ricordare, ha illuminato il Cenacolo di Milano e la Torre Eiffel». E verrà realizzato solo se passa la nomina a Capitale della cultura? «Nient'affatto. Indipendentemente da come andrà lo realizziamo perché il nostro futuro è la cultura con l'economia e l'occupazione a essa legate». Tra i restauri compiuti o in corso Fiordomo fa sapere che Casa Leopardi, che è privata, «ha iniziato il recupero delle scuderie, in Piazza Lunga abbiamo inaugurato un nuovo selciato riportato al disegno dell'800 e alla Torre di Borgo abbiamo aperto un museo in verticale sulla storia della città».
Le critiche di Magnifico
È invece molto critico Marco Magnifico del Fai. Le sue parole hanno avuto ampia eco locale. E all'edizione maceratese del «Corriere Adriatico» ha dichiarato: «Il Colle dell'Infinito è tra i "Luoghi del cuore" del Fai del 2016, almeno sei mesi fa siamo stati chiamati a offrire il nostro contributo. Mentre il nostro ufficio legale si stava scambiando la bozza della convenzione con il Comune, l'amministrazione andava verso un progetto completamente diverso». Soprattutto Magnifico contesta che al luogo serva lo scenografo Premio Oscar per film quali «The Aviator» e «Hugo Cabret» di Martin Scorsese, e per «Sweeney Todd» di Tim Burton: «Ci riferiamo a uno spazio verde, a metà tra un orto e un giardino, attraverso il quale Leopardi passava per osservare l'Infinito. Un luogo semplice, modesto, tra rose, iris, carciofi e finocchi, che necessita di una manutenzione ordinaria, non di una trasformazione della propria identità. Ferretti è un grandissimo scenografo ma non è né un giardiniere né un restauratore».
Link:
Comune di Recanati www.comune.recanati.mc.it
Fai - Fondo Ambiente Italiano www.fondoambiente.it

Il Colle dell'Infinito di Recanati. Foto: Comune di Recanati