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Valeria Fichera Lo Savio
Leggi i suoi articoliNon cessano in Grecia i dibattiti sulla tomba di Amphipolis
Katerina Peristeri, l’archeologa incaricata dello scavo dell’area della collina di Kasta dove si trova il monumento sepolcrale più grande della Grecia, durante una conferenza di fine settembre all’Università «Aristotele» di Salonicco, ha presentato in dettaglio i ritrovamenti degli scavi degli anni 2012-14 e i relativi confronti che confermerebbero la sua datazione per il monumento all’ultimo quarto del IV secolo a.C. (325-300 a.C.).
L’équipe dello scavo nella stessa conferenza ha presentato tre iscrizioni, trovate nelle vicinanze della colossale statua di leone, relative ai contratti per il progetto di costruzione di un monumento, sulle quali si trovano le iscrizioni «ANT» (messa in relazione con gli Antigonidi) e «PARELABON» (ricevuto), nonché il monogramma di Efestione che permetterebbe l’identificazione del monumento come uno dei memoriali ordinati da Alessandro Magno per la morte del suo più stretto compagno.
Le discussioni fervono e vertono principalmente sulle ipotesi relative all’appartenenza delle ossa rinvenute nello scavo e alla forma architettonica della parte superiore del monumento, con la collocazione o meno sulla sua sommità della colossale statua di leone nei pressi della quale sono state trovate le iscrizioni.
Il Ministro della Cultura e dello Sport Aristides Baltas, in attesa di ricevere tutta la documentazione relativa ai rilevanti ritrovamenti archeologici dello scavo, ha assicurato attraverso il suo ufficio stampa che tutti i dipartimenti competenti sono già stati attivati per applicare una serie di misure volte ad assicurare una protezione a lungo termine del monumento funebre della collina di Kasta.
Il Consiglio Archeologico Centrale (Kas) si era già riunito qualche tempo fa per approvare uno studio di fattibilità per il mantenimento e il restauro del monumento con la costruzione di strutture di supporto per mettere in sicurezza le pendici della collina di Kasta, il monumento funebre, il recinto e l’area circostante con il drenaggio delle acque e la protezione dagli agenti esterni in previsione dell’arrivo dell’inverno.
I lavori, sotto il coordinamento della Direzione Generale per il Restauro, i Musei e i Lavori Tecnici, si concentreranno inizialmente sulla messa in sicurezza delle pendici della collina nonché sul restauro necessario a sculture, mosaici e pitture del monumento funebre. Il Ministro ha anche assicurato all’Eforato delle Antichità di Serres una devoluzione di 250mila euro per l’immediato inizio dei lavori.
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