In estate leggo romanzi. Uno dopo l’altro, senza pause, e anche senza che le mie letture abbiano un nesso tra di loro. I libri sono più belli d’estate, restano nella memoria e le parole lette continuano ad accompagnarci nel corso dell’anno. Quest’estate è stata particolarmente fortunata perché subito prima delle mie vacanze è uscito in libreria, Raccontami tutto di Elizabeth Strout, tradotto da Susanna Basso, un’ulteriore nota felice. Non sono una lettrice di Strout dai suoi esordi, l’ho conosciuta grazie alla mia vicina che è una lettrice raffinata e con la quale abbiamo un intenso scambio di libri, anche se a dire la verità, sono io che ho più potuto attingere alle sue letture che viceversa. Sul piccolo divano di vimini che si trova tra le nostre porte mi ha lasciato, qualche anno fa, I fratelli Burgess. Un incontro folgorante: ho riconosciuto nella sua scrittura il piacere del racconto che è anche la cifra di Elena Ferrante (non a caso, molto amata da Strout). Raccontami tutto è una dichiarazione di poetica in forma di romanzo: Lucy Barton e Olive Kitteridge, riunite per la prima volta nello stesso romanzo, si raccontano l’un l’altra le storie «di gente che vive e basta», storie di vite altrimenti ignorate, affinché, attraverso il racconto, queste vite non si perdano. È anche un romanzo sull’amicizia e sulla sua costruzione, che avviene nel succedersi delle stagioni e nel trascorrere del tempo, il terzo personaggio di questo libro.

Raccontami tutto
a cura di Elizabeth Strout, traduzione di Susanna Basso, 288 pp., Einaudi, Torino 2025, € 19,50