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Sulle ultime scoperte nuove coperture

Claudia Crosera

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Proseguono le attività di valorizzazione delle aree archeologiche di Aquileia con la copertura dei mosaici e degli affreschi della ex Stalla Violin, sul lato nord di piazza Capitolo

Nel corso dell’estate sarà terminata la costruzione di un edificio in pietra con una parete di cristallo, in linea con la copertura dei mosaici paleocristiani della Sala sud (Südhalle) del Battistero della Basilica di Aquileia. L’obiettivo è di ridare all’intera area della Basilica una configurazione armonica, ricercando un equilibrio tra l’antico e il contemporaneo.

Il progetto è finanziato in parte con fondi investiti dalla Fondazione Aquileia attraverso il progetto europeo Expoaus (140mila euro) e in parte con il sostegno finanziario ricevuto dall’ArtBonus di Olimpias Group (50mila euro) e dalla banca di Credito cooperativo di Fiumicello e Aiello (40mila euro). Il piano di valorizzazione di questi mosaici paleocristiani risalenti al IV secolo, ritrovati in uno scavo del 2009-10, è finalizzato a rendere accessibile l’area al pubblico e a preservare i manufatti dal deterioramento. Si tratta dell’eccezionale ritrovamento dei mosaici di un’aula absidata e delle decorazioni ad affresco delle pareti che potranno essere visti dall’esterno grazie a una vetrata nei lati est e nord.

Il progetto è stato ideato dagli architetti bresciani Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni. «Gli scavi archeologici propedeutici alla costruzione della struttura, condotti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica, spiega il direttore della Fondazione Aquileia, Cristiano Tiussi, stanno aprendo un ulteriore interessante squarcio sulla storia di quest’area, completando le informazioni già assunte negli scavi del 2009-10». Le indagini archeologiche hanno permesso di scoprire un sala caratterizzata da un’abside sopraelevata con una decorazione pittorica e musiva molto originale e «attraverso la lettura dei raffinati motivi decorativi, conclude Tiussi, è stato possibile avanzare ipotesi interpretative sull’utilizzo dell’edificio, costruito in una zona nevralgica della città negli stessi anni in cui fu realizzato il primo complesso basilicale, poco dopo il 313 d.C.».

Claudia Crosera, 04 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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