Un particolare del modello preparatorio in scala per l’omonima opera site specific sulla banchina destra del Tevere «Triumphs & Laments Frieze II» (2016) di William Kentridge

Image

Un particolare del modello preparatorio in scala per l’omonima opera site specific sulla banchina destra del Tevere «Triumphs & Laments Frieze II» (2016) di William Kentridge

Tre anni di acquisizioni all’Istituto centrale per la grafica

Una sessantina di opere di 51 artisti (da Parmigianino a Schiele, da Boetti a Kentridge), entrate nella collezione dell’istituto romano grazie a tre milioni finanziati dallo Stato, sono ora visibili a Palazzo Poli

Una «collettiva involontaria», così Maura Picciau, direttrice dell’Istituto centrale per la grafica (Icg) di Roma, definisce la mostra sulle acquisizioni effettuate nel corso degli ultimi tre anni, che, dal 17 dicembre al 23 marzo 2025, impegna Palazzo Poli, facendo spazio a una sessantina di opere di 51 artisti, da Parmigianino a Schiele, da Boccioni a Boetti e Kentridge («Triumphs & Laments Frieze II», il bozzetto su carta, lungo oltre 11 metri, per l’omonimo murale realizzato sui muraglioni del Tevere nel 2006), coprendo un arco temporale di oltre cinquecento anni. «L’Icg poggia sulle sue collezioni, spiega Picciau, responsabile dell’Istituto dal luglio 2022. Lo Stato ha compiuto un grande sforzo per le acquisizioni impegnando tre milioni di euro. Uno degli obiettivi è colmare due lacune nelle collezioni: una tra ’800 e ’900, ovvero la fase delle avanguardie, l’altra tra gli anni Sessanta e Ottanta, con attenzione all’Arte Povera e all’arte femminista». La mostra cade in prossimità del cinquantenario della fondazione dell’Istituto centrale per la grafica (1975), frutto della fusione della Calcografia Nazionale (eredità pontificia) con il Gabinetto Nazionale delle Stampe. Le collezioni comprendono 250mila oggetti d’arte tra matrici e incisioni, disegni e fotografie vintage. All’interno dell’Icg è ancora attiva una scuola di grafica sperimentale, la cui attrezzatura comprende i torchi antichi.

Le acquisizioni sono avvenute tramite il piano acquisti 2021-24 del Ministero della Cultura (da quando era direttore dell’Icg Mario Scalini), secondo diverse modalità: a seguito di un divieto di esportazione, come nei casi di un nudo maschile (1910) di Egon Schiele (unico disegno dell’artista in un museo italiano) e di un bozzetto del Parmigianino per la pala «Visione di san Girolamo» alla National Gallery di Londra; oppure tramite trattativa privata, come per la serie fotografica «Preganziol» (1983) di Guido Guidi e il volume a stampa «Classifying the thousand longest rivers in the world» (1977) di Boetti e Anne-Marie Sauzeau; o ancora su proposte di privati, gallerie, artisti (Nunzio, Penone, Goldschmied & Chiari) o attraverso aste. Si è fatto ricorso anche a bandi pubblici ministeriali e commissioni agli artisti. È sostanzioso l’incremento delle sezioni dei libri d’artista e di quella fotografica, che include, tra gli altri, ritratti a firma di Ghitta Carell, scatti (1959) di Paul Strand da un portfolio appartenuto a Cesare Zavattini, 13 fotografie (1962) di Lisetta Carmi che interpreta il quaderno musicale «Annalibera» di Dallapiccola (anche questo parte dell’acquisizione).

«Le cascine» (1885-88) di Giovanni Fattori

Francesca Romana Morelli, 16 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

Tre anni di acquisizioni all’Istituto centrale per la grafica | Francesca Romana Morelli

Tre anni di acquisizioni all’Istituto centrale per la grafica | Francesca Romana Morelli