Elena Goukassian
Leggi i suoi articoliCon un nuovo ordine esecutivo, «Celebrazione del 250mo compleanno dell’America», il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ripreso in mano il progetto che prevede la realizzazione di un «giardino nazionale degli eroi americani» con l’intento di portarlo a termine «il più rapidamente possibile» in vista della ricorrenza nel 2026. Firmato nel 2021, allo scadere del primo mandato (e da Joe Biden annullato al suo insediamento), «Building the National Garden of American Heroes» identificava 244 persone da commemorare «per riflettere lo splendore impressionante dell’eccezionalità senza tempo del nostro Paese». Oggi, il numero è salito a 250, ma rimane ancora poco chiaro dove potrebbe essere situato e a chi verranno commissionate le effigi.
L’elenco iniziale comprendeva George Washington, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, Frederick Douglass e Martin Luther King Jr. accanto a una selezione di celebrità recentemente decedute tra cui la superstar del basket Kobe Bryant, la chef Julia Child, la cantante Whitney Houston e il conduttore televisivo Alex Trebek; figure politicamente divisive come Cristoforo Colombo, Andrew Jackson, Antonin Scalia e Barry Goldwater insieme a Hannah Arendt, Woody Guthrie e Ruth Bader Ginsburg; e artisti visivi come Ansel Adams, John James Audubon, Charles Willson Peale, Norman Rockwell, Gilbert Stuart, John Singer Sargent, indicativi di un’estetica molto specifica.
«Ogni individuo è stato scelto per aver incarnato lo spirito americano di audacia e sfida, eccellenza e avventura, coraggio e fiducia, lealtà e amore, si legge nel documento del 2021. Stupendo il mondo con la pura forza del loro esempio, ognuno di loro ha contribuito in modo indispensabile alla nobile storia dell’America, i cui migliori capitoli devono ancora venire».
Il nuovo ordine ripristina anche «Proteggere i monumenti, i memoriali e le statue americane e combattere la recente violenza criminale», firmato nel 2020 a seguito delle proteste per rimuovere i monumenti che celebrano la Confederazione (ovvero gli Stati del Sud che durante la Guerra Civile Americana, 1861-1865, si erano separati dall’Unione per difendere la schiavitù, Ndr), per perseguire «nella misura massima consentita dalla legge federale» chiunque «distrugga, danneggi, vandalizzi o dissacri un monumento, un memoriale o una statua» negli Stati Uniti.
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