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Pierre Subleyras, «Nudo femminile di schiena», 1740-41 ca, Roma, Gallerie Nazionali Palazzo Barberini (particolare)

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Pierre Subleyras, «Nudo femminile di schiena», 1740-41 ca, Roma, Gallerie Nazionali Palazzo Barberini (particolare)

Tutti i rossi appassiti, i blu lavagna e i gialli senape di Subleyras

560 pagine illustrate compongono il monumentale volume in cui Nicolas Lesur ripercorre vita e carriera del pittore che riuscì a far evolvere il gusto del primo Settecento: un regesto dei dipinti e disegni, molte scoperte e precisazioni

Émilie Beck Saiello

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Brillante ritrattista, pittore religioso di grande sensibilità, disegnatore e colorista raffinato, Pierre Subleyras (1699-1749), francese di nascita e di formazione ma romano d’adozione, seppe conquistare i mecenati più esigenti, il duca di Saint-Aignan, ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, il cardinale Valenti Gonzaga e il papa Benedetto XIV, che lo teneva in gran stima. 

Gli amanti della pittura romana del Settecento conserveranno sicuramente nella loro biblioteca un esemplare del catalogo della mostra che Pierre Rosenberg e Olivier Michel avevano dedicato all’artista nell’ormai lontano 1987. «Roma è giusta ne’ suoi giudizi, e seppe conoscere il merito del Subleyras, benché allora fiorissero il Mancini, il Masucci, il Benefial ed il Bianchi», scrisse Giuseppe Antonio Guattani nel 1786. Subleyras non ebbe veramente rivali: non dipingeva affreschi, non realizzava né pale d’altare, né cupole, ma si distinse dai suoi contemporanei grazie all’armonia delle composizioni, alla solennità delle figure e alla bellezza sculturale del drappeggio

Egli seppe sedurre gli spettatori dell’epoca con i suoi rossi appassiti, i blu lavagna e i gialli senape, e soprattutto con i bianchi resi più luminosi dai bruni. Malgrado la sua scomparsa precoce, all’alba della seconda metà del secolo, Subleyras riuscì a far evolvere il gusto. Al movimento e all’espressività di Costanzi o di Batoni, egli oppose uno stile calmo e antinarrativo: traducendo l’azione in pensiero piuttosto che in gesti. Il fascino di Subleyras continua ancora oggi: la Galleria degli Uffizi ha annunciato l’acquisizione del «Matrimonio mistico di santa Caterina de’ Ricci», già in collezione Sacchetti, una commissione prestigiosa dei Domenicani per la canonizzazione della santa nel 1746, per la quale il nome del pittore era stato indicato dal pontefice stesso. 

Pierre Subleyras, «Autoritratto», 1746 ca, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Il progetto di Rosenberg e Michel di prolungare le ricerche con la pubblicazione del catalogo ragionato del pittore si è finalmente concretizzato grazie all’ottimo volume di Nicolas Lesur che ha ricevuto il Prix Bernier de l’Académie des Beaux-Arts nel 2024. Questo catalogo è il risultato di un paziente lavoro sulle fonti e sulle opere, che ha permesso interessanti scoperte in termini di nuove attribuzioni e datazioni più convincenti. Esso comprende 458 opere, tra disegni e pitture, opportunamente messi a confronto per evidenziare il processo creativo. Vi si aggiungono circa 200 opere documentate nelle fonti, disegni di attribuzione incerta e opere rifiutate, una dettagliata cronologia ragionata e significativi documenti d’archivio. 

Troviamo anche il primo catalogo ragionato delle opere di Maria Felice, Teresa Tibaldi e Clementina Subleyras (rispettivamente moglie, cognata e figlia dell’artista); la fortuna critica e preziose tavole di concordanza (in particolare per la ricostituzione dell’album di disegni del Louvre). Sono tanti i pregi di questo libro dalla lettura accattivante: uno tra questi il capitolo dedicato alla ricostruzione della formazione dell’artista durante il suo soggiorno all’Accademia di Francia a Roma

L’analisi condotta ha preso opportunamente in esame, non solo le opere di Subleyras, ma anche quelle degli altri pensionnaires (come Blanchet), dei francesi presenti in città (Boucher, Carle van Loo e altri) e dei pittori contemporanei (Maratta, Luti, ecc.). Lesur riscrive, con grande acutezza, tutto un capitolo della storia dell’Accademia di Francia a Roma, al tempo del suo direttore Vleughels, completando, per quanto riguarda gli allievi pittori, le illuminanti ricerche di Anne-Lise Desmas sull’insegnamento dispensato dall’istituzione agli scultori (Le ciseau et la tiare, Roma, 2012). Ne risultano, tra l’altro, nuove datazioni, l’identificazione della modella e l’interpretazione del «Nudo femminile di schiena», probabilmente uno dei più bei nudi femminili della storia dell’arte e sicuramente uno dei più sensuali. 

Pierre Subleyras (1699-1749)
di Nicolas Lesur, 560 pp., ill., Il Arthena, Parigi 2023, € 139

La copertina del volume

Émilie Beck Saiello, 26 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

Tutti i rossi appassiti, i blu lavagna e i gialli senape di Subleyras | Émilie Beck Saiello

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