Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliIn un momento così significativo per la storia del Paese, Pop Palestine è un viaggio a distanza, non solo nella cucina tradizionale palestinese, ma nelle cucine delle varie città, letteralmente all’interno degli spazi domestici in cui si producono e condividono tradizioni e ritualità collettive e famigliari.
Attraverso il pretesto dei piatti e delle ricette culinarie (sostanziale, però, e ricco di riferimenti storici, sociali, agricoli, perfino artistici), il libro delle foodwriter Fida I A Abuhamdiya (titolare del profilo Instagram @fidaa.abuhamdiya) e Silvia Chiarantini (@popcuisine.it) è una vera e propria guida, città per città, per scoprire identità, luoghi, festività, materie prime. Con un valore aggiunto, come sottolinea Daniele de Michele (Donpasta) nella prefazione: «Della Palestina non parla nessuno in questi termini, a pochi viene in mente di considerarla meta turistica, nessuno immagina ci sia una vita oltre la guerra».
Pop Palestine. Viaggio nella cucina popolare palestinese
di Fida I A Abuhamdiya e Silvia Chiarantini, fotografie di Alessandra Cinquemani, 286 pp., ill. col., Meltemi, Sesto San Giovanni (Mi) 2024, € 28

La copertina del volume
Altri articoli dell'autore
Aperture straordinarie e musei statali (e non) a 1 euro sabato 17 maggio per la XXI Notte Europea dei Musei, iniziative in tutt’Italia domenica 18 maggio per la Giornata Internazionale dei Musei
Invitata al Salone del Libro di Torino, dove il 18 maggio sarà al centro di un dialogo con Melania Mazzucco, la signora del romanzo «artistico» festeggia il 25ennale dell’edizione italiana di «La ragazza con l’orecchino di perla»: «Scrivo quando vedo una storia con un vuoto da colmare, un mistero da risolvere»
Allestita alle Corderie dell’Arsenale e in varie sedi di Venezia, la 19ma Mostra Internazionale di Architettura riunisce 300 progetti di 756 partecipanti: «Voglio una Biennale “laboratorio”, in cui formulare un pensiero nuovo»
«Abbiamo avuto la fortuna, o la visione, di arrivare in Arabia Saudita quando il terreno era ancora vergine», dice Massimo Fogliati, uno dei titolari dell’azienda, che oggi è impegnata in progetti, musei ed eventi «ad alto contenuto culturale e tecnologico», come la Biennale di Gedda