Simone Facchinetti
Leggi i suoi articoliOmelette soufflée à l’antiquaire. Elogio degli antiquari
di Mario Praz, Aragno, 2023, € 15
Libro magico e divertente che si legge tutto d’un fiato. Composto da due testi estravaganti, scritti nel 1966 e nel 1978, in cui emerge la passione collezionistica dell’autore, antiquario mancato. Il libro è arricchito da un’appendice composta da due interviste a Praz che girano intorno agli stessi temi. Si ride e si impara allo stesso tempo.
Wilhelm Bode and the Art Market Connoisseurship, Networking and Control of the Marketplace
A cura di Joanna Smalcerz, Brill, 2023, € 143
È un libro accademico, costituito da nove saggi, scritti da altrettanti studiosi che hanno indagato uno dei maggiori conoscitori tedeschi di tutti i tempi. Wilhelm Bode ha usato il mercato per arricchire le collezioni del principale museo nazionale tedesco, oppure è stato un influente protagonista delle dinamiche del mercato? La risposta nel ruolo che Bode ha esercitato nell’ambito della connoisseurship europea.
Come la bestia e il cacciatore. Proust e l’arte dei conoscitori
di Mauro Minardi, Officina libraria, 2022, € 18
Libro raffinatissimo sui conoscitori del periodo d’oro, riletti alla luce degli intrecci con la letteratura contemporanea. Al classico parallelo Morelli-Conan Doyle l’autore ha aggiunto quello di Berenson-Proust. Sia i conoscitori che gli scrittori sono a caccia di dettagli impercettibili ai più, indizi fondamentale per formulare un’attribuzione o penetrare il segreto della natura umana.
Un breve incanto. Dizionario semiserio del mercato dell’arte
di Marco Riccòmini, La nave di Teseo, 2021, € 20
Un libro che raccoglie e spiega i termini tecnici delle aste, da «Absentee bid» a «White glove sale». Non è solo un libro per addetti ai lavori, anche se è il frutto di un’esperienza maturata sul campo (l’autore è stato per un decennio Head of Department degli Old Masters per Christie’s). Sono solo quattro i lemmi in italiano: «Bollino rosso», «Notifica», «Occhio» e «Quadraro».
Lo spettacolo dell’asta. Dalla vendita delle collezioni del Chevalier d’Éon (1792) alle aste del Duca bianco (2016)
di Wanda Rotelli Tarpino, Officina Libraria, 2022, € 22
Che cosa sono in fondo le grandi vendite all’asta se non dei pirotecnici spettacoli andati in scena di fronte a un pubblico in visibilio? Attraverso un’ampia rassegna di incanti del passato l’autrice (per molti anni addetta stampa di Finarte e Sotheby’s) svela i meccanismi di persuasione che stanno alla base di ogni successo economico.
Duveen. Il re degli antiquari
di Samuel Nathaniel Behrman, Sellerio, 2018, € 14
Testo uscito a puntate sul «New Yorker» tra il 1951 e il 1952. Questa è l’ultima di numerose ristampe, a dimostrazione del successo che continua a incontrare la storia di Joseph Duveen, il maggiore mercante d’arte dei suoi tempi. Definito un «adorabile filibustiere», ha messo a segno alcune delle vendite più eclatanti del XX secolo, esportando capolavori dall’Europa agli Stati Uniti.
Quando Roma era un paradiso
di Stefano Malatesta, Skira, 2015, € 15
La Roma descritta da Malatesta (a lungo collaboratore del «Il Giornale dell’Arte») sembra un’immensa trattoria a cielo aperto. È la città degli artisti e dei falsari. Il libro si legge ridendo, una pagina sì e una no. A un certo punto però la faccenda si fa più seria, all’altezza del ritratto di Pico Cellini, il più grande cacciatore di falsi. Molte delle storie raccontate hanno un’origine orale, forse raccolte dall’autore in trattoria.
La collezione come forma d’arte
di Elio Grazioli, Johan & Levi, 2012 (ristampato nel 2018), € 18
I collezionisti sono anche artisti? E gli artisti possono creare opere che spiegano i meccanismi del collezionismo? E ancora: gli artisti si comportano come i collezionisti? Queste sono solo alcune delle domande che si è posto l’autore, riflettendo sulle strategie di conoscenza che stanno alla base delle raccolte di opere, di dati, di oggetti ecc.
Memorie di un mercante di quadri
di Ambroise Vollard, Johan & Levi, 2012, € 25
Manet, Degas, Cézanne, Van Gogh, Gauguin, Picasso: che cosa non è passato tra le mani di Ambroise Vollard? Forse nessuno più di lui ha assistito alla miracolosa trasformazione del piombo in oro, alla lenta affermazione di alcuni artisti che all’inizio non voleva nessuno. In gergo la chiamavano «Cantina Vollard», l’incredibile luogo dove il gallerista ospitava gli amici scrittori, attori, artisti, collezionisti. Nel libro riecheggiano molte di queste voci.
Yves Stavridès Marchands d’art Compagnia di Belle
di Daniel Wildenstein, Arti-Artema, 2001, € 19
Forse il più bel libro mai scritto da un antiquario (e che antiquario!). Wildenstein va a ruota libera e senza peli sulla lingua racconta la storia di una famiglia che ha ridisegnato la fortuna degli impressionisti, dei postimpressionisti ecc. ecc. Essendo un amante della verità e della battuta di spirito non riesce a fare a meno di condurre il lettore in luoghi mentali strani e imprevedibili.
Grazie per la gita in calesse. Memorie di un ebreo ottomano
di Victor Eskenazi, Umberto Allemandi, 1986 (ristampato nel 2018), € 16
Non è possibile svelare il finale perché non c’è. Solo alla fine, però, si capisce il senso profondo del libro. Scritto mirabilmente bene da un uomo che conosceva tante lingue (greco, turco, ebraico, russo, spagnolo, tedesco, francese, inglese e italiano) anche se si rammaricava di non sapere il dialetto milanese. Un viaggio nel tempo e nello spazio, visto con gli occhi incantati di un raffinato antiquario.
L’affascinante storia del collezionismo
di Maurice Rheims, Giulio Bolaffi, 1964, mercato antiquario
Un classico dell’argomento e l’unico libro dell’autore tradotto in italiano (molti altri, in francese, li ha pubblicati Gallimard). Il titolo non rende ragione del ricchissimo contenuto, frutto di un’intensa esperienza vissuta sul campo (dal 1935 al 1972) nelle vesti di commissaire-priseur. Rheims ha assistito in prima persona a cambiamenti di gusto epocali e ha cercato di spiegarli al lettore curioso.
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