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Francesca Interlenghi
Leggi i suoi articoliIl 21 ottobre Fondazione Tog inaugura il nuovo Centro Sanitario, dopo una riqualificazione durata due anni dello spazio un tempo occupato dalle docce pubbliche milanesi, in via Livigno 1, con l’ambizione di dare vita a un luogo aperto al territorio in cui formazione, sanità, bellezza e tecnologia siano al servizio della comunità.
Sviluppare un dialogo sinergico tra cura e arte è uno degli obiettivi centrali della Fondazione che dal 2011, anno della sua nascita, si occupa di offrire un’eccellenza riabilitativa ai bambini affetti da patologie neurologiche complesse, in particolare paralisi cerebrali infantili e sindromi genetiche con ritardo mentale. Con l’obiettivo di diventare un polo di riferimento clinico e socioeducativo per la disabilità a Milano, il nuovo Centro Tog Carlo De Benedetti intende puntare all’ampliamento dei servizi e delle attività terapeutiche, ma anche allo sviluppo di una serie di progetti artistici, principalmente esposizioni e laboratori, per dar modo ai piccoli pazienti di godere delle potenzialità inclusive e confortanti dell’operare creativo.
«Abbiamo sperimentato più volte infatti che la ricerca della bellezza, nel lavoro quotidiano con i nostri bambini, così compromessi da svariati punti di vista a causa della patologia, ha un valore duplice, spiega la dottoressa Antonia Madella Noja, segretario generale della Fondazione. Da un lato mette in moto la creatività e la fantasia di chi ha il compito clinico e terapeutico di erogare le cure, e dall’altro è senza dubbio un elemento non solo di sollievo, ma anche di stimolo per chi le cure le riceve. È un fatto che la riabilitazione e la cura, messe in atto in un luogo bello, siano più efficaci».
Si inscrivono in questo contesto le iniziative orchestrate a partire dalla serata inaugurale. L’intervento site specific intitolato «Urpflanze» di Giovanni Frangi (Milano, 1959), una sorta di lungo fregio in cui immagini legate alla natura si rincorrono, realizzato nel corridoio del primo piano e all’ingresso dell’edificio, e l’esposizione dell’opera «Lorica» (2021) di Fabio Viale (Cuneo, 1975). Fedele alla sua pratica, l’artista ha scolpito in marmo rosa una corazza a lorica indossabile sul busto del rapper e influencer Fedez, dopo averne eseguito un’accurata scansione tridimensionale dal vivo, sulla quale ha riportato i tatuaggi del cantante. Il lavoro è fruibile nella nuova sede fino al 9 novembre, data in cui si terrà la II edizione di GoodStArt (https://fondazionetog.org/asta-good-start), l’asta di arte contemporanea, design e fotografia realizzata da Fondazione Tog in collaborazione con Christie’s Italia e Triennale Milano (alle 18 nel Salone d’onore di Triennale Milano).
Un grande progetto di raccolta fondi a sostegno della costruzione del nuovo Centro Tog al quale hanno aderito, oltre a prestigiose firme di design (tra gli altri, B&B Italia, De Padova, Living Divani, Molteni & C., Philippe Stark), anche importanti gallerie italiane. Vi partecipano, tra le altre, Raffaella Cortese che ha donato una stampa digitale di Marcello Maloberti («Vir Temporis Acti», 2018), Tornabuoni Arte Firenze con un’opera di Giuseppe Chiari («Senza titolo, XXX»), l’Archivio Cesare Colombo con una stampa dell’artista («1975. Milano, via Valpetrosa: un megafono per l’Unione Inquilini»), Dep Art con una terracotta policroma di Pino Deodato («Isolato», 2020) e un dipinto di Natale Addamiano («Luogo delle Stelle», 2018). Tra i lotti disponibili, anche immagini scattate da grandi fotografi quali Letizia Battaglia e Giovanni Gastel, oltre a quelle di autori mid career come Giorgio Galimberti.

«Vir Temporis Acti» (2018) di Marcello Maloberti. Stampa digitale su carta tintoretto neve 300gr, scritta a secco a rilievo, 50 x 70 cm, Ed.112/200. Cortesia dell’artista e della Galleria Raffaella Cortese, Milano