Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Martina Bonetti
Leggi i suoi articoliIllusion City
La Galleria Numero51, in viale Caldara a Milano, presenta fino ai primi di giugno «Illusion City», la prima personale italiana dedicata a Wu Yue, artista cinese attivo tra la Francia e il suo Paese d'origine. Erede di una lunga tradizione familiare legata all’incisione su vetro, Yue negli anni ha dato vita a una singolare ricerca che intreccia tecniche antiche, esperienze biografiche e riflessioni visive sulla memoria. La sua formazione avviene all’interno del Museo d’Arte del Vetro Wuzixiong di Taizhou, fondato proprio da suo nonno, dove apprende fin da giovane le tecniche di incisione secondo la tradizione del sud-est cinese. Il successivo trasferimento in Europa, in particolare a Parigi, dove fonda il proprio studio nel 2017, segna un vero e proprio momento di riorientamento: il linguaggio artigianale diventa per l'artista uno strumento di indagine dell’identità, della memoria, della storia familiare.

Yue Wu, «Illusion City»
Incisione come stratificazione della memoria
Il nucleo centrale della mostra è costituito da una serie di opere incise a mano. Le prime sono piccole sculture disposte su piedistalli, che assumono colorazioni azzurro-verdi grazie alla sovrapposizione di lastre di vetro frastagliate e che si svelano completamente solo a uno sguardo ravvicinato. Se osservate con attenzione, infatti, le opere permettono di intravedere motivi irregolari incisi sulla superficie: laddove gli strati di vetro vanno a rappresentare la pianta di una città (nello specifico quelle che hanno segnato la vita di Yue), le leggere incisioni simboleggiano le memorie dell'artista legate a ognuno di questi luoghi.
Vicino si trovano invece due espressioni squisitamente tradizionali, la prima come trittico di pannelli rappresentanti scene agresti e la seconda come grande piatto decorato da nove dragoni. Quest'ultimo, intitolato proprio «The Nine Dragons Plate» (2024), è stato esposto precedentemente al «Venice Glass Week HUB Under 35».
Accanto alla produzione in vetro, nella zona del bookshop, la mostra presenta una sezione di installazioni ambientali; due opere di grandi dimensioni, anch'esse legate al tema della memoria e della ricerca identitaria. Tra fotografie di famiglia e aquiloni senza tela, Wu Yue costruisce un viaggio nella propria storia personale, caratterizzato dalla ricerca di equilibrio e consapevolezza propria dell'uomo.

Yue Wu, «Illusion City»
Una mostra site-specific parte di un progetto più ampio
«Illusion City» rappresenta il capitolo più recente nel percorso della Galleria Numero51, che da sempre ha posto forte attenzione al lavoro di artisti asiatici emergenti e mid-career, con particolare interesse verso la Cina, il Giappone e la Corea del Sud. La programmazione della galleria si fonda sulla volontà di promuovere nuovi creativi, invitandoli a costruire progetti site-specific che tengano conto del contesto espositivo e della storia del luogo. L’obiettivo non è solo quello di presentare opere, ma di attivare un dialogo tra pratiche artistiche differenti e il tessuto urbano e culturale milanese.
La mostra personale di Wu Yue si inserisce pienamente in questo approccio: non solo come mostra di scoperta, ma come occasione per riflettere sul rapporto tra tradizione e sperimentazione, visione individuale e memoria collettiva.