Fino al 30 settembre la Galleria Valentina Bonomo ospita un ciclo di una decina di dipinti di Caterina Silva. Realizzati negli ultimi due anni dalla pittrice romana, stendendo su ampie tele pennellate di pittura ad olio integrata col carboncino, i quadri sono presentati a cura di Anna Cestelli Guidi sotto il titolo «Il più crudele dei mesi».
L’incipit del piccolo poema di T.S. Eliot, La terra desolata, scelto da Silva fa riferimento, come si sa, ad aprile. Di questo mese di rinascita della natura il poeta americano scorge il lato «crudele» proprio nel confronto con la realtà umana, appena uscita dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale, oltre che con le contraddizioni generali dell’uomo.
Del poema ricorre quest’anno il centenario, che l’artista romana «celebra» traducendo in pittura i significati aperti di una natura che si sfalda, di elementi vegetali, tra grandi foglie e vaporosi petali, che galleggiano su porzioni di campo bianco («Your Shadow at Morning», 2021). I latenti richiami a Redon e a Bacon conferiscono alle immagini un’atmosfera sognante, oltre che sottilmente inquietante.
Scrive infatti Eliot: «Aprile è il più crudele dei mesi. Genera / lillà dalla terra morta, mescola / memoria e desiderio, desta / radici sopite con pioggia di primavera». Ma poi parla di «pietrose rovine» e di «immagini frante, dove il sole batte / e l’albero morto non dà riparo, né il grillo sollievo / e l’arida pietra non dà suono di acqua». Il riferimento alle attuali condizioni belliche che infestano una parte d’Europa è tutto racchiuso in una pittura che rappresenta la natura come un campo fiorito di macerie.