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Iperrealismo concettuale

Non sembra esserci solo un «punto di vista» per interpretare le nature morte di Luciano Ventrone (1942) nelle intenzioni di Mariano Cipollini, curatore della mostra allestita in 13 sale del Museo delle Genti d’Abruzzo. Dal 4 febbraio al 9 aprile sono esposte opere provenienti sia dalla raccolta dell’autore (l’esposizione è promossa dall’Archivio Ventrone) sia da collezioni private e pubbliche.

La rassegna intende riconsiderare e rivedere alcuni aspetti fondamentali che fanno di Ventrone un artista delle avanguardie, come nota il curatore, perché «i lavori dell’ultimo ventennio sono messi in relazione con le sperimentazioni che l’hanno formato, dai primi anni Sessanta, per circa un quindicennio, sotto la guida iniziale di Capogrossi». Secondo Cipollini, Ventrone è artista a cui appartiene una matrice concettuale la quale, «pur contraddicendosi nel passare attraverso i canonici riferimenti riconducibili a forme artistiche giudicabili e comprensibili, ne manifesta altresì contenuti e concetti che si ristrutturano ex novo attraverso una significazione che, nel suo caso, se non passasse attraverso le nature morte, sarebbe difficilmente esprimibile».

Dalle molteplici sfaccettature di «Punti di vista», questo il titolo della mostra, emerge un Ventrone maturo e complesso che con i suoi lavori trasforma una nuova intuitiva descrizione in una vera interpretazione, come sottolinea ancora Cipollini. Nella foto, «L’enigma del tempo», 2009-10.

Giorgio D'Orazio, 06 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

Iperrealismo concettuale | Giorgio D'Orazio

Iperrealismo concettuale | Giorgio D'Orazio