«Entre-temps (Between Times)» (2003) di Christian Boltanski al National Museum Japan di Osaka nel 2018

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«Entre-temps (Between Times)» (2003) di Christian Boltanski al National Museum Japan di Osaka nel 2018

Performig Pac in memoria di via Palestro

Nove artisti e una piccola mostra, con opere dall’Archivio, per ricordare la strage del 1993 che colpì e danneggiò anche il museo

L’eco del boato dell’autobomba mafiosa che il 27 luglio 1993 esplose in via Palestro e squassò Milano, uccidendo cinque persone e ferendone molte altre, mentre distruggeva il Pac-Padiglione d’Arte Contemporanea, non si è mai spenta in città, ma l’edizione 2023 del format estivo «Performing Pac», nel trentennale della strage, ha voluto riattivarne il ricordo con una riflessione sulla memoria e le memorie, declinata attraverso i vissuti di singoli, gruppi e comunità.

Intitolato «Dance Me To The End Of Love» (da una canzone del 1984 di Leonard Cohen sulla Shoah) e prodotto dal Pac con Silvana Editoriale e il sostegno di Tod’s, Lca e Vulcano, il progetto unisce, dal 12 luglio all’11 settembre, i lavori (in prevalenza video) di nove artisti e una piccola mostra che attinge, come in passato, all’Archivio del Pac, in questo caso rievocando la toccante mostra di Christian Boltanski «Ultime Notizie», sulla fuggevolezza della vita e del ricordo, ordinata qui nel 2005 da Jean-Hubert Martin.

Insieme sfilano «La Storia, in generale» (2017) di Giorgio Squillacciotti, che rielabora i materiali di tre archivi torinesi di arte «irregolare»; «Malka Germania» (Regina Germania, in ebraico) del 2021, un lavoro audio e video di Yael Bartana sulle rimozioni collettive; il film «K364» (2011) di Douglas Gordon, che narra il ritorno in Polonia di due violinisti ebrei, per suonare nella terra dei loro genitori, fuggiti dal nazismo, la «Sinfonia Concertante» K 364 di Mozart. Ci sono poi «Redemption» (2013) di Miguel Gomes; la performance per l’opening, il 10 luglio, di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini («Così lontano, così vicino», 2003); l’installazione «Green Green Grass of Home» (2002) della bosniaca Maja Bajevic; «Treno» (2007) della colombiana Clemencia Echeverri, e due lavori del 1994 di Maurizio Cattelan, mentre la Project Room presenta «Like Rain Falling from the Sky» di Nicola Bertasi, una narrazione fotografica della memoria della guerra in Vietnam.

«Entre-temps (Between Times)» (2003) di Christian Boltanski al National Museum Japan di Osaka nel 2018

Ada Masoero, 11 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

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Performig Pac in memoria di via Palestro | Ada Masoero

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