«Italia In-Attesa» è il titolo della mostra che, fino al 13 giugno, è ospitata tra le sale di Palazzo Barberini. Dodici fotografi italiani hanno dato vita ad altrettanti racconti per immagini, intorno al tema del lockdown, commissionati dalla Direzione generale creatività contemporanea, in collaborazione con l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (Iccd) e con le Gallerie Nazionali di Arte Antica.
Oltre all’esposizione (curata da Margherita Guccione, Carlo Birrozzi, Flaminia Gennari Santori) e alla mostra «Città sospese. I siti italiani Unesco nei giorni del lockdown», che si terrà a Palazzo Poli, il progetto è finalizzato alla creazione di un archivio visivo dell’emergenza sanitaria, poiché le fotografie entreranno a far parte delle collezioni dell’Iccd.
La narrazione di spazi svuotati e sospesi inizia dal piano terra del Palazzo, nella Sala delle Colonne, con gli scatti di Olivo Barbieri e Guido Guidi. Le cosiddette Cucine novecentesche, per la prima volta aperte al pubblico, accolgono invece i lavori di Silvia Camporesi, George Tatge, Allegra Martin, Francesco Jodice, Mario Cresci e Antonio Biasiucci.
Salendo al Piano nobile, nella Sala ovale troviamo le vedute di Paola De Pietri mentre la Sala Paesaggi è riservata a Walter Niedermayr. E infine nella Serra, anch’essa riaperta per l’occasione, siti romani simbolici fotografati da Andrea Jemolo sono posti accanto alle immagini scattate da Ilaria Ferretti nei centri storici del Centro Italia colpiti nel 2016 dal terremoto: luoghi distanti ma apparentati dal medesimo, irreale silenzio.