MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2023
NOTIZIE IN BREVE | 14 NOTIZIE
- 01 Restaurato ed esposto al pubblico il «Davide e Golia» di Caravaggio del Museo del Prado
- 02 Protezione provvisoria rafforzata dell’Unesco alle vestigia del Monastero di Sant’Ilarione nella Striscia di Gaza
- 03 Restituzioni: dagli Usa 30 reperti archeologici tornano in Grecia
- 04 Scoperto in Norvegia un tumulo con nave funeraria di 1.300 anni fa
- 05 Torna a Palazzo Davanzati la «Madonna con Bambino» di Elia Volpi
- 06 Scoperto un piccolo Mantegna nei depositi del Museo Correr
- 07 Restituita a una chiesa di Amalfi una scultura lignea settecentesca rubata raffigurante la Madonna del Carmine: era in vendita da un antiquario olandese
- 08 I numeri di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura
- 09 Al Musée Grevin di Parigi ritirata la figura in cera di Gérard Depardieu
- 10 Le nuove acquisizioni del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza
- 11 Riapre la Sala IX del Museo di Storia Naturale di Milano
- 12 Il Prix SAM pour l’art contemporain 2023 ad Alice Anderson
- 13 Addii
- 14 NOTIZIE DAL MIC
Restaurato ed esposto al pubblico il «Davide e Golia» di Caravaggio del Museo del Prado
Il Museo del Prado espone il suo Caravaggio («Davide e Golia») dopo un restauro che ha recuperato il chiaroscuro originale e alcuni elementi rimasti finora nascosti. Con la collaborazione della Fundación Iberdrola España, membro sostenitore del Programma di Restauro del Museo del Prado, l’opera è stata sottoposta a un processo di rimozione delle vernici ossidate e opache sulla superficie per ripristinare il cromatismo e i contrasti del dipinto. L’intervento, eseguito da Almudena Sánchez, restauratrice del Prado, ha ripristinato i valori originali dell’opera e ha rivelato elementi della composizione nascosti sotto l’opacità della vernice, come la luce chiara che circonda la testa del giovane Davide e lo scorcio del corpo di Golia.
Protezione provvisoria rafforzata dell’Unesco alle vestigia del Monastero di Sant’Ilarione nella Striscia di Gaza
L’Unesco ha concesso una protezione provvisoria rafforzata al Monastero di Sant’Ilarione nella Striscia di Gaza, in seguito alle segnalazioni di danni subiti durante la guerra in corso tra Israele e Hamas. A formulare la richiesta di protezione del sito è stata la Delegazione permanente dello Stato di Palestina presso l’Unesco, sotto la diretta supervisione del Ministero del Turismo e delle antichità dell’Autorità palestinese. Importante crocevia tra Egitto, Palestina, Siria e Mesopotamia, Sant’Ilarione è considerato uno dei più antichi e grandi monasteri con resti consistenti del Medio Oriente. Le sue vestigia, ubicate nel villaggio costiero di Al Nusairat, a circa 8,5 km a sud della città di Gaza, fanno parte del sito di Tell Umm Amer, inserito nella «Tentative Heritage List» Unesco dal 2012 e composto da due chiese, un luogo di sepoltura, un battistero, un cimitero pubblico, uno spazio per le udienze e uno per il pranzo. Il primo edificio, risalente al IV secolo, è attribuito a sant’Ilarione, originario della regione di Gaza e padre del monachesimo palestinese. Nel 614 il monastero fu distrutto da un sisma e abbandonato e fu riportato alla luce da archeologi locali nel 1999.
Restituzioni: dagli Usa 30 reperti archeologici tornano in Grecia
Tra i 30 reperti rimpatriati dagli Stati Uniti in Grecia durante una cerimonia svoltasi il 15 dicembre figurano un elmo corinzio, una statua in marmo di Afrodite, alcuni pettorali, un piatto d’argento bizantino e un attacco di carro in bronzo. I manufatti sono stati recuperati dall’Homeland Security Investigations, il braccio investigativo del Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, in collaborazione con l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg. Complessivamente i pezzi sono valutati 3,7 milioni di dollari. Bragg ha dichiarato che 19 pezzi sono stati consegnati spontaneamente dal gallerista newyorkese Michael Ward e che tre sono stati sequestrati presso il mercante d’arte britannico Robin Symes.
Scoperto in Norvegia un tumulo con nave funeraria di 1.300 anni fa
A Leka, nella parte settentrionale della contea norvegese di Trøndelag, dopo un sondaggio intrapreso la scorsa estate presso il sito di Herlaugshaugen con un metal detector e da archeologi per conto della Direzione norvegese per il patrimonio culturale, è stato scoperto un tumulo contenente una nave funeraria, circostanza confermata dal ritrovamento di chiodi e rivetti. La sepoltura, risalente a più di 1.300 anni fa, è ora ritenuta la più antica della Norvegia. L’usanza tradizionale di seppellire il defunto all’interno della sua nave e di coprire l’imbarcazione con un tumulo si riteneva che rendesse sicuro il passaggio della persona nell’aldilà. La sepoltura di Herlaugshaugen ha un diametro di oltre 60 metri. In precedenza era stata scavata in tre occasioni nel corso del Settecento, ma tutti i reperti, compreso un calderone di bronzo, scomparvero dal sito negli anni Venti del XX secolo. Il calderone di bronzo sarebbe stato fuso per ricavarne fibbie per scarpe. [artnet.com]
Torna a Palazzo Davanzati la «Madonna con Bambino» di Elia Volpi
È ritornata a Palazzo Davanzati a Firenze una quattrocentesca «Madonna con Bambino» in stucco policromo venduta all’asta nel 1916 e ora nuovamente esposta al pubblico del museo fiorentino dopo esser rimasta oltre cent’anni in collezioni private. Il rilievo, generosamente donato dal collezionista Christian Levett, era appartenuto a Elia Volpi, antiquario e restauratore, autore del recupero del palazzo, da lui acquistato ai primi del Novecento, edificio che fu restaurato e allestito come esempio di antica casa fiorentina.
Scoperto un piccolo Mantegna nei depositi del Museo Correr
Una piccola tavola incompiuta appartenente ai depositi del veneziano Museo Correr e raffigurante una Madonna con Bambino, San Giovannino e sei sante d’impronta mantegnesca. È quanto emerso da un recente restauro frutto della collaborazione tra Fondazione G.E. Ghirardi Onlus e Fondazione Musei Civici di Venezia. Ad avvalorare l’ipotesi che dietro l’opera si celi l’impronta di Andra Mantegna nella composizione del disegno e fors’anche nell’esecuzione sarebbero le evidenti affinità con un altro dipinto, d’identico soggetto oggi all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston (Usa), attribuito al grande pittore e già nelle collezioni mantovane dei Gonzaga. Indagini radiografiche e riflettologiche confermerebbero il tracciato del disegno come coincidente per entrambi i lavori e quindi forse la stessa committenza dei Gonzaga, verso fine Quattrocento. La scoperta è stata oggi presentata in anteprima alla stampa al Museo Correr (dove il dipinto troverà poi collocazione) e nel corso del 2024 sarà al centro di varie iniziative espositive, di studio e di approfondimento, tra Piazzola sul Brenta, la città natale di Mantegna, e il Correr.
Restituita a una chiesa di Amalfi una scultura lignea settecentesca rubata raffigurante la Madonna del Carmine: era in vendita da un antiquario olandese
Una scultura lignea finemente decorata con la rappresentazione della Madonna del Carmine e risalente al XVIII secolo è stata recuperata in Olanda dal Nucleo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Sarà restituita alla comunità parrocchiale amalfitana oggi 19 dicembre alle 15, nel corso di una cerimonia che si terrà nel Duomo di Amalfi. Trafugata nel 2014 dalla Chiesa di Santa Maria del Pino nei pressi di Amalfi, l’opera si trovava nella bottega di un antiquario in una cittadina a pochi chilometri da Amsterdam e figurava anche sui social dello stesso mercante. Il recupero è stato possibile grazie a un’operazione congiunta tra il magistrato italiano di collegamento presso Eurojust, Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, e la Polizia del dipartimento dell’International Legal Assistance Centre East, con l’ausilio della banca dati delle opere trafugate che ha consentito di accertare che l’esportazione della scultura, acquistata sul mercato antiquario di Arezzo, era avvenuta nascondendo la statua in un trolley che aveva viaggiato dall’Italia all’Olanda.
I numeri di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura
Sono stati 11,6 milioni i visitatori che nel 2023, l’anno in cui Bergamo e Brescia sono state Capitale italiana della Cultura, hanno raggiunto le due città e il loro territorio: provenienti da Italia, Germania, Spagna, Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina, India, hanno accresciuto del 41,7% le presenze turistiche (con pernottamento) nei primi tre trimestri dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2022, contro l’atteso 20%. Molto apprezzata l’offerta culturale, museale e artistica: i visitatori, a Bergamo, dell’Accademia Carrara, GAMeC, Museo delle storie e Museo di scienze Caffi e, a Brescia, del Museo Santa Giulia, Parco archeologico, Pinacoteca Tosio Martinengo e dell’area del Castello sono stati 943mila: il 92 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (pre-Covid). Oltre 331mila (contro i 252mila del 2019) i biglietti staccati dal Teatro Donizetti di Bergamo e dal Centro Teatrale Bresciano e dal Teatro Grande di Brescia. Numerosissimi anche gli accessi ai canali social e al sito web. Ma la Capitale lascia anche un’importante eredità di collaborazione tra le due città, che già dall’aprile 2024 vedrà il primo frutto nella Ciclovia di 75 chilometri che unirà le città e i loro territori.
Al Musée Grevin di Parigi ritirata la figura in cera di Gérard Depardieu
La figura dell’attore Gérard Depardieu è stata ritirata dal percorso di visita del Musée Grevin, il museo delle cere di Parigi. La direzione del museo ha chiarito all’Agenzia France Presse che la decisione è stata presa dopo «le reazioni negative dei visitatori mentre transitano davanti alla statua di cera che lo raffigura e nei nostri canali social». Nei giorni scorsi un programma televisivo d’inchiesta, trasmesso sul canale France 2, ha svelato alcuni filmati di 5 anni fa, quando l’attore si recò in Corea del Nord per le celebrazioni dei 70 anni del regime, rivolgendo alla sua interprete nordcoreana avance e battute sessiste, con apprezzamenti anche su una bambina di 10 anni. L’inchiesta ha sollevato un’ondata di indignazione in tutta la Francia.
Le nuove acquisizioni del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza
Venticinque nuove opere sono andate ad arricchire il patrimonio del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Sono opere e installazioni d’arte contemporanea, di cui due acquistate grazie al Pac-Piano per l’Arte Contemporanea 2022-2023 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura: «Italia» (2022), di Alberto Gianfreda e «Maternidad» (2014), di Vilma Villaverde. Inoltre, al termine della 62ma edizione del Premio Faenza, 23 artisti, selezionati al concorso, hanno deciso di donare la propria opera al Museo. Gli over 35 sono Yves Malfliet, Wei Bao, Darien Arikoski-Johnson, Eliza Au, Kosmas Ballis, Sara Cancellieri, Greg Daly, Peter Christian Johnson, Maria Joanna Juchnowska, Garrett Masterson, Daniel Molyneux, Muscle Memory Collective, Anja Seiler, Nora Smahelova, Lily Wang, Peng Xueging, Tomoyo Yoshida Arrighi e Veljko Zejak; gli under 35 sono Li Dong, Peng Hongli, Yu Mengtong, Tomoya Sakai e Lei Shao.
Riapre la Sala IX del Museo di Storia Naturale di Milano
Oggi 19 e domani 20 dicembre a Milano riapre, con un nuovo progetto scientifico e un allestimento completamente rinnovato, la Sala IX del Museo di Storia Naturale, uno spazio di circa 400 metri quadrati dedicato alla storia dell’evoluzione umana, concepita come un ambiente immersivo che consente di cogliere gli elementi dell’evoluzione biologica e culturale della nostra storia a partire da circa 6 milioni di anni fa. L’apertura straordinaria di oggi e domani è un evento, «Tracce», con incontri e apertura gratuita del Museo per accogliere i primi visitatori.
Il Prix SAM pour l’art contemporain 2023 ad Alice Anderson
L’edizione 2023 (la 15ma) del Prix SAM pour l’art contemporain è stata assegnata ad Alice Anderson. L’artista è stata scelta tra i sette artisti candidati al Prix SAM di quest’anno, in seguito alle deliberazioni del Comitato scientifico 2023, composto da otto membri: Sandra Hegedüs, Gaël Charbau, Emmanuelle de l'Écôtais, Sébastien Gokalp, Jean-Hubert Martin, Colette Barbier, Dirk Snauwaert e Marine Van Schoonbeek. Alice Anderson è stata presentata da Sandra Hegedüs. Grazie al Prix SAM, l’artista si recherà in Brasile per lavorare a un nuovo progetto intitolato «Solidarité avec les nonhumains, Ensemble à l’ère de l’Anthropocène», che sarà esposto a Parigi nel 2025.
Addii
Richard Hunt. È scomparso a Chicago il 16 dicembre, all’età di 88 anni, uno degli scultori più prolifici e importanti degli Stati Uniti, Richard Hunt. La sua morte è stata confermata in un comunicato dalla sua galleria, la White Cube. Tra gli artisti che gli hanno reso omaggio sui social media figura il fotografo Dawoud Bey, che ha scritto: «Lasci un’eredità potente». Cresciuto nel South Side di Chicago, Hunt nel dopoguerra frequentò la Scuola dell’Art Institute of Chicago con una borsa di studio. Dopo la laurea nel 1957, si recò in Europa per un anno per lavorare alla fonderia Marinelli di Firenze; tornato in America nel 1958, tenne la sua prima personale a New York presso la Alan Gallery. Una mostra del 2020 all’Art Institute di Chicago dedicata a Hunt comprendeva una mastodontica opera in bronzo intitolata «Scholar’s Rock» o «Love of Bronze» (2014-20). In un comunicato gli organizzatori dichiaravano allora che la tecnica di Hunt era organica, sottolineando come spesso «riutilizzi scarti e oggetti in metallo trovati e risponda alle esigenze del materiale in quello che egli definisce “un processo continuo di costruzione e crescita”».
NOTIZIE DAL MIC
4 milioni di visitatori a Pompei nel 2023
È stata raggiunta nell’anno trascorso quota 4 milioni di visitatori agli scavi di Pompei. Lo annuncia sui social il Parco archeologico di Pompei: «Una cifra che rappresenta un record nella storia degli scavi, il numero più alto di presenze mai raggiunte nel sito archeologico». «Noi italiani abbiamo un patrimonio unico al mondo», ha commenta su X (ex Twitter) il ministro Gennaro Sangiuliano. [Agenziacult]