Ambientato in un luogo evocativo come il Museo Civico Medievale di Bologna, dove sono custodie diverse opere che probabilmente Dante vide durante il suo soggiorno in città, il progetto fotografico di Jacopo Valentini (Modena, 1990) interpreta l’immaginario del Sommo Poeta attraverso un percorso che rilegge in luoghi reali diffusi lungo la nostra penisola le tracce dei suoi celebri viaggi, fisici e metaforici.
Per una narrazione ancorata sullo schema della Divina Commedia, inevitabile l'evocazione di Inferno, Purgatorio e Paradiso, nuclei concettuali sui quali si costruisce una lettura del paesaggio italiano fondata sulle sue interazioni con la visione letteraria.
Opera tra le più interpretate figurativamente, la Divina Commedia è infatti divenuta nei secoli una sorta di territorio conosciuto e riconoscibile, anche se la sua interpretazione visiva è in realtà sottoposta alle continue mutazioni del gusto e del contesto, che ne spostano leggermente il profilo.
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Alle immagini di paesaggio l’autore accosta curiosamente «still life» di alcune illustrazioni di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg. Sono queste le cellule a cui fa riferimento il titolo, elementi indipendenti che concorrono a costruire il complesso organismo del nostro immaginario.
Il progetto ha vinto la sezione under 35 di «Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere» promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è curato da Carlo Sala ed è corredato da un volume edito da Humboldt Books.