MARTEDÌ 19 MARZO 2024
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 Scoperti in Massachusetts 22 beni culturali giapponesi razziati nella seconda guerra mondiale. Già restituiti al Giappone
- 02 Un accordo per la candidatura alla lista Unesco di tutti i monumenti della civiltà nuragica
- 03 Un arazzo fiammingo seicentesco del Palazzo Municipale di Ferrara in restauro
- 04 The Courtauld ha una nuova curatrice di Arte Contemporanea (Elena Crippa) e un nuovo visiting professor (Lynda Nead)
- 05 Tutte le novità su restauri e analisi dei pannelli del Polittico Agostiniano di Piero della Francesca
- 06 Il Denver Art Museum restituisce al Vietnam un antico pugnale in bronzo
- 07 Per la Biennale Architettura 2025 è partita l’«Open Call Padiglione Italia»
- 08 Un volume sul restauro della Madonna di Macerata di Carlo Crivelli
- 09 Le dimissioni di Patrick Moore dalla direzione dell’Andy Warhol Museum non hanno alcun rapporto con le polemiche sul Pop District
- 10 Restaurata la «Bella, immortale Pietà» di Giovanni Dupré nel cimitero di Siena
- 11 Un museo di arte contemporanea a Gibilterra
- 12 Mostre che aprono: un progetto fotografico di 24 Ore Cultura con l’Agpd al Mudec di Milano
Scoperti in Massachusetts 22 beni culturali giapponesi razziati nella seconda guerra mondiale. Già restituiti al Giappone
Nella soffitta di un’abitazione privata del Massachusetts, l’Fbi (Federal Bureau of Investigation) ha recuperato 22 tesori culturali provenienti da Okinawa, in Giappone. Un agente speciale dell’ufficio dell’Fbi di Boston è stato informato nei mesi scorsi di un ritrovamento di opere d’arte asiatica in un’abitazione privata nel gennaio 2023. La residenza era precedentemente di proprietà di un veterano della seconda guerra mondiale, ora deceduto. I membri della famiglia hanno trovato le opere mentre esaminavano il patrimonio del padre. L’Fbi ha collaborato con il National Stolen Art File per recuperare i manufatti, tra cui sei rotoli dipinti del XVIII e XIX secolo, una carta geografica di Okinawa disegnata a mano nel XIX secolo e oggetti in ceramica. Gli oggetti vennero razziati durante gli ultimi giorni di guerra, quando tesori e documenti importanti del Regno di Ryukyu (1429-1879) furono presi durante la battaglia di Okinawa. Gli oggetti sono già stati rimpatriati nella Prefettura di Okinawa in Giappone, dove sono stati ricevuti in una cerimonia ufficiale.
Un accordo per la candidatura alla lista Unesco di tutti i monumenti della civiltà nuragica
Un nuovo protocollo d’intesa che coinvolge i 377 Comuni della Sardegna è stato firmato nel Comune di Barumini, con il sostegno della Soprintendenza di Cagliari e dalle associazioni «La Sardegna verso l’Unesco» e «Fondazione Barumini Sistema Cultura». L’obiettivo è giungere al riconoscimento nella lista Unesco di tutti i monumenti (circa 7mila) dell’antica civiltà nuragica. Attualmente sono 4 le «voci» Unesco dell’isola (alcuni anche del Patrimonio culturale immateriale): il «canto a tenore sardo» dal 2009, Barumini e la civiltà nuragica dal 1997, il parco di Tepilora dal 2017 (Riserva della biosfera) e le Macchine dei Santi dal 2013.
Un arazzo fiammingo seicentesco del Palazzo Municipale di Ferrara in restauro
Nel Palazzo Municipale di Ferrara l’arazzo raffigurante la «Decapitazione di Oloferne», prodotto dalla Manifattura di Oudenaarde nella prima metà del Seicento e solitamente esposto nella Sala degli Arazzi, ha lasciato la sua abituale dimora per un restauro. L’intervento consentirà la rimozione dei depositi polverosi sulle superfici del tessile restituendo così le cromie originali e alcuni dettagli decorativi oggi di difficile interpretazione. La pulitura dell’opera sarà inoltre l’occasione per il rifacimento della fodera che oggi appesantisce il tessile e ne determina la non perfetta caduta e forma ondulazioni in senso verticale e arricciature agli angoli inferiori. Il lavaggio e le delicate operazioni di asciugatura, rammendo, rifoderatura e revisione dei precedenti restauri restituiranno all’opera la sua originaria vivacità.
The Courtauld ha una nuova curatrice di Arte Contemporanea (Elena Crippa) e un nuovo visiting professor (Lynda Nead)
A Londra The Courtauld ha annunciato due nuove nomine nell’ambito della sua strategia di espansione delle competenze curatoriali e accademiche. A partire da maggio, la dottoressa Elena Crippa si unirà all’istituzione come prima curatrice di Arte Contemporanea per le Mostre e i Progetti e la professoressa Lynda Nead sarà nuovo visiting professor dell’istituto londinese, a partire dall’autunno. Elena Crippa, che ha rivestito ruoli accademici alla Central Saint Martins di Londra, per dieci anni ha lavorato alla Tate Britain come senior curator di Arte britannica moderna e contemporanea e nel 2023 è entrata alla Whitechapel Gallery come direttrice delle Mostre, si concentrerà sullo sviluppo e sulla realizzazione di mostre d’arte contemporanea. In qualità di visiting professor, Lynda Nead svilupperà una serie di progetti di ricerca e conferenze presso il Courtauld, oltre a contribuire ai programmi di insegnamento e a fare da tutor ai dottorandi.
Tutte le novità su restauri e analisi dei pannelli del Polittico Agostiniano di Piero della Francesca
Come avevamo anticipato nel nostro articolo sul restauro e sulle analisi condotte da Fondazione Bracco sul «San Nicola da Tolentino» del Museo Poldi Pezzoli di Milano, l’inaugurazione odierna della mostra «Piero della Francesca. Il Polittico Agostiniano riunito» ha permesso di svelare nuovi segreti scaturiti dalle indagini condotte anche dagli altri musei che possiedono i pannelli superstiti del polittico smembrato, primo fra tutti il soggetto della tavola centrale, perduta, che si è sempre ipotizzato fosse una «Madonna con il Bambino». In realtà, gli elementi della composizione sopravvissuti sui pannelli contigui, in cui si vedono il lembo di un ricchissimo manto di velluto broccato cremisi, foderato di ermellino, nonché dei gradini di porfido (materiale regale per eccellenza), ci dicono che si trattasse quasi certamente di un’«Incoronazione della Vergine», con Maria inginocchiata ai piedi del figlio da cui riceve la corona, secondo il modello delle «Incoronazioni» di Filippo Lippi (artista con cui Piero collaborò). Come scrivemmo allora, Piero della Francesca dovette lavorare non su tavole apposite bensì su una carpenteria trecentesca (lo si evince anche dal contratto del 1454) ma l’ulteriore novità emersa dalle ultime indagini sono i minuscoli frammenti, rinvenuti con lo stereomicroscopio, di ali angeliche rosa e blu che, dalla composizione centrale, debordavano su quelle raffiguranti san Michele e san Giovanni Evangelista, poi cancellate quando il polittico fu smembrato. Piero, infatti, progettò per intero architetture e figure, anche dove sapeva che sarebbero state coperte, raggiungendo così una prodigiosa unitarietà di spazio. Non ultimo, è confermato l’uso pervasivo dell’olio «alla fiamminga», che gli consentì di realizzare le velature, gli effetti luminosi, le trasparenze magistrali e il luccichio degli ori e delle gemme.
Il Denver Art Museum restituisce al Vietnam un antico pugnale in bronzo
Il Denver Art Museum ha rimpatriato in Vietnam un antico manufatto che aveva svincolato l’anno scorso, in seguito a una richiesta di restituzione da parte dei funzionari del Paese che ne segnalavano le origini. Il pugnale di bronzo si ritiene sia stato prodotto nell’antica regione di Dong Son, nel nord del Paese. La sua riconsegna è collegata a un’indagine in corso da parte di funzionari statunitensi e stranieri su opere conservate nella collezione del museo del Colorado che hanno legami con Emma C. Bunker, una storica dell’arte morta nel 2021 che aveva fatto parte del consiglio di amministrazione del museo. La donazione di manufatti da parte della Bunker al museo e il finanziamento di uno dei suoi spazi espositivi sono finiti sotto inchiesta dopo che si è scoperto che la Bunker aveva acquistato opere d’arte da Douglas Latchford, commerciante specializzato e venditore di manufatti del Sud-est asiatico, indagato per aver falsificato la provenienza di diverse opere al momento della sua morte nel 2020.
Per la Biennale Architettura 2025 è partita l’«Open Call Padiglione Italia»
È partito il countdown per le candidature a curatore del Padiglione Italia della 19ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, in programma dal 24 maggio al 23 novembre 2025. L’avviso pubblico «Open Call Padiglione Italia» della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura è online dal 15 marzo, la selezione è pubblica e internazionale. Le candidature vanno presentate entro il 10 maggio 2024, alle ore 12 esclusivamente attraverso il Portale Bandi della Dgcc. Gli interessati dovranno presentare una «proposta curatoriale» che, in linea con il lavoro di Carlo Ratti, direttore della prossima Biennale Architettura, restituisca «una visione innovativa e non convenzionale del panorama architettonico italiano contemporaneo».
Un volume sul restauro della Madonna di Macerata di Carlo Crivelli
Si intitola Il restauro della Madonna di Macerata di Carlo Crivelli. La riscoperta di un capolavoro su tela, è un libro a cura di Francesca Coltrinari, Daphne De Luca e Giuliana Pascucci, edito da Tab Edizioni, con il sostegno dello studio legale Borgiani Parisella e associati, ed è stato presentato la sera del 16 marzo nell’oratorio di Sant’Eligio de’ Ferrari a Roma. Il volume contiene i risultati delle indagini scientifiche e del restauro del dipinto: è l’unica tela dipinta da Carlo Crivelli, una sperimentazione rilevante da un punto di vista storico artistico. Alla presentazione romana ne seguirà una a Macerata il 12 aprile, organizzata dal Comune in collaborazione con l’Università della capoluogo marchigiano, nell’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti.
Le dimissioni di Patrick Moore dalla direzione dell’Andy Warhol Museum non hanno alcun rapporto con le polemiche sul Pop District
La notizia riportata dai media che Patrick Moore avrebbe lasciato l’incarico di direttore dell’Andy Warhol Museum di Pittsburgh in seguito alle polemiche sul progetto del Pop District pare non abbia fondamento. Non soltanto pare che Moore abbia rassegnato le dimissioni dopo aver accettato un'altra posizione in Spagna che sarà annunciata nelle prossime settimane; è intervenuto anche Steven Knapp, presidente e amministratore delegato dei Carnegie Museums, il consorzio che gestisce l’Andy Warhol Museum, che ha anch’egli negato recisamente ogni rapporto di causa-effetto tra i due fatti.
Restaurata la «Bella, immortale Pietà» di Giovanni Dupré nel cimitero di Siena
Nel cimitero di Siena è terminato il restauro della «Bella, immortale Pietà» dello scultore senese Giovanni Dupré (1817-82), monumento realizzato nel 1867 per la cappella Bichi Ruspoli, da molti considerato il capolavoro del Dupré. La scultura fu allestita nella cappella nel 1868, dopo essere stata presentata all’Esposizione universale del 1867 a Parigi, in cui ottenne la Gran medaglia d’onore. L’iniziativa dell’intervento è scaturita in modo spontaneo ed è stata avviata dall’associazione culturale Policarpo Bandini. Il restauro, promosso da Ilaria Bichi Ruspoli, dalla famiglia Bichi Ruspoli Forteguerri e dall’arciconfraternita della Misericordia e patrocinato dall’associazione Policarpo Bandini e dalla Contrada Capitana dell’Onda, è stato effettuato da Stefano Landi. L’opera è stata presentata alla città il 16 marzo nel camposanto monumentale della Misericordia.
Un museo di arte contemporanea a Gibilterra
Gibilterra, enclave britannica all’estremità meridionale della Spagna, dall’autunno 2025 avrà un museo di arte contemporanea. Con una superficie totale di 2.700 metri quadrati, il museo sarà ospitato in un ex edificio coloniale della città vecchia, la Fortress House, attualmente in fase di ristrutturazione e ampliamento da parte dello studio Gamma Architects. Un altro edificio, il Fortress Studio di 200 metri quadrati, sarà utilizzato per laboratori, corsi e conferenze. «La Fortress House svolgerà un ruolo fondamentale come prima istituzione di questo tipo nel territorio, fornendo un nuovo punto di riferimento per Gibilterra come destinazione culturale e contribuendo in modo significativo all’economia creativa del Paese», spiega il suo direttore, Henry Little. La collezione comprende principalmente arte contemporanea creata a partire dagli anni Settanta. Uno dei suoi obiettivi è quello di mettere in evidenza le prospettive femminili e multiculturali, esplorando «il rapporto dell’individuo con la società e i fattori che danno forma all’identità». Tra i 64 artisti presenti con loro opere nella collezione permanente figurano Louise Bourgeois, Bruce Nauman, Lucian Freud, Denzil Forrester, George Grosz, Shirin Neshat, Sarah Lucas, Man Ray, Auguste Rodin, Egon Schiele, Zanele Muholi, Cindy Sherman e Kiki Smith.
Mostre che aprono: un progetto fotografico di 24 Ore Cultura con l’Agpd al Mudec di Milano
Al Mudec di Milano, dal 20 marzo al 7 aprile, sarà allestita la mostra fotografica «Identikit. La potenzialità dell’identità», un progetto fotografico di 24 Ore Cultura con l’Agpd (Associazione Genitori e Persone con sindrome di Down). La mostra comprende 34 scatti realizzati da 6 diversi fotografi: Marco Craig, Maurizio Galimberti, Vito Margiotta, Fabrizio Spucches, Tarin e Sofia Uslenghi. Le fotografie immortalano le vite e i sogni, ovvero l’identikit di 24 ragazzi e adulti dell’Agpd. Dal mosaico intimista di Maurizio Galimberti, alla messa in scena di un ritratto sognante e celebrativo di Marco Craig, dallo storytelling di un reportage sociale di Fabrizio Spucches a fotogrammi intimi di Tarin, dalla manipolazione condivisa di Sofia Uslenghi alla rappresentazione della ritualità lavorativa quotidiana di Vito Margiotta. «L’obiettivo principale è combattere gli stereotipi attraverso la fotografia», dichiara Denis Curti, curatore del progetto. La mostra sarà allestita in contemporanea alla personale di Martin Parr «Short and sweet», aperta al Mudec fino al 30 giugno.