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La Porta di Ishtar al Pergamonmuseum di Berlino

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La Porta di Ishtar al Pergamonmuseum di Berlino

Il Pergamonmuseum chiuso almeno fino al 2027

Un miliardo di euro per il suo restauro (dal 23 ottobre), che fa parte del colossale «Masterplan Museumsinsel». Solo alcune delle più importanti antichità classiche resteranno visibili in un edificio provvisorio non lontano

Francesca Petretto

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Nel 1999, quando l’Isola dei Musei fu insignita dall’Unesco del titolo di Patrimonio dell’Umanità, il Consiglio della Stiftung Preußischer Kulturbesitz-Spk (Fondazione del patrimonio culturale prussiano) a cui fanno capo le più importanti istituzioni museali della capitale, decideva di adottare un piano generale di intervento, il «Masterplan Museumsinsel Berlin», «per lavori di restauro e costruzione necessari alla creazione di un complesso museale sostenibile e moderno». L’anno precedente era stato creato il «Gruppo di progettazione Museumsinsel» composto dagli architetti incaricati della ristrutturazione dei singoli edifici e capitanato dallo studio David Chipperfield Architects.

I due principi guida del Masterplan erano e sono la preservazione del carattere singolare di ogni edificio della Museumsinsel e la necessità di rendere l’intero complesso adatto al futuro. Ad oggi è stata realizzata parte della nuova passeggiata architettonica di collegamento tra quattro dei cinque edifici museali (esclusa l’Alte Nationalgalerie), mentre per quanto riguarda i restauri delle singole architetture, molti visitatori sanno già, loro malgrado, che soprattutto quelli in corso al Pergamonmuseum dureranno ancora a lungo.

Da tempo le sue collezioni e le sale espositive che le ospitano con l’Altare di Pergamo, la Via delle Processioni e la Porta di Ishtar, l’Altare di Mileto e la cupola dell’Alhambra vengono alternatamente chiuse e riaperte al pubblico per i lavori che interessano tanto i singoli pezzi quanto gli spazi. Ora la direzione del Pergamon ha ufficialmente annunciato la completa chiusura del museo a partire dal 23 ottobre e una probabile riapertura dell’ala nord e della Sala con l’Altare nella primavera del 2027. Ciò significa che le misure preparatorie iniziano quest’autunno mentre i lavori di costruzione prenderanno avvio nel 2024.
Sarà interessata la parte dell’edificio che attualmente ospita il Museo di Arte Islamica, quello del Vicino Oriente Antico e la Sala di Mileto, appartenente alla Collezione di Antichità Classiche.

La prima fase di lavori (cosiddetta fase A), ancora in corso, ne comprendeva l’ala nord e la sezione centrale con la Sala Ellenistica e la Sala di Pergamo. Conclusa questa, secondo quanto previsto dalla fase B del Masterplan, si dà avvio ai lavori riguardanti l’ala sud, già in pessime condizioni statiche dovute tanto all’instabilità cronica del suolo dell’isola sulla Sprea, tanto alla forte penetrazione di umidità non solo dalle fondazioni ma anche dalle facciate e dal tetto, conseguenza dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale e di errati interventi di tamponamento dei danni compiuti nei decenni successivi.

I costi stimati per l’intervento edilizio di base ammontano a 722,4 milioni di euro a cui andranno ad aggiungersi altri 295,6 per prevenire rischi e il sicuro aumento dei prezzi durante i lavori. Chiusa questa fase, si procederà alla costruzione di una quarta ala del Pergamon e delle sue sezioni di collegamento con il Bode e il Neues Museum, all’allestimento delle strutture esterne e alla costruzione del nuovo ponte sul Kupfergraben a nord dell’isola, il cosiddetto Pergamonsteg.

Durante la chiusura del museo i pezzi più importanti della Collezione di antichità classiche e di quella del Vicino Oriente Antico traslocheranno a beneficio dei visitatori nel non lontano edificio estemporaneo «Das Panorama»: la Facciata di Mshatta, la Sala di Aleppo e la Cupola dell’Alhambra verranno smontate, restaurate e riassemblate nella nuova sede; tutto il resto sarà spostato nei depositi del museo e lì custodito fino a tempo debito.

Al contempo, alcuni singoli reperti scelti per la loro eccezionalità partiranno in tournée, ambasciatori berlinesi nel mondo (è prevista una collaborazione con il Louvre parigino) o ospiti temporanei di altri musei della capitale. Infine, a partire da quest’inverno, la mostra permanente del Museo del Vicino Oriente Antico sarà disponibile online per i suoi visitatori virtuali.

La Porta di Ishtar al Pergamonmuseum di Berlino

Francesca Petretto, 09 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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