Vaso sferico in vetro lattimo con decoro fenicio ametista. 1928-29, collezione privata

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Vaso sferico in vetro lattimo con decoro fenicio ametista. 1928-29, collezione privata

Scarpa maestro vetraio

A Castelvecchio l'allievo di Scarpa Ferruccio Franzoia ripropone le vetrine realizzate dal maestro veneziano per la mostra del ‘60

Curata da Marino Barovier con Alba Di Lieto e Ketty Bertolaso, la mostra autunnale «Carlo Scarpa. Vetri e disegni. 1925-1931» (dal 23 novembre al 29 marzo nella Sala Boggian del Museo di Castelvecchio) giunge come naturale completamento dell’analoga esposizione che nel 2012, sempre con la cura di Barovier, inaugurò il progetto Le Stanze Del Vetro presso la Fondazione Cini di Venezia, focalizzata sulla collaborazione tra Scarpa e la Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. tra 1932 e 1947.

Realizzata in collaborazione con Pentagram Stiftung, la mostra veronese non si limita però a esporre una sessantina di opere, ma le accosta a fotografie e a una trentina di disegni originali custoditi dall’Archivio Carlo Scarpa di Verona, che proprio nel Museo di Castelvecchio ha sede. Oltre a valorizzare una parte dell’Archivio ancora poco conosciuta, la mostra si inserisce in un percorso intrapreso dai Musei Civici fino dagli anni Sessanta con la mostra Vetri di Murano 1860-1960, allestita dallo stesso Scarpa e voluta da Licisco Magagnato.

L’evento dell’autunno 2019, allestito dal collezionista di arte vetraria e allievo di Scarpa Ferruccio Franzoia, ripropone le vetrine realizzate dal maestro veneziano per la mostra del ‘60, costituendo una delle tappe più significative di una serie di iniziative che coinvolgeranno Verona nella storia dell’arte vetraria dall’antichità al mondo contemporaneo.

Vaso sferico in vetro lattimo con decoro fenicio ametista. 1928-29, collezione privata

Redazione GDA, 22 novembre 2019 | © Riproduzione riservata

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Scarpa maestro vetraio | Redazione GDA

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