Veneto | Rapporto 2020 sulla cultura

Il settore cultura in Veneto rappresenta, dice il presidente Luca Zaia, «il 5% del Pil regionale e il 6% del nostro tessuto occupazionale»

La Rotonda del Palladio
Luca Zaia |

Il 2020 è l’anno in cui festeggiamo i 50 anni della nascita della Regione del Veneto, in un periodo difficile che ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario, la nostra economia, ma anche il mondo culturale. Fare un bilancio dello stato dell’arte nel Veneto e a Venezia è un compito che necessariamente deve tener conto del Covid-19 e delle sue implicazioni che hanno portato a scelte drastiche per molti eventi importanti: si pensi alla Biennale di Architettura, posticipata al 2021. Il settore cultura in Veneto rappresenta il 5% del Pil regionale, il 6% del nostro tessuto occupazionale e rientra a pieno titolo tra i settori che trainano l’economia veneta, così come il turismo, con i suoi 70 milioni di presenze all’anno.

Ottimismo e investimenti
Oggi ci troviamo di fronte a un comparto ferito, ma non sconfitto. Come dico spesso solo i pessimisti non fanno fortuna e noi abbiamo già studiato l’accordo di programma «Stagione Culturale e Teatrale nella Regione del Veneto» (per il rilancio della cultura attraverso un piano di investimenti), un accordo fra quattro grandi istituzioni culturali del Veneto: il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, l’Associazione regionale per la promozione e la diffusione del teatro e della cultura nelle comunità venete - Arteven di Venezia, la Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e la Federazione Italiana Teatro Amatori del Veneto. Sostenere la programmazione estiva e invernale con un incentivo concreto allo spettacolo dal vivo significa produrre oltre 200 spettacoli di compagnie teatrali legate al Teatro Stabile del Veneto, in scena sui palcoscenici di oltre 50 Comuni che ad oggi hanno aderito al progetto «Il teatro torna a casa» di Arteven. Un modo per far lavorare le nostre maestranze, espressione di straordinaria professionalità. Questo processo di rilancio era iniziato già da alcuni anni, con una strategica operazione di ammodernamento legislativo per essere più in linea con le esigenze culturali della società veneta. Una riforma che consente di promuovere socialmente ed economicamente il settore nella regione.

Tutti i numeri in un portale
Un ulteriore passo in avanti nella promozione culturale è rappresentato dal lancio nello scorso gennaio del nuovo portale «Cultura Veneto» (culturaveneto.it), uno strumento innovativo che promuove tutte le risorse di dati e i servizi disponibili in ambito culturale e che ha messo in rete un patrimonio di 3.970 ville venete, 1.236 archivi, 461 spazi teatrali, 270 musei, 976 biblioteche, 12mila eventi artistici annui, 51.258 manoscritti e 72.531 manoscritti musicali. La valorizzazione del nostro patrimonio, in particolare delle Ville, uno dei simboli culturali più identitari del Veneto, quale testimonianza storica del rapporto tra Venezia e la terraferma, è stata rafforzata modificando la Legge regionale del 1979 che disciplina il funzionamento dell’Istituto Regionale Ville Venete, al fine di creare delle sinergie tra pubblico e privato per la tutela e la salvaguardia di questi capolavori architettonici.

Cinema e oltre
Sosteniamo, inoltre, le imprese cinematografiche che producono in Veneto, al fine di promuovere le nostre location regionali, nella considerazione che esse sono dei veri e propri attrattori naturali e culturali. Un tassello importante che si aggiunge al progetto «Cinema Moving», proposto per incentivare il cinema all’aperto. Non bisogna dimenticare che Venezia è sede della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica, una vera e propria vetrina mediatica che quest’anno, nonostante le risapute problematiche, si terrà dal 2 al 12 settembre. Altri appuntamenti che arricchiscono il panorama culturale della nostra regione, oltre alla programmazione delle fondazioni lirico-sinfoniche (la Fenice e l’Arena di Verona) sono, solo per citarne alcuni, l’Operaestate Festival Veneto di Bassano del Grappa e la rassegna «Una Montagna di Libri» a Cortina.

Otto siti Unesco per un turismo emozionale
Uno dei nostri punti di forza culturali e turistici è rappresentato anche dagli otto siti Unesco. L’ultimo a essere iscritto nella lista dei beni dell’umanità da tutelare è quello delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. 55mo sito italiano Unesco e ottavo per la nostra regione, le Colline rappresentano un sito laboratorio per la tutela del paesaggio e del territorio, un museo «open air» del patrimonio naturalistico e antropico, espressione dei valori identitari dell’«agricoltura eroica». Molte le opportunità che nascono da questo riconoscimento: dal recupero dei casolari per trasformarli in alberghi diffusi alla formazione di guide turistiche erudite proprio nelle caratteristiche di quest’ambiente rurale, ai progetti formativi con le scuole. Positivi i risvolti occupazionali, quindi, con un ulteriore sviluppo dell’enoturismo, ma anche di un turismo che definirei «emozionale». Venezia e la sua Laguna è uno degli altri siti Unesco, luogo riconoscibile in tutto il mondo per la sua bellezza, tanto da aver legato la promozione turistica del Veneto alla sua immagine con il claim «Veneto, the land of Venice». Questa straordinaria città, crocevia di popoli, dalla storia antica è capace di generare cultura a 360 gradi grazie alle fondazioni pubbliche e private: dalla Fondazione Musei Civici alla Fondazione di Venezia, dalla Peggy Guggenheim alla Fondazione Pinault, ai musei statali, alle Gallerie dell’Accademia, alla casa museo Palazzo Grimani. Quest’ultima ospita la mostra «Domus Grimani 1594-2019», ricostruzione di uno dei più significativi episodi della museologia europea (la Tribuna del patriarca Giovanni, ancora integra nella sua struttura architettonica) con la sua ricca collezione di statuaria antica.

Sport e rinascita
Non posso dimenticare inoltre i prossimi importanti appuntamenti per il Veneto che, seppur trattandosi di eventi sportivi, sono un veicolo e un volano per la cultura. Li ricordo perché rappresentano davvero un’opportunità in questo settore: i Campionati Mondiali di Sci Alpino di Cortina d’Ampezzo 2021 e le Olimpiadi Invernali Milano - Cortina 2026, che valorizzano le Dolomiti, anch’esse patrimonio dell’Umanità Unesco. La voglia di ripartire c’è tutta e già vedo il grande e tradizionale impegno dei veneti incapaci di abbattersi di fronte ai problemi, ma capaci di cogliere anche dai momenti più difficili le opportunità che rendono la nostra regione una terra unica che punta sulla qualità dell’offerta culturale e turistica. Con questa consapevolezza possiamo guardare al futuro come a un nuovo e possibile «rinascimento».

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