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Silvia Conta
Leggi i suoi articoliLondra
Tate Britain | Turner & Constable Rivals & Originals
dal 27 novembre 2025 al 12 aprile 2026
https://www.tate.org.uk/whats-on/tate-britain/turner-and-constable
In occasione del 250° anniversario della nascita di due dei più grandi paesaggisti britannici, questa importante mostra esplora le vite e le eredità intrecciate di Turner e Constable e rivela aspetti inaspettati di entrambi gli artisti insieme a intimi approfondimenti attraverso i loro album di schizzi e oggetti personali. Con oltre 170 dipinti e lavori su carta, la mostra riunisce molte delle opere più importanti dei due artisti. Tra i pezzi forti figurano l'opera di Turner del 1835 The Burning of the Houses of Lords and Commons, che non veniva esposta in Gran Bretagna da oltre un secolo, e The White Horse del 1819, uno dei più grandi successi artistici di Constable.
The National Gallery | Wright of Derby: From the Shadows
dal 7 novembre 2026 al 10 maggio 2026
https://www.nationalgallery.org.uk/exhibitions/wright-of-derby-from-the-shadows
È la prima grande mostra dedicata ai dipinti “a lume di candela” Wright of Derby. Con oltre venti opere, tra cui altri dipinti, mezzotinti, lavori su carta e oggetti, la mostra esplora sia la sua pratica artistica, sia il contesto storico dello sviluppo scientifico e artistico in cui sono state realizzate. Sfidando la visione tradizionale di Wright of Derby come figura di spicco dell'Illuminismo, questa mostra contribuisce alla continua rivalutazione dell'artista, ritraendolo non solo come un “pittore della luce”: più che scene virtuosistiche di luci e ombre drammatiche, Wright of Derby utilizzava la notte per esplorare temi più profondi e cupi, tra cui la morte, la malinconia, la moralità, lo scetticismo e il sublime.
The National Portrait Gallery | Taylor Wessing Photo Portrait Prize 2025
dal 13 novembre 2025 all'8 febbraio 2026
https://www.npg.org.uk/whatson/exhibitions/2025/taylor-wessing-photo-portrait-prize/
Il Taylor Wessing Photo Portrait Prize mette in mostra il lavoro di giovani fotografi di talento, dilettanti con spiccate capacità e professionisti affermati nel campo della fotografia contemporanea di alto livello. Il concorso celebra una vasta gamma di immagini e racconta le affascinanti storie che stanno dietro alla creazione delle opere, dai ritratti formali su commissione ai momenti più spontanei e intimi che immortalano amici e familiari. Le immagini selezionate, molte delle quali esposte per la prima volta, esplorano approcci sia tradizionali che contemporanei al ritratto fotografico, catturando una vasta gamma di personaggi, atmosfere e luoghi.
The Wallace Collection | Caravaggio's Cupid
dal 26 novembre 2025 al 12 aprile 2026
https://www.wallacecollection.org/whats-on/exhibitions-displays/caravaggios-cupid/
Amor Vincit Omnia di Caravaggio prestato in via eccezionale dalla Gemäldegalerie di Berlino e mai esposto al pubblico nel Regno Unito, è il cuore di questa mostra. Il dipinto è presentato insieme a due sculture romane antiche che, più di quattrocento anni fa, appartenevano al marchese Vincenzo Giustiniani (1564-1637), uno dei collezionisti più celebri dell'epoca. Nel suo grandioso palazzo vicino al Pantheon a Roma, il Cupido di Caravaggio era esposto insieme ad altre opere di Raffaello, Tiziano e Giorgione, oltre che a una vasta galleria di sculture classiche. A grandezza naturale e dipinto dal vero, Cupido è raffigurato con le ali spiegate, le frecce in mano e un sorriso malizioso, circondato dai simboli caduci delle conquiste umane. Questa mostra (gratuita) invita i visitatori a entrare nel mondo della Roma del XVII secolo, dove artisti, studiosi e collezionisti discutevano dei meriti della pittura e della scultura. La mostra ricrea lo spirito del palazzo di Giustiniani, riunendo sculture antiche e la sorprendente visione di Caravaggio nel modo in cui i suoi ospiti avrebbero potuto viverla un tempo.
Parigi
Museé du Louvre | Dessins des Carrache. La fabrique de la galerie Farnèse
dal 5 novembre 2025 al 2 febbraio 2026
https://www.louvre.fr/expositions-et-evenements/expositions/dessins-des-carrache
La mostra invita i visitatori a scoprire un luogo unico, uno dei più grandi capolavori della pittura occidentale: la galleria affrescata da Annibale Carracci (1560-1609), suo fratello Agostino (1557-1602) e i loro allievi nel cuore del Palazzo Farnese a Roma (attuale ambasciata di Francia in Italia). Il Louvre la ricostruisce e la presenta come non è mai stata mostrata prima: come un puzzle, utilizzando la più importante collezione di disegni preparatori mai riunita fino ad oggi. Completata all'inizio del 1600, la Galleria Farnese rappresenta l'atto di nascita dell'arte barocca. Famosa per i suoi affreschi, lo è anche per i suoi disegni preparatori, tra i più belli della storia dell'arte occidentale. Attraverso una scenografia immersiva, la mostra presenta la Galleria Farnese, e anche il Camerino, quella piccola stanza affidata come prova ad Annibale Carracci al suo arrivo al Palazzo Farnese. Dal confronto tra questi due decori e i loro disegni si deduce una storia: quella di un giovane artista, Annibale, di circa trent'anni, sotto il fascino di Roma che scopre per la prima volta; quella di un committente ancora più giovane, Odoardo Farnese, e dell'ambiente colto e erudito che lo circonda; quella del rapporto tra due fratelli, Annibale e Agostino, e della loro collaborazione con gli allievi bolognesi venuti ad affiancarli; una storia corale in cui l'emulazione si impone come parola d'ordine.
Museé Zadkine | Zadkine Art Dèco
dal 15 novembre 2025 al 12 aprlle 2026
https://www.zadkine.paris.fr/expositions/zadkine-art-deco
Nel 2025, il museo Zadkine celebra i cento anni dell'Art Déco mettendo in luce i legami che lo scultore Ossip Zadkine ha intrecciato con le arti decorative negli anni 1920-1930. Attraverso oltre 90 opere - sculture, ma anche oggetti e mobili - la mostra evoca, per la prima volta, i rapporti che Zadkine intratteneva con alcuni grandi decoratori del periodo Art Déco, come Eileen Gray o Marc du Plantier. Il percorso espositivo mette in evidenza, inoltre, la parentela di ispirazione che unisce le loro creazioni. L'esposizione, articolata in cinque sezioni, esplora innanzitutto la “svolta decorativa” che Zadkine compie negli anni Venti, quando lo scultore si appassiona al colore nella scultura e sperimenta tecniche come la doratura e la lacca. Una delle sezioni mette in evidenza le sculture di Zadkine concepite per l'architettura: Zadkine collabora infatti più volte con architetti per decorare monumenti, sia a Parigi che a Bruxelles.
Bordeaux
MusBA Musée des Beaux-Arts de Bordeaux | La puissance du trait. Quatre dessins de Delacroix à l'honneur
dal 5 novembre 2025 al 23 febbraio 2026
https://www.musba-bordeaux.fr/la-puissance-du-trait
La mostra intitolata La potenza del tratto. Quattro disegni di Delacroix in primo piano è stata realizzata in onore della donazione della Société des Amis du musée des Beaux-Arts di Bordeaux, che ha permesso l'ingresso nelle collezioni di uno studio preparatorio a penna di Eugène Delacroix per il suo capolavoro La Grecia sulle rovine di Missolonghi (1826). Questo studio, notevole per il soggetto e la tecnica, rivela tutta la maestria di Delacroix nel tradurre la tensione drammatica di uno degli episodi più tragici della guerra d'indipendenza greca (1821-1830). Nel percorso espositivo altri tre disegni dell'artista conservati nelle collezioni del MusBA e raramente esposti: Boissy d'Anglas alla Convenzione (1831), Due arabi seduti (1846) e Il miracolo di San Giusto (1847) da Rubens. I quattro disegni vengono presentati per la prima volta accanto alle opere originali.
Capc Musée d'art contemporain de Bordeaux | RAMMELLZEE ALPHABETA SIGMA (FACE B)
dal 20 novembre 2025 al 26 aprile 2025
https://www.capc-bordeaux.fr/rammellzee-alphabeta-sigma-face-b
A seguito della mostra tenutasi al Palais de Tokyo da febbraio a settembre 2025, il museo d'arte contemporanea di Bordeaux presenta RAMMELLZEE ALPHABETA SIGMA (FACE B) ed esplora un'altra dimensione del primo capitolo della retrospettiva parigina. RAMMELLZEE (1960–2010) è una figura leggendaria ed enigmatica della controcultura hip-hop newyorkese della fine degli anni '70 e degli anni '80, il cui campo d'azione e la cui influenza vanno oltre la categoria dei “graffiti”. Si definiva teorico, pittore, scultore, armatore di lettere, performer. L'arte totale che ha sviluppato in oltre trent'anni rivela un universo unico, alimentato dalla velocità della metropolitana newyorkese, dalla tecnologia aerospaziale, dalla meccanica quantistica, dal futurismo italiano e dalla cultura mecha giapponese. Autodidatta, RAMMELLZEE elabora, all'età di 19 anni, il Gothic Futurism (futurismo gotico) e altri concetti, riuniti in un primo trattato. In esso stabilisce una filiazione tra i monaci copisti medievali e i graffitari. Per lui, le miniature e i graffiti hanno la missione comune di armare la lettera per condurre una guerra contro il linguaggio normato.La sua arte diventa quindi un'impresa bellica. Le sue armi: le lettere, che dota di molteplici appendici e accessori, come altrettanti veicoli spaziali. Il suo terreno: lo spazio pubblico, lo spazio cosmico, ma anche le pareti delle gallerie d'arte e dei musei, nonché la sua base, che chiamava Battlestation (allo stesso tempo atelier, rifugio e sala d'armi). La mostra si divide in due parti: la prima permette di ricollocare il lavoro di RAMMELLZEE nel contesto della produzione artistica e culturale della New York degli anni '80, facendo riferimento a figure come Jean-Michel Basquiat, Madonna, Kenny Scharf o Phase 2, mentre la seconda parte mette in dialogo le opere di RAMMELLZEE con una selezione di video d'archivio.
Dublino
IMMA Irish Museum of Modern Art | Cecilia Vicuña. Reverse Migration a Poetic Journey
dal 7 novembre 2025 al 5 luglio 2026
https://imma.ie/whats-on/cecilia-vicuna/
La prima mostra personale in Irlanda di Cecilia Vicuña, Leone D'oro nel 2022. Per questa mostra l'artista approfondisce i temi dell'ascendenza, dell'urgenza ecologica e dell'interconnessione dell'umanità. Ispirata dalla scoperta dell'artista dei suoi antichi legami con l'Irlanda e dalla risonanza poetica del suo viaggio di ritorno dalle Ande all'Irlanda, in questa mostra approfondisce i temi dell'ascendenza, dell'urgenza ecologica e dell'interconnessione dell'umanità. La mostra si basa, infatti, sulla visita di Vicuña in Irlanda nel 2006, durante la quale lei e il suo compagno, il poeta James O'Hern, hanno onorato i siti archeologici irlandesi con rituali di gratitudine. Al centro della mostra c'è un quipu site-specific, un antico sistema di comunicazione andino che utilizza cordicelle annodate, creato con la partecipazione di artigiani locali. L'opera è un riferimento al design dei maglioni Aran, considerati simbolici della natura, del mare e della vita dei pescatori e degli isolani. All'IMMA, l'installazione quipu di Vicuña diventa una monumentale meditazione sulla sopravvivenza e la trasformazione. Il suo lavoro suggerisce l'urgente necessità di un'azione collettiva di fronte alle crisi globali, trasformando l'antico quipu in un veicolo per il discorso ecologico e politico contemporaneo.
Amsterdam
Stedelijk Museum | Blue Dots
dal 29 novembre 2025 al 15 marzo 2026
https://www.stedelijk.nl/en/exhibitions/blue-dots-en
Nel 1951, all'ombra della Guerra Fredda, il governo olandese introdusse un sistema che imponeva ai musei di classificare le opere nella loro collezioni in base alla priorità di evacuazione in caso di guerra. Attraverso dei “punti di evacuazione” veniva stabilito quali opere dovessero essere salvate per prime: il rosso indicava “molto importante”, il bianco "importante" e il blu “meno importante”. Questa mostra si concentra sui "punti blu" dimenticati. Cosa dice di un'opera d'arte - e di noi - il fatto che un'opera sia stata un tempo etichettata come “meno importante”? Con opere di rinomati artisti del XIX secolo come Jozef Israëls e Thérèse Schwartze, ma anche di nomi meno noti come José Maria Rodriguez-Acosta e Marie de Roode-Heijermans, o di un nome un tempo quasi dimenticato, ma oggi celebre come Nola Hatterman.
Rotterdam
Museum Boijmans Van Beuningen | Beyond Surrealism
dal 15 novembre 2025 al 6 aprile 2026
https://www.boijmans.nl/en/exhibitions/beyond-surrealism
Il Museum Boijmans Van Beuningen è il museo dei Paesi Bassi con la più rilevante collezione di arte surrealista, il che lo rende il luogo ideale per questa esplorazione tra arte contemporanea e surrealismo. Questa mostra con sei artisti internazionali di spicco, ne è un importante tassello: Kerstin Brätsch (1979), Monster Chetwynd (1973), Laure Prouvost (1978), Tai Shani (1976), Emma Talbot (1969) e Raphaela Vogel (1988) hanno selezionato opere dalla collezione del museo da presentare in relazione alla propria pratica artistica e alcuni di loro hanno avuto l'opportunità di creare nuove opere appositamente per la mostra.
Museum Boijmans Van Beuningen | Mandy El-Sayegh
dal primo novembre 2025 all'8 marzo 2026
https://www.boijmans.nl/en/exhibitions/depot-solo-mandy-el-sayegh
Per la sua prima mostra personale nei Paesi Bassi, Mandy El-Sayegh trasforma un'area del museo in un'installazione totalizzante. Qui espone nuovi lavori ispirati alle opere d'arte del museo. Nela sua ricerca Mandy El-Sayegh riunisce diverse discipline: pittura, collage, installazioni, video e performance si fondono l'una nell'altra e, innumerevoli frammenti provenienti da varie fonti, vengono riuniti per formare composizioni stratificate. In questa mostra, i visitatori scoprono il processo creativo in cui il linguaggio, il materiale e il significato vengono scomposti strato dopo strato e ricostruiti. Disegni di antichi maestri come Andrea Lilio e Pontormo provenienti dalla collezione del museo riappaiono nella sua arte in modo sottile. Vengono incorporate anche riproduzioni della collezione d'arte contemporanea, come The Kiss (Bela Lugosi) di Andy Warhol del 1963.
Atene
EMΣT National Museum of Contemporary Art | The Greek Month in London 1975, 50 Years On—Art at a Time of Political Change e Sea Garden
dall'8 novembre 2025 all'8 febbraio 2026
https://www.emst.gr/en/exhibitions-en/greek-month-in-london-50-years-later
https://www.emst.gr/en/exhibitions-en/sea-garden
Il Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene presenta due mostre distinte che insieme mettono in luce le intersezioni tra storia, paesaggio e innovazione artistica attraverso il tempo e lo spazio. La mostra The Greek Month in London 1975, 50 Years On—Art at a Time of Political Change riflette la missione del museo di coltivare pratiche creative di memoria che resistono alla cultura prevalente dell'amnesia nei confronti del passato. Rivisitando un momento cruciale della storia culturale della Grecia post-dittatura, la mostra evidenzia come eventi artistici chiave abbiano plasmato l'identità contemporanea e la presenza internazionale del Paese. Contemporaneamente il percorso espositivo Sea Garden prosegue, invece, nel costante impegno dell'EMΣT nel sostenere i curatori greci emergenti e le nuove voci curatoriali. Vincitrice del bando pubblico del museo per proposte curatoriali, la mostra invita gli spettatori a riflettere su come l'arte reimmagini il nostro rapporto con il paesaggio, l'ecologia e l'appartenenza al Mediterraneo e oltre. Al tempo stesso retrospettiva e prospettica, i due percorsi espositivi segnano il continuo impegno dell'EMΣT nella costruzione di un archivio vivente delle pratiche artistiche e curatoriali che hanno plasmato e continuano a plasmare il campo dell'arte contemporanea in Grecia e fuori.
Berna
Zentrum Paul Klee | Anni Albers. Constructing Textiles
dal 7 novembre 2025 al 22 febbraio 2026
https://www.zpk.org/it/ausstellung/anni-albers
Anni Albers (1899–1994) è stata una delle figure di spicco del XX secolo nel campo del design e dell’arte tessile. Già da studentessa al Bauhaus sviluppò tessuti innovativi e utilizzò il tessuto come elemento architettonico. Ancora oggi è considerata una pioniera della Fibre Art. La mostra si concentra sui suoi contributi innovativi a celebri progetti architettonici. Creazioni tessili, opere d’arte tessili, stampe e disegni offrono una panoramica della sua affascinante produzione, a metà strada tra design e arte. La mostra è frutto della collaborazione tra il Zentrum Paul Klee di Berna e la Josef and Anni Albers Foundation di Bethany (CT), in cooperazione con il Belvedere di Vienna.
Zurigo
Kunsthaus Zürich | Lygia Clark
dal 14 novembre 2025 all'8 marzo 2026
https://www.kunsthaus.ch/besuch-planen/ausstellungen/lygia-clark/
Kunsthaus Zürich, in collaborazione con la Neue Nationalgalerie di Berlino, presenta la prima retrospettiva nell'area germanofona e la più completa a livello mondiale dopo quella del MoMA di New York nel 2014. Nella città svizzera presenta circa 120 opere storiche originali provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private in Brasile, Stati Uniti ed Europa, molte delle quali accessibili al pubblico per la prima volta. Inoltre, circa 50 opere partecipative sono state realizzate come repliche dall'Associação Cultural O Mundo de Lygia Clark, in modo che i visitatori possano comprendere direttamente la forma d'arte orientata al processo di Clark.
Basilea
Kunsthaus Baselland | Regionale 26. Ce qui traverse
dal 30 novembre 2025 al 25 gennaio 2026
https://kunsthausbaselland.ch/ausstellungen/regionale-26
La Regionale è una mostra collettiva annuale, sviluppata nel contesto di una cooperazione transfrontaliera tra 18 istituzioni in Germania, Francia e Svizzera, con particolare attenzione alla produzione artistica contemporanea locale nella regione dei tre stati intorno a Basilea. Gli artisti invitati vivono e lavorano nella regione trinazionale, sono cresciuti in Francia, Germania o Svizzera, ma anche in Spagna, Italia, Sudafrica, Perù, Egitto o Corea del Sud e qui, nel triangolo di confine, sperimentano quasi quotidianamente quanto velocemente si possano superare confini che altrove costituiscono ostacoli insormontabili e pericolosi. Lasciano che rumori, luce o calore attraversino gli spazi, trasformano pareti e muri in membrane che consentono di vedere cosa c'è dietro. In questa sede l'edizione attuale – in linea con il concetto di permeabilità – occupa sia il piano superiore della nuova Kunsthaus Baselland che la vicina TransBona-Halle e lo spazio espositivo dell'Atelier Mondial, con cui la Regionale è stata curata e realizzata. Nelle loro opere e nelle loro grandi installazioni, i 17 artisti invitati raccontano degli ostacoli politici, ecologici e socio-culturali, ma anche delle possibilità di superarli, di andare oltre, di pensarli.
HEK Haus der Elektronischen Künste | Regionale 26. Frequency: Dark and Stormy
dal 30 novembre 2025 al primo febbraio 2026
https://hek.ch/programm/ausstellungen/regionale-26
Altra tappa della Regionale 26 (una mostra collettiva annuale, sviluppata nel contesto di una cooperazione transfrontaliera tra 20 istituzioni in Germania, Francia e Svizzera, con particolare attenzione alla produzione artistica contemporanea locale nella regione dei tre stati intorno a Basilea), il percorso espositivo all'HEK è dedicato alle attuali condizioni meteorologiche e osserva da vicino ciò che sta per accadere. Condizioni meteorologiche minacciose come tempeste, pioggia, nuvole scure, fulmini e tuoni costituiscono la cornice atmosferica della mostra. Le opere esposte generano frequenze in questo ambito emotivo – da un lato udibili come suoni, vibrazioni, rumori – dall'altro percepibili in senso figurato come stati d'animo, risonanze, commenti sulla situazione politica e sociale mondiale. Frequenze particolarmente basse, inferiori a 20 Hz, che non sono più udibili ma fisicamente percepibili, giocano un ruolo speciale. Queste frequenze infrasoniche possono rilassare, ma anche provocare ansia e inquietudine e sono spesso descritte come «inquietanti». I visitatori incontrano opere che intrecciano tempo atmosferico e vibrazioni, rendendo le frequenze percepibili sia acusticamente che metaforicamente.
Madrid
Museo Nacional del Prado | Juan Muñoz. Stories of Art
dal 18 novembre 2025 all'8 marzo 2026
https://www.museodelprado.es/en/whats-on/upcoming-exhibitions
La mostra, curata da Vicente Todolì, offre un approfondimento su Juan Muñoz (1953 - 2001), artista che ha instaurato un dialogo continuo con la storia dell'arte e il cui lavoro include riferimenti all'arte di diversi periodi, in particolare il Rinascimento e il Barocco. Muñoz è cresciuto a Madrid e il Museo del Prado è stata una delle sue principali fonti di ispirazione. Il suo lavoro è stato influenzato da artisti di diversi periodi, da Parmigianino a Goya, e ha dato grande importanza alla teatralità, all'illusionismo e all'architettura come risorse espressive. Durante il suo soggiorno a Roma ha assorbito le influenze di Borromini, Bernini e Piranesi. Il suo rapporto con Velázquez e Goya è stato fondamentale per le sue opere che raffigurano figure cartatterizzate da nanismo, mentre il suo interesse per la cattura di momenti fugaci nel tempo rivela echi di Velázquez. Come Goya, ha esplorato la complessa linea di demarcazione tra umorismo e violenza. L'opera di Juan Muñoz offre una riflessione sulla percezione dello spettatore e sul rapporto tra immobilità e movimento.
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia | Juan Uslé. That Ship on the Mountain
dal 26 novembre 2025 al 20 aprile 2026
https://www.museoreinasofia.es/en/exhibition/juan-usle
Una retrospettiva che celebra gli oltre quarant'anni di carriera di Juan Uslé (Santander, 1954), uno degli artisti spagnoli più rinomati a livello internazionale. Questa mostra arriva vent'anni dopo Rooms, la prima mostra personale di Uslé in questo museo. Concepita pensando alle sale del primo piano dell'edificio Nouvel, la mostra esplora le proprietà permeabili e temporali tradizionalmente associate ai gruppi di opere dell'artista. Le dieci sale sono disposte sotto forma di un racconto breve non cronologico, una narrazione costruita attraverso andirivieni, prospezioni e retroazioni, e un sottile cenno alle connessioni che i suoi dipinti stabiliscono con altri media.
Bilbao
Guggenheim | in situ: Mark Leckey. And the City Stood in its Brightness
dall'14 novembre 2025 al 12 aprile 2026
È la seconda mostra della serie in situ del museo, un programma che invita gli artisti a creare opere site-specific in dialogo con l'architettura della galleria. Mark Leckey (1964, Birkenhead, Regno Unito) immagina le intersezioni tra cultura popolare, tecnologia e memoria collettiva, ricontestualizzando le immagini storiche per stimolare il dialogo tra passato e presente. Il suo lavoro riflette sulla nostalgia e sulle classi sociali, indagando come i media e la tecnologia modellino il nostro senso di identità e appartenenza. Cresciuto vicino a Liverpool tra la fine degli anni '70 e gli anni '80, Leckey è diventato adulto nel periodo del crollo dei centri industriali britannici e delle conseguenti fratture sociali. Le fabbriche chiudevano, le comunità si frammentavano e la cultura di massa, diffusa attraverso la televisione e la pubblicità, diventava un nuovo tipo di panorama. Questa atmosfera di sconvolgimento e mediazione ha plasmato il suo fascino per il modo in cui immagini, suoni e tecnologie costruiscono l'immaginario collettivo e il senso di appartenenza.
Barcellona
Fundació Juan Miró | Open the Archive 07. L’Antitête
dal 6 novembre 2025 al 10 maggio 2026
https://www.fmirobcn.org/en/exhibitions/7352/open-the-archive-07-l-antitete/actual
L'Antitête è un'antologia di poesie di Tristan Tzara scritte tra il 1916 e il 1932. Le prime poesie coincidono con la fondazione del movimento dadaista da parte del poeta, mentre quelle successive furono scritte quando era membro attivo del surrealismo. L'opera fu pubblicata per la prima volta nel 1933 e ristampata in tre volumi come edizione da collezione nel 1949 dalla Bordas éditeur di Parigi. Max Ernst ha illustrato il primo volume, Monsieur Aa l'Antiphilosophe, Yves Tanguy il secondo, Minuits pour géants, e Joan Miró il terzo, Le Désespéranto. Di quest'ultimo volume, la Fundació Joan Miró conserva parte della corrispondenza che Tzara indirizzò a Miró, oltre a un numero significativo di bozze che documentano il processo creativo del libro. Miró incise le otto tavole che illustrano Le Désespéranto presso l'Atelier 17 di William Hayter a New York. L'esperienza acquisita da Miró in questo laboratorio, noto per le sue tecniche innovative e l'atmosfera collaborativa, lo aiutò, come spiegò a Tzara, a realizzare il suo desiderio di “raggiungere l'espressione dello spirito puro e una fusione completa tra poeta e illustratore”.
Cuenca (Spagna)
Fondatió Juan March | Sual Steinberg. Artista
dal 13 novembre 2025 al 19 aprile 2026
https://www.march.es/es/cuenca/exposiciones/saul-steinberg-artista-39500
Il percorso espositivo presenta una selezione di opere che hanno fatto parte della prima retrospettiva completa dedicata a questo artista in Spagna, organizzata dalla Fondazione Juan March di Madrid con il sostegno della Saul Steinberg Foundation, la principale istituzione per la ricerca sull'opera dell'artista. Saul Steinberg (Râmnicu Sărat, Romania, 1914 - New York, 1999) è uno dei creativi più influenti dell'arte del dopoguerra ed è particolarmente noto per i suoi disegni pubblicati sulle copertine e all'interno della rivista The New Yorker, una stretta collaborazione che è durata circa sei decenni e che ha portato Steinberg a entrare nelle case degli statunitensi e a scuotere il modo di pensare di quella società. La sua opera attraversa generi artistici e letterari senza confini né limiti, lui stesso si definiva “uno scrittore che disegna”. La mostra, organizzata tematicamente, comprende disegni, dipinti, incisioni, collage e opere tridimensionali, fotografie, libri d'artista, riviste, documentazione varia e filmati che consentono di conoscere l'universo creativo di Steinberg e tutte le sfaccettature. Dopo Cuenca, la mostra sarà esposta al Centro José Guerrero di Granada e alla Fondazione Juan March Palma.
Bruxelles
Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique | Fragile. Techniques friables dans l’art sur papier belge
dal 19 novembre 2025 al 19 aprile 2026
https://fine-arts-museum.be/fr/expositions/fragile
Da maggio 2025 la nuova sala Spilliaert del museo permette ai visitatori di immergersi nell'universo poetico e misterioso di Léon Spilliaert (1881, Ostenda, Belgio - 1946, Bruxelles), pittore, illustratore e disegnatore belga ed è stata pensato come spazio per mostre temporanee di opere su carta. La nuova mostra invita a scoprire opere raramente esposte al pubblico a causa della loro fragilità, che rappresenta oggi una sfida importante in termini di conservazione e presentazione al pubblico: intorno al 1900, l'uso del pastello e di altri materiali da disegno in polvere conosce un vero e proprio rinnovato interesse, anche in Belgio. Henry De Groux, Berthe Art, Georges Lemmen e Léon Spilliaert li utilizzano per realizzare schizzi veloci, disegni intimi o grandi opere.
Anversa
KMSKA Koninklijk Museum voor Schone Kunsten Antwerpen | Magritte. La ligne de vie
dal 15 novembre 2025 al 22 febbraio 2026
https://kmska.be/fr/a-propos-du-kmska
Nel 1938 René Magritte tiene una conferenza al KMSKA sulla sua visione della realtà, in cui discute delle origini e dello sviluppo della sua arte e della storia del movimento surrealista in Belgio. Intitolata La ligne de vie (La linea della vita), questa conferenza, la seconda dopo quella tenuta all'Esposizione Internazionale del Surrealismo a Londra, è stata la più importante che Magritte ha tenuto sul suo lavoro. Nella mostra - che riprende il titolo della conferenza -, l'artista funge, per così dire, da "curatore di se stesso": nel percorso espositivo una selezione di opere che sono state messe in evidenza anche durante la conferenza. L'esposizione approfondisce, inoltre, il ruolo di Magritte come figura di collegamento tra il surrealismo di Anversa e quello di Bruxelles. In questo contesto anversese incontriamo surrealisti come Marcel Mariën e Léo Dohmen. Non è un caso che questa mostra sia parallela a quella su Marthe Donas (Donas, Archipenko & La Section d’Or, fino all'11 gennaio 2026). Entrambe le mostre rappresentano due direzioni diverse all'interno del modernismo. E sebbene anche Magritte inizialmente sperimenti l'astrazione, finisce comunque per rifiutare questo tipo di pittura e sceglie la propria strada. Vuole dipingere idee.
Lisbona
MAAT Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia | Pedro Casqueiro. Detour
dal 12 novembre 2025 al 6 aprile 2026
https://maat.pt/en/event/pedro-casqueiro-detour
Una mostra retrospettiva dedicata a Pedro Casqueiro (Lisbona, 1959) raccoglie circa 80 dipinti, realizzati tra il 1980 e il 2025. Artista rappresentato nella collezione d'arte della Fondazione EDP, Casqueiro faceva parte di uno dei numerosi gruppi informali di artisti emersi dalla Scuola Superiore di Belle Arti ESBAL (ora FBAUL) di Lisbona negli anni '80. La sua pittura si distingueva inizialmente per i colori vivaci, l'audacia compositiva, il rifiuto di distinguere tra non-figurazione e figurazione e l'interazione tra l'immagine dipinta e la parola scritta. I suoi lavori erano, inoltre, caratterizzati da una continua sovversione della prospettiva, delle gerarchie e dei materiali. In seguito, le texture e le linee disegnate in modo approssimativo che circondavano i colori audaci hanno lasciato il posto a immagini più grafiche, con linee più leggere che delineavano colori tenui o smorzati. Queste creavano motivi irregolari, lettere che riempivano intere superfici, formando testi neutri o frasi ambigue, e spazi architettonici modernisti interrotti da errori intenzionali. Questa vasta e ricca opera mantiene un rapporto costantemente ironico con la realtà.
Porto
Fundação de Serralves – Museu de Arte Contemporânea | Aires Mateus. Beleza apesar de tudo
dal 27 novembre 2025 al 19 aprile 2026
https://www.serralves.pt/ciclo-serralves/2711-aires-mateus/
La mostra esplora le ricerche spaziali sviluppate dagli architetti Aires Mateus negli ultimi vent'anni e mette in evidenza come certe idee spaziali abbiano guidato questo duo. Idee che non sono solo operative nella risoluzione di problemi spaziali e costruttivi, ma sono anche legate a una ricerca profonda, sensibile e poetica su materiali, spazi, geografie, tempo e storia. Attraverso le novantuno rappresentazioni spaziali presentate, si percorrono intensi cambiamenti di scala, diversità materiche e tattili, che trasformano questa mostra in un laboratorio di esperienze fisiche e sensoriali.
Fundação de Serralves – Museu de Arte Contemporânea | Para além da linha. Obras da Coleção de Serralves
dal 20 novembre 2025 al 4 gennaio 2026
https://www.serralves.pt/ciclo-serralves/2011-para-alem-da-linha/
Oltre la linea. Opere della Collezione Serralves presenta una serie di opere recentemente incorporate nella Collezione, la cui selezione è stata influenzata dall'attuale presenza di due mostre dedicate all'architettura nell'Ala Álvaro Siza. In questo insieme di lavori, la presenza del disegno è intrinseca, il che costituisce un tentativo di avvicinamento tra i linguaggi, le questioni architettoniche e le arti visive. Nel percorso espositivo lavori di Pedro Calapez, Luisa Cunha, Fernanda Fragateiro, Dan Graham, Daniel Steegmann Mangrané, Nicolas Milhé, Vera Mota, Rei Naito, Arlene Shechet, Philippe Van Snick, Nedko Solakov, Sophie Whettnall.
Helsinki
HAM Helsinki Art Museum | Inari Sandell: Total Control
dal 15 novembre 2025 all'11 gennaio 2026
https://www.hamhelsinki.fi/en/exhibitions/inari-sandell-total-control/
Inari Sandell (1991) è un'artista visiva di base a Helsinki che lavora con immagini, spazi e materiali in modo multidisciplinare. Al centro della sua pratica artistica c'è un impegno personale e basato sulla ricerca su temi legati alla neurodiversità. Questa mostra esplora gli strumenti del potere a livello di oggetti, strutture sociali e produzione di informazioni.
HAM Helsinki Art Museum | Marguerite Humeau. Torches
dal 21 novembre 2025 al 15 marzo 2026
https://www.hamhelsinki.fi/en/exhibitions/marguerite-humeau-torches/
La mostra si sviluppa come un paesaggio immaginario di installazioni nell'ampio spazio aperto della grande sala ad archi del museo. I suoi lavori, organici e scultorei, prendono vita attraverso la luce e il suono. Come un gigantesco strumento musicale, le opere in mostra risuonano e si connettono attraverso il tempo e lo spazio, vibrando al ritmo di mondi diversi. Attraverso una selezione di opere, la mostra si sviluppa come un'opera lirica con varie scene, ognuna delle quali racconta una storia ipotetica. Cosa succederebbe se gli esseri umani diventassero esseri collettivi, cercando di sincronizzarsi con tutte le forme di vita? Nel suo lavoro Marguerite Humeau esamina la formazione della vita, la storia antica dell'umanità e i possibili scenari di sopravvivenza della vita in futuro e crea scenari che stimolano l'immaginazione di mondi alternativi.
Vienna
Albertina | Leiko Ikemura. Motherscape
dal 14 novembre 2025 al 6 aprile 2026
https://www.albertina.at/ausstellungen/leiko-ikemura/
Con questa mostra il museo presenta una panoramica dell'opera di Leiko Ikemura (*1951 a Tsu, Giappone). Nota per le sue opere poetiche e potenti, in cui unisce influenze occidentali e orientali, l'artista giapponese-svizzera si dedica a temi quali la femminilità, la trasformazione e l'identità. Ikemura traduce la fragilità e il mistero dell'esistenza umana in immagini che sono allo stesso tempo universali e profondamente personali. La sua opera si caratterizza per un linguaggio visivo surreale e spazia da dipinti luminosi a disegni essenziali fino a sculture in terracotta smaltata, vetro e bronzo. Un aspetto centrale della sua opera è lo stretto legame tra uomo e natura, che si esprime attraverso la fusione di corpo e paesaggio o sotto forma di esseri ibridi.
Belvedere | Carlone Contemporary: Elmar Trenkwalder
dal 6 novembre al 14 mazro 2026
https://www.belvedere.at/en/elmar-trenkwalder
Per le sue monumentali sculture l'artista austriaco Elmar Trenkwalder (1959) attinge a un ricco repertorio di figure arcaiche, ornamenti sontuosi e forme biomorfiche, creando una ricchezza inesauribile di dettagli. Nell'ambito della serie CARLONE CONTEMPORARY, Trenkwalder presenta la sua opera WVZ 183 nella sala barocca Carlone dell'Upper Belvedere, dove l'opulenza e la complessità tematica collegano la scultura contemporanea al contesto pittorico barocco dello spazio. Le sue sculture spesso ispirate all'architettura, hanno origine dal disegno. L'artista modella a mano innumerevoli pezzi singoli per un lungo periodo, cuocendoli e smaltandoli prima di assemblarli in un'opera coerente. Richiamando l'arte barocca, Trenkwalder utilizza l'illusione sensoriale e una ricchezza di informazioni come strategie artistiche per attirare gli spettatori sotto l'incantesimo delle sue opere.
Secession | Duane Linklater. mâcistan
dal 29 novembre 2025 al 15 febbraio 2026
https://secession.at/ausstellung_duane_linklater
Per questa mostra Linklater ha sviluppato una struttura modulare specifica per il luogo, incentrata sul concetto di “deposito” (cache), ovvero una raccolta o una selezione di oggetti. Collegando i beni personali – i ricordi e i piccoli oggetti che accumuliamo nel corso della vita e che collochiamo nelle nostre case – al complesso più ampio del museo e al suo legame con il passato coloniale, questo concetto richiama l'attenzione sulle complesse narrazioni con cui in tutto il mondo si intrecciano la circolazione e la conservazione non solo di oggetti, ma anche di sentimenti, ricordi e idee. In questa mostra, l'artista affronta direttamente lo spazio fisico e l'istituzione stessa come entità ideologica, con le sue strutture, i suoi processi e i suoi contesti. L'artista colloca, così, le convenzioni museali nel contesto più ampio delle condizioni di vita contemporanee e storiche delle popolazioni indigene.
Secession | Mimi Ọnụọha. Soft Zeros
dal 29 novembre 2025 al 22 febbraio 2026
https://secession.at/ausstellung_mimi_onuoha
In un'epoca di ipervisibilità, in cui algoritmi e strutture sociali decidono cosa viene mostrato e cosa viene relegato nell'invisibilità e nell'irrilevanza, cosa possiamo davvero sapere di noi stessi e delle nostre storie? In Soft Zeros, Mimi Ọnụọha esplora l'inaffidabilità degli archivi e l'instabilità della conoscenza, indagando come i vuoti e i silenzi creati dalle parzialità algoritmiche, dalla negazione della storia e dall'oblio collettivo assumano significato. L'autrice richiama l'attenzione su ciò che non è stato raccolto, interrogato, ammesso o rappresentato.
Secession | Cevdet Erek. Secession Ornamentation
dal 29 novembre 2025 al 22 febbraio 2026
https://secession.at/ausstellung_cevdet_erek
L'artista di Istanbul, che ha partecipato alla 57ª Biennale di Venezia nel Padiglione turco e a documenta 13, attinge dal suo vasto bagaglio di esperienze come architetto, docente, musicista e ingegnere del suono per progettare installazioni spaziali e ambienti sonori specifici per ogni luogo. Le sue opere invitano il pubblico a interagire attivamente con lo spazio e a riflettere sulle sensazioni trasmesse dall'interazione ritmica tra il suono e il proprio corpo. Erek utilizza spesso la serialità come mezzo per sottolineare la soggettività delle esperienze vissute in luoghi diversi, in tempi diversi e in contesti culturali diversi. Bergama Stereo (2019-24), un'installazione architettonica con suoni e un programma di performance, è stata presentata al pubblico nel 2019 alla Ruhrtriennale di Bochum. Alla fine del XIX secolo, l'Impero tedesco trasferì a Berlino alcuni frammenti dell'altare ellenistico di Pergamo dal loro luogo di origine, nell'odierna Turchia occidentale. Come riflessione sulla forma dell'altare, sulla sua funzione storica attribuita e sulla sua ricezione contemporanea, Bergama Stereo è stato successivamente esposto all'Hamburger Bahnhof di Berlino, altre versioni sono state esposte a Istanbul e Singapore. Le diverse versioni distribuite in vari paesi contribuiscono a una discussione critica sulla proprietà culturale e sulle forme alternative di esposizione.
Berlino
Berlinische Galerie | Raoul Hausmann. Vision. Provokation. Dada.
dall'8 novembre 2025 al 16 marzo 2026
https://www.museumsportal-berlin.de/de/ausstellungen/raoul-hausmann
Raoul Hausmann (1886, Vienna – 1971, Limoges) è stato uno degli avanguardisti più innovativi del modernismo classico. Per lui l'arte e la vita erano indissolubilmente legate. Il suo obiettivo di superare il conosciuto e realizzare sempre “il domani” lo ha reso uno dei primi artisti multimediali. Come dadaista, fu uno degli inventori del collage, sviluppò apparecchiature sinestetiche, scrisse testi sperimentali, esplorò il rapporto tra corpo, suono e spazio in performance e, come fotografo, combinò la visione con il tatto. Ma non solo dal punto di vista artistico, anche nella ricerca di nuovi modelli di vita e di mondo, ha cercato per tutta la vita di rompere le convenzioni comuni e di vivere controcorrente rispetto alla borghesia.
Hamburger Bahnhof | Annika Kahrs. OFF SCORE
dal 14 novembre 2025 al 3 maggio 2026
https://www.museumsportal-berlin.de/de/ausstellungen/annika-kahrs
La mostra presenta la più ampia selezione di opere dell'artista berlinese Annika Kahrs (1984), all'intersezione tra arte e musica. Nei suoi video, Kahrs esplora le funzioni culturali e sociali della musica: in una chiesa abbandonata di Lione, alla parata di un'orchestra intergenerazionale in un villaggio italiano o nei grandi magazzini di Berlino. Le installazioni video e sonore nell'ala est e nei principali passaggi del museo, così come le performance dal vivo For Two To Play On One (2012) nel Forum Hamburger Bahnhof, creano spazi sonori che sorprendono continuamente i visitatori mentre attraversano il museo. Sono presentati più di dieci lavori video, installazioni sonore e documentazione di performance degli ultimi 15 anni in luoghi selezionati dell'Hamburger Bahnhof, nel Musikinstrumenten-Museum (Museo degli strumenti musicali) e negli spazi pubblici.
Neue Nationalgalerie | Christian Marclay. The Clock
dal 29 novembre 2025 al 25 gennaio 2026
https://www.museumsportal-berlin.de/de/ausstellungen/christian-marclay-the-clock
In un cinema appositamente costruito all'interno della Mies-Glashalle, in alcune serate del fine settimana, i visitatori hanno la possibilità di vedere nella sua interezza il film The Clock (2010), per tutte le 24 ore della sua durata (il film può essere visto anche ogni giorno durante il normale orario di apertura del museo). The Clock di Christian Marclay è un'opera video della durata di un giorno che ripercorre un secolo di storia del cinema. Dalla sua prima a Londra nel 2010 e dalla vittoria del Leone d'Oro alla 54ª Biennale di Venezia nel 2011, ha attirato grande attenzione in tutto il mondo ed è stato esposto in importanti musei come il MoMA di New York, la Tate di Londra, Yokohama, il Centre Pompidou di Parigi e il MCA di Sydney. Ora arriva per la prima volta a Berlino. Questa pellicola è una raccolta di migliaia di momenti cinematografici e televisivi legati al tempo, in cui compaiono orologi o cronometri. Dopo anni di meticolose ricerche e lavorazioni, Christian Marclay ha assemblato questi frammenti in un'esperienza cinematografica senza interruzioni della durata di 24 ore. Il risultato è un viaggio audiovisivo immersivo attraverso la storia del cinema e, allo stesso tempo, un orologio funzionante: l'installazione è sincronizzata esattamente con l'ora locale di Berlino, confondendo così il confine tra tempo cinematografico e tempo reale.
Monaco di Baviera
Haus der Kunst | Sandra Vásquez de la Horra. Soy Energía
dal 14 novembre 2025 al 17 maggio 2026
https://www.hausderkunst.de/eintauchen/sandra-v%C3%A1squez-de-la-horra-soy-energ%C3%ADa
È la prima mostra antologica istituzionale in Europa dell'artista cilena Sandra Vásquez de la Horra (1967) ed è dedicata alla sua pratica sperimentale, incentrata sul suo pensiero spaziale, energetico e globale. Partendo dalla multiprospettività della sua opera, la mostra invita a un incontro con il cosmo spirituale dell'artista, che riconcilia l'uomo e la natura, e rende omaggio al suo impegno per l'autodeterminazione, i diritti delle donne e i diritti umani. Le esperienze di persecuzione, oppressione e migrazione giocano un ruolo essenziale in questo contesto. L'artista sviluppa una pratica espositiva che deriva dal lavoro con materiali organici, ampliando gli approcci scenografici nello spazio e trasmettendo esperienze esistenziali toccanti.
Reykjavik
Hafnarborg Centre of Culture and Fine Art | Una Björg Magnúsdóttir. Fill & spill
dal 20 novembre 2025 al primo marzo 2026
https://hafnarborg.is/en/exhibition/fill-and-spill/
La mostra presenta opere create appositamente per gli spazi del museo da Una Björg Magnúsdóttir (1990), tra i sette candidati all'Icelandic Art Prize 2025 (assegnato poi a Pétur Thomsen). Nelle sue opere l'artista islandese esplora questioni relative alla bellezza, al valore, all'esistenza umana, al comportamento e alla condotta, utilizzando con sottigliezza e precisione materiali ricchi di texture e di significato. Attraverso la manipolazione di oggetti insignificanti, provoca una riflessione sul confine tra l'autentico e l'artificiale, sfidando i quadri convenzionali di significato e percezione: sculture, immagini e lavori su carta che introducono una sottile narrazione, attingendo alle qualità dello spazio, ai suoi materiali e alla sua luce, alle sue possibilità e ai suoi limiti.
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