Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliNato sotto il regno di Elisabetta I, ultima monarca della dinastia dei Tudor, morto lo stesso giorno del suo compleanno, il più importante poeta, drammaturgo e scrittore della Gran Bretagna (e non solo) ha prodotto decine di testi teatrali, 154 sonetti, tre poemi e varie altre opere in versi. Soprannominato il Bardo dell’Avon per la sua capacità di incantare il pubblico e per la sua origine nel cuore delle Midlands, William Shakespeare (Stratford upon Avon, 23 aprile 1564-23 aprile 1616), ha composto con la sua penna d’oca opere immortali come Romeo e Giulietta, il Mercante di Venezia, Otello. Al 1623, pochi anni dopo la sua scomparsa, risale la prima pubblicazione delle sue opere, il First Folio, a opera dei librai Edward Blount e William e Isaac Jaggard, padre e figlio che all’epoca gestivano una delle più grandi tipografie di Londra. Il primo acquisto documentato risale al 5 dicembre 1623, quando il barone Edward Dering ne comprò due copie per 2 sterline (che per dare un’idea corrispondevano al salario di alcune settimane di lavoro della gente comune).
Il First Folio è tutt’oggi la più importante e significativa pubblicazione nella storia della letteratura inglese, nonché una delle opere letterarie che ha avuto maggiore impatto sull’evoluzione della lingua britannica. Inoltre, senza il First Folio circa metà delle opere di Shakespeare sarebbe andata perduta e oggi nessuno reciterebbe i versi di Macbeth, La dodicesima notte, Giulio Cesare, Antonio e Cleopatra, La commedia degli errori e molti altri celebri drammi.
In tutto nel XVII secolo sono stati pubblicati quattro Folio. La serie completa sarà messa all’asta da Sotheby’s a Londra il 23 maggio, con una stima di 3,5-4,5 milioni di sterline. Una raccolta eccezionale completata nel 2016: il primo, il terzo e il quarto Folio della serie all’asta erano insieme dal 1800 circa, quando furono separatamente acquistati da Sir George Augustus William Shuckburgh-Evelyn, erudito bibliofilo e scienziato.


«Possedere un set di tutti e quattro i Folio è stato il sogno di generazioni di bibliofili, un compito sempre più difficile con il passare dei decenni. L’ultima volta che i quattro Folio sono stati offerti in un unico lotto è stato da Sotheby’s a New York, nel 1989. La stragrande maggioranza si trova in istituzioni di tutto il mondo. Il First Folio e i tre successivi furono pubblicati tra il 1623 e il 1685. La tiratura iniziale (le opinioni divergono, ma probabilmente si aggirava intorno alle 750 copie) si esaurì nel giro di dieci anni. Ciò portò alla pubblicazione del Secondo Folio nel 1632. I due decenni successivi furono tra i più tumultuosi della storia britannica, per gran parte del tempo, i teatri rimasero chiusi, quindi le opere non vennero rappresentate. Ciononostante, Shakespeare mantenne il suo fascino sui lettori e nel 1664 apparve una nuova edizione con l’aggiunta di altre sette opere. Un quarto Folio seguì nel 1685, completando la sequenza», spiegano dalla casa d’aste.
I Folio (in ottime condizioni di conservazione gli esemplari proposti da Sotheby’s) erano pubblicazioni di grandi dimensioni, costose e prestigiose. Il Fourth Folio fu pubblicato in un formato più grande, disponendo le varie opere teatrali senza che iniziassero necessariamente su una pagina nuova.
Altri articoli dell'autore
Quaranta opere tra dipinti, sculture, stampe e grafiche arrivano all’asta per la prima volta. E c’è anche un omaggio a Martin Luther King e il no alla liberalizzazione delle armi
Chiude con un totale di oltre 900mila sterline l’asta online di Bonhams «British Cool», tra i top price anche la stampa più cara firmata da David Hockney
Fino all’1 settembre prosegue alla Reggia di Caserta la grande personale di Michelangelo Pistoletto con lavori dal 1969 a oggi, uniti dalla capacità di innescare attraverso l’arte una trasformazione responsabile della società, missione condivisa anche dal museo ospitante
Proclamato il vincitore dell’opera d’arte pubblica che da settembre decorerà in permanenza il piazzale davanti al Teatro Borsoni di Brescia. Il progetto in mostra al Mo.Ca. insieme ad altri 26 selezionati