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Graziella Melania Geraci
Leggi i suoi articoliSarà visitabile fino a fine anno la nuova mostra del Parco Archeologico di Ercolano «Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola» a cura di Francesco Sirano e Mariacarmen Pepe, organizzata in collaborazione con la Fondazione Ente Ville Vesuviane e ospitata nella settecentesca Villa Campolieto. L’esposizione conclude il programma espositivo «Ercolano 1738-2018 Talento Passato e Presente» che ha previsto un ciclo di tre mostre sui reperti più significativi della città antica: ori, legni e cibi.
I circa 230 reperti esposti offrono un quadro variegato dell’alimentazione degli abitanti di Ercolano; per il direttore del Parco Francesco Sirano «la mostra non parte dai luoghi in cui avvengono i momenti legati al cibo, ma piuttosto dalle persone e dalle azioni e quindi, ad esempio, da come fare il pane e cucinare. Tutto è giocato non per un confronto passato presente ma sul fatto che il presente ci aiuta a capire aspetti del passato».
Il visitatore viene infatti invitato a vivere una dimensione multitemporale, in cui il racconto della cultura alimentare del 79 d.C. riceve elementi di decodificazione con riferimenti al mondo contemporaneo ricavati direttamente dal quotidiano di Ercolano moderna. La mostra si sviluppa attraverso sale espositive, ciascuna delle quali affronta una delle fasi fondamentali che caratterizzano il rapporto dell’uomo con il cibo, la produzione delle materie prime, i processi di conservazione, le tecniche di preparazione, il consumo e lo smaltimento degli scarti.
«I materiali mettono in rilievo alcuni aspetti di questa civiltà del cibo, continua Sirano, ma non potevamo certo parlare di tutto, abbiamo mostrato alcuni di questi aspetti e lo abbiamo fatto utilizzando anche un altro tipo di riflessione ovvero il tema della caducità umana». «La mostra si apre con alcuni calchi in resina degli scheletri, tra i 300 trovati sull’antica spiaggia, perché attraverso lo studio antropologico e le analisi fatte su questi reperti abbiamo molte informazioni sullo stato di salute e sull’alimentazione degli abitanti di Ercolano, spiega la cocuratrice Pepe. Si è definita la loro dieta, che cosa mangiavano, quali erano gli alimenti che potevano creare delle patologie. Abbiamo scoperto che mangiavano tanti carboidrati (responsabili di carie dentarie), ma il regime alimentare prevedeva anche verdure, legumi, cereali per la preparazione di zuppe». Inoltre, sono esposti i resti carbonizzati di pane, legumi, frutta, formaggio, frutti di mare e delle delicatissime uova, alimenti che rappresentano «Ab ovo usque ad mala» cioè, secondo Orazio, il pasto completo nell’antica Roma che solitamente iniziava con le uova e terminava con i frutti.
Previsto per la mostra, aperta fino al 31 dicembre 2025, un biglietto integrato con il Parco Archeologico di Ercolano e la pubblicazione di un catalogo, di una guida breve e anche di un ricettario.