Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliSituato nel complesso dell’Istituto degli Innocenti di Firenze e inaugurato nel 2016, il Museo degli Innocenti, la cui direzione scientifica è di Arabella Natalini, arricchisce il suo percorso espositivo riaprendo oggi, 22 maggio, dopo decenni la Galleria degli affreschi con un nucleo di sinopie e di affreschi staccati ricevuti in deposito dopo l’alluvione del 1966 dalla Soprintendenza alla Gallerie fiorentine.
L’inaugurazione della Pinacoteca e della Galleria degli Innocenti era avvenuta il 27 giugno 1971, alla presenza delle autorità dello Stato italiano e del Governo del Canada, che aveva contribuito al restauro. In seguito quegli spazi hanno assolto a diverse funzioni, ospitando anche uffici e altre attività dell’amministrazione: sono situati lungo il quadrilatero interno del complesso architettonico dell’Istituto degli Innocenti (presieduto da Maria Grazia Giuffrida e diretto da Sabrina Breschi) e si affacciano sul portico del Cortile degli uomini.
Oltre a 27 sinopie, troviamo opere di vari maestri toscani, tra cui affreschi staccati di Lorenzo Monaco datati agli inizi del Quattrocento: «Crocifissione con la Madonna e san Giovanni Evangelista», realizzato probabilmente per il Convento delle Oblate di Santa Maria Nuova e «Cristo in Pietà», la cui esecuzione è stata invece recentemente ricondotta al perduto Oratorio della famiglia degli Alberti, nel monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli di Firenze. L’eccezionalità di quest'opera è l’esser concepita come paliotto murale (il rivestimento della parte anteriore dell’altare), ma scegliendo la pittura ad affresco al posto della più comune tavola dipinta.
Vi è poi il ciclo pittorico di Alessandro Allori e bottega per la cappella dell’Ospedale delle Donne di Santa Maria Nuova nel 1576, con episodi dell'Antico Testamento e sei monumentali figure di profeti, che rimandano agli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina in Vaticano; ma anche la «Disputa di santa Caterina d’Alessandria con i filosofi» di Bernardino Poccetti di proprietà dell’Istituto, situato nel vestibolo che precede le Stanze del priore, datato 1612, ultima di una serie di opere eseguite dall'artista nel periodo in cui fu ospite degli Innocenti, tra cui gli affreschi celebrativi della famiglia Medici nel loggiato di facciata e, soprattutto, la «Storia degli Innocenti» al piano terra nello spazio oggi denominato appunto «Sala Poccetti». Tra gli altri artisti presenti, ricordiamo Bicci di Lorenzo e Matteo Rosselli.
Il percorso museale segue un ordinamento perlopiù cronologico e tematico, con un allestimento che valorizza la visione ravvicinata delle opere, grazie alla collocazione di molte di esse a parete a un’altezza «ribassata». Il progetto di riqualificazione presentato nel 2023 gode del finanziamento Pnrr del valore di 498.603,20 euro, somma impiegata anche per rendere più fruibili gli spazi alle persone con disabilità (anche intellettive), per la realizzazione di nuovi servizi igienici, di nuovi impianti di climatizzazione, videosorveglianza e illuminazione e opere edili connesse.
Oltre alla Galleria degli affreschi, l’intervento di riqualificazione ha coinvolto anche la Cappellina delle suore, riscoprendone l’affaccio privilegiato sulla Chiesa di Santa Maria degli Innocenti, e le due Stanze del priore, completamente ristrutturate e dotate delle tecnologie necessarie per lo svolgimento di attività culturali e piccoli eventi espositivi.
Tutte le opere sono state sottoposte a un accurato intervento di manutenzione straordinaria (diversi tipi di pulitura, consolidamento e ritocco pittorico) con la realizzazione di un nuovo sistema di staffatura; un’occasione per l’avvio di nuovi studi sulle opere della raccolta di affreschi, grazie alla collaborazione del Dipartimento Sagas dell'Università degli Studi di Firenze, che ha contribuito alla redazione degli apparati informativi anche relativi alle tecniche pittoriche e sta implementando la piattaforma web.
Il Museo è ora dotato di un nuovo sito web in lingua italiana e inglese, sempre riservando, come nell’anima di quel luogo, una specifica attenzione alla formazione degli operatori e all’accoglienza dei visitatori.
Altri articoli dell'autore
Palazzo Chigi Zondadari ospita il quarto appuntamento di «Contemporanea» con l’artista italo-sudafricana borsista a Villa Medici a Roma e nominata per il Prix Marcel Duchamp 2025
Nella sede fiorentina della Galleria Poggiali sono riunite 25 opere dell’artista svizzero che trasforma l’arte optical in un’esperienza sensoriale
L’artista toscana inaugura il «Project Space» di Palazzo Strozzi con un’installazione che, ispirata ai versi di Eliot e con riferimenti a Brueghel, Bacon e Paula Rego, «riflette più sull’assenza umana che sulla sua presenza»
Identità culturale e linguaggio sono i temi dell’artista indiana, la tensione e il limite nel tempo e nello spazio quelli del vicentino. All’Arco dei Becci il colombiano che da ragazzino dipingeva con i numeri