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Wilhelmina Barns Graham, Gurnard’s Head, Cornwall, in Winter

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Wilhelmina Barns Graham, Gurnard’s Head, Cornwall, in Winter

A Londra due secoli di disegno britannico da Turner a Barns-Graham

Alla Stephen Ongpin Fine Art di Londra, fino al 25 luglio, oltre sessanta opere su carta di grandi maestri britannici, con focus su Wilhelmina Barns-Graham e la svolta del 1949

Paesaggi come spazi interiori, atmosfere luminose che trascendono la realtà, tratti rapidi e sintetici, tensione tra controllo tecnico e libertà espressiva e l’assenza di rigidi accademismi fanno del disegno britannico uno spazio di sintesi tra rigore tecnico e apertura emotiva, tra osservazione e invenzione. È il solco profondo che lega oltre due secoli di arte britannica raccontata nella mostra «Two Centuries of British Drawings, Watercolours and Oil Sketches» dalla galleria londinese Stephen Ongpin Fine Art fino al 25 luglio, un’esplorazione raffinata e colta della pratica del disegno in Gran Bretagna, attraverso oltre sessanta opere su carta firmate da alcuni tra i principali protagonisti dell’arte dal Settecento al secondo Novecento. Un’esplorazione compatta e coerente che attraverso media, stili e contesti storici differenti restituisce la dimensione del disegno come espressione autonoma, e spesso sperimentale, della pratica artistica. Da Turner a Hockney, da Gwen John a Henry Moore, da Lucian Freud a Ben Nicholson, ad autori meno noti, ma sorprendenti per freschezza o intensità, a ogni opera è riservato nel catalogo un approfondimento e scheda critica, che costituiscono un’occasione di studio piuttosto rara.

 

 

Tra le presenze più significative, spicca quella di Wilhelmina Barns-Graham (1912–2004), artista scozzese legata alla scena di St Ives, dove si trasferì negli anni Quaranta e divenne figura chiave della Penwith Society of Arts, fondata nel 1949. In mostra, due suoi fogli datati a quell’anno segnano un momento di svolta, tanto biografico, per la fondazione della Penwith Society of Arts insieme a Ben Nicholson, Barbara Hepworth e Peter Lanyon, e stilistico, per il passaggio verso un’astrazione strutturale. Il primo, Gurnard’s Head, Cornwall, in Winter (1949), è un ampio foglio orizzontale realizzato con penna, inchiostro, acquerello, gouache e gessetto su carta (25,5×45,2 cm), in cui Barns-Graham raffigura l’antica locanda seicentesca che dà il nome a una delle scogliere più scenografiche della costa della Cornovaglia, non lontano da St Ives. La composizione, giocata su linee spezzate e ombre marcate, restituisce con forza espressionista la geometria aspra del paesaggio roccioso, anticipando le ricerche più concettuali che Barns-Graham condurrà negli anni Cinquanta. Il secondo lavoro, Three Trees (St Ives), mostra invece un approccio più lirico e contemplativo. Tre alberi, dai tronchi verticali emergono da una massa di segni rapidi e tratteggiati, in una sintesi tra osservazione naturalistica e tensione gestuale, uno spazio in cui l’artista «disciplina la mente», come lei stessa affermava parlando del disegno: «La scelta del mezzo, dei tipi di carta, dei gessetti o dell’inchiostro. È un dialogo costante tra istinto e controllo», affermava. Queste opere segnano anche un momento di cesura rispetto al conservatorismo della St Ives Society, da cui l’artista si distaccò nel 1949 Barns-Graham per unirsi al gruppo di artisti che fonderà la Penwith Society, di cui facevano parte anche Barbara Hepworth e Ben Nicholson, con cui spesso andava in esplorazione a disegnare la costa. Accanto a lei in mostra opere emblematiche di J.M.W. Turner, un piccolo ma potentissimo paesaggio costiero realizzato ad acquerello in cui il cielo e il mare si dissolvono in una nube di colore; uno studio femminile a carboncino di Lucian Freud, scavato da una fitta trama di linee oblique; e poi ancora, eleganti profili tracciati da Gwen John, masse plastico-architettoniche di Henry Moore, columns astratti di Ben Nicholson in un disegno del 1965 (omaggio alla scultura classica rielaborata in chiave modernista), fino agli schizzi cromatici e gestuali di Howard Hodgkin, che conducono il disegno verso la pittura. Completano l’esposizione alcuni fogli di maestri europei – italiani e francesi – provenienti dal catalogo di gennaio della galleria, esposti al terzo piano.

Jenny Dogliani, 15 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

A Londra due secoli di disegno britannico da Turner a Barns-Graham | Jenny Dogliani

A Londra due secoli di disegno britannico da Turner a Barns-Graham | Jenny Dogliani