Beatrice Cumino
Leggi i suoi articoliIl 2 luglio a Londra la «Exceptional Sale» inaugurerà la Classic Week includendo 62 oggetti di straordinaria qualità e provenienza, ognuno con una storia intrigante. L’asta offrirà un’ampia gamma di tesori, dai mobili francesi e inglesi a sculture, argenterie, porcellane, orologi e oggetti vari. Aprirà le danze una placca in pietra dura probabilmente appartenuta a Luigi XIV (lotto 1, stima 30-50 mila sterline), raffigurante una natura morta di fiori e frutta in un vaso di alabastro, che dimostra la meticolosa selezione dei materiali da parte della Manifattura Reale dei Gobelins (circa 1670-1675). Realizzata con rari marmi e pietre scolpite in altorilievo, questa placca rappresenta il raffinato artigianato dei Gobelins, la cui manifattura fu chiusa nel 1694 e riaperta nel 1699 per dedicarsi esclusivamente alla produzione di arazzi. Alix Melville, Associate Specialist dell’asta, intervistata per l’occasione, ha dichiarato in merito alla placca: «Trovo questo lotto particolarmente affascinante in quanto illustra il dialogo tra Italia e Francia in un periodo di rivalità tra l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e la Manifattura dei Gobelins in Francia. Probabilmente adornava uno dei cabinet appartenenti a Luigi XIV, dei quali sappiamo che ne furono realizzati 19 prima che fossero tutti venduti in due aste nel 1751 e 1752. Solo due cabinet sono sopravvissuti e si trovano nella collezione del Duca di Northumberland al Castello di Alnwick».
Prosegue Alix Melville: «Un altro pezzo interessante è un meraviglioso specchio d’ambra (lotto 27, stima 250-400mila sterline) estremamente raro. Sono particolarmente affezionata a questo lotto perché l’ambra, per la sua qualità luminescente, ha da lungo tempo goduto di uno status mitico; si credeva infatti che fosse composta dalle lacrime fossilizzate delle sorelle di Fetonte, che piansero quando lo sfortunato eroe perse il controllo del carro del sole del padre e fu abbattuto da uno dei fulmini di Giove!». Rimanendo nell’ambito delle pietre dure, il lotto 28 (stima120-180mila sterline) è un prezioso tavolo raffigurante lo stemma della famiglia Cavalli di Pontremoli, un esempio della produzione di tipico gusto romano che Ferdinando I de’ Medici, cardinale a Roma, promosse a Firenze. Gli otto ovali sono realizzati in diaspro di Barga, una pietra silicea rossa a macchie bianche, usata esclusivamente dalla corte dei Medici. Dal mondo orientale arriva il lotto 5 (stima 200-300mila sterline), un armadietto per gioielli realizzato per la corte di Qianlong, parte della collezione Alita Davis Weaver Reed. Commissionato da un mercante della Compagnia delle Indie Orientali, l’armadietto in oro, bronzo dorato e pietre preziose come lapislazzuli, pietra di sangue e agata simulata, era progettato per contenere gioielli e altri tesori. Un’etichetta elenca i contenuti ricevuti dalla corte Qing nel 1759, tra cui rosari buddhisti, oggetti in corallo, lapislazzuli, un bi in giada Han (oggetto rituale dell'antica Cina) e dodici anelli in oro e turchese. Gli anelli ancora al suo interno corrispondono alla descrizione, indicando una commissione unica di artigianato occidentale con oggetti preziosi cinesi.
Degno di nota è anche il lotto 11 (stima: 60-80 mila sterline), un «coltello musicale» attribuito a Piguet & Meylan, raro per la sua ricca smaltatura e la molteplicità di strumenti inclusi, come un orologio e una lente di ingrandimento. Questa combinazione suggerisce che il coltello potrebbe essere stato destinato all’uso come coltello da fiori. Dei sette esemplari conosciuti, solo tre includono un orologio. Il gemello di questo coltello si trova nel Museo Patek Philippe (Inv. S-469), ed era destinato al mercato cinese. «L’Exceptional Sale è un momento importante nel calendario delle vendite in cui sono presenti tutte le aree delle arti antiche, tra cui mobili francesi e inglesi, sculture, argenteria, porcellane, antichità, orologi, oltre a oggetti che segnano momenti iconici della storia recente, come il lotto 62, l’abito da damigella d’onore di Norman Hartnell indossato da Lady Elizabeth Lambart al matrimonio della futura Regina Elisabetta II, stima 30-50mila. I vestiti delle damigelle con i loro motivi floreali furono progettati per simboleggiare la rinascita e la crescita della Gran Bretagna post-bellica e furono ispirati non solo dalla “Primavera” di Botticelli, ma anche dalle vivaci mode della Gran Bretagna vittoriana. È un meraviglioso pezzo di storia!», conclude Melville.
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