Image

Sara Longobardi Petrelli e Helen Pristouris Pavlakis fotografate da Andrea Modica

© Andrea Modica

Image

Sara Longobardi Petrelli e Helen Pristouris Pavlakis fotografate da Andrea Modica

© Andrea Modica

A Manhattan, tra le «Catholic Girl» del 1960

Andrea Modica mostra un mondo che ci appare lontano, ma che racchiude un sentimento sempre attuale: quel momento in cui si cambia alla ricerca della propria identità e si soffre nell’irrequietezza

Chiara Massimello

Leggi i suoi articoli

Per chi ha vissuto la giovinezza negli anni ’80 e magari studiato in una scuola cattolica, sfogliare il libro di Andrea Modica, Catholic Girl, è come ritrovare una parte di sé dimenticata, archiviata nella memoria e (con ogni probabilità) felicemente superata. A parte le acconciature stravaganti, gli abiti e gli accessori di un’epoca ormai vintage, sono gli sguardi a colpire l’attenzione nelle impeccabili immagini realizzate dalla fotografa americana, nata a Manhattan nel 1960, italo-americana di terza generazione, raccolte nel volume pubblicato da L’Artiere (2023) e recentemente presentato al Philadelphia 20/20 Photo Festival, all’Icp Photo Book Fest e inserito nella shortlist dell’Arles Book Award 2024.

Nel progetto, realizzato nel 1984 in una scuola superiore cattolica di Brooklyn frequentata prevalentemente da ragazze italo-americane, e in due scuole femminili cattoliche di New Haven, l’atmosfera è penetrante e di profonda intimità. Complice il bianco e nero, Modica riesce a cogliere perfettamente l’irrequietezza negli sguardi delle ragazze, poco più giovani di lei all’epoca degli scatti (allora aveva 24 anni). Sono spesso ritratte in coppia, con l’uniforme della scuola e le calze al ginocchio, ma con i primi segnali di ribellione al conformismo delle regole. La macchina fotografica 8x10 permette una minuzia di dettagli e, anche grazie al tempo richiesto alla preparazione dello scatto, instaura un rapporto di profonda confidenza tra la fotografa e le giovani studentesse. Come dichiara Modica stessa, «l’influenza dei fotografi di cui (all’epoca) divoravo il lavoro, in particolare August Sander e Diane Arbus» è evidente, mentre una qualità propriamente sua sono lo sguardo profondo e penetrante, la capacità di narrazione e la sintonia con il soggetto.

La carriera fotografica di Modica, diplomata alla Yale University School of Art, dura da quarant’anni. Lunghissima la lista dei suoi progetti fotografici, degli incarichi come insegnante, tra cui quello di professoressa alla Drexel University di Filadelfia, delle collezioni in cui è presente e delle sue pubblicazioni. Con Catholic Girl mostra un mondo che ci appare lontano, ma che racchiude un sentimento sempre attuale: quel momento in cui si cambia alla ricerca della propria identità e si soffre nell’irrequietezza. Anni di oppressione e di desiderio di fuga, ma anche di scoperta e grande energia vitale, alla ricerca di sé stessi e della strada da percorrere.

Catholic Girl
di Andrea Modica, 48 pp., ill., L’Artiere, Bologna 2023, € 60

La copertina del volume. © Andrea Modica

Chiara Massimello, 17 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La nuova stagione è ricca di mostre, progetti e curatele prestigiose 

Dalla Grecia alla Francia, passando per Italia e Svizzera, sono numerosi gli appuntamenti di settore che ci accompagneranno nei mesi più caldi dell’anno e ci introdurranno a quelli autunnali

Il peso della fotografia: Arbus, Avedon, Kertész, Mendieta e Weston

Insieme a Francesco Jodice scopriamo come gli autori nati durante e dopo gli anni Ottanta sono riusciti a creare un sistema a sé, con spazi, fiere, linee editoriali, mostre e premi ad hoc

A Manhattan, tra le «Catholic Girl» del 1960 | Chiara Massimello

A Manhattan, tra le «Catholic Girl» del 1960 | Chiara Massimello