Se in linea generale il mercato dell’arte nell’anno da poco concluso non ha brillato eccessivamente (il valore globale di 5,05 miliardi di dollari, rilevato da The Intelligence Report Mid-Year Review 2024 di Artnet per gli ultimi dodici mesi, segna un calo del 29% rispetto al 2023) va anche detto che le fiere antiquarie che puntano su segmenti specifici, come anche il design, sempre più in crescita, e su bacini di utenza e collezionisti meno «globali» e più ancorati ai territori di appartenenza, continuano ad avere un riscontro tangibile presso galleristi, collezionisti e pubblico in generale.
Un esempio, ormai tra i più accreditati è quello di Modenantiquaria, organizzata da Modena Fiere e patrocinata da Associazione Antiquari d’Italia e Fima.
Lo storico evento modenese, giunto alla 38ma edizione e allestito da Ruggero Moncada di Paternò, nel Quartiere Fieristico ModenaFiere dall’8 al 16 febbraio, si svolge in concomitanza con «Petra», il salone dedicato al progetto del paesaggio tra classico e contemporaneo giunto alla XXXII edizione e «Sculptura. Capolavori Italiani dal XIII al XX secolo», il più recente appuntamento dove alcune delle principali gallerie italiane ed estere espongono selezionati esemplari della plastica antica e moderna. Nelle decine di gallerie presenti a Modena, da Maurizio Nobile Fine Art, Fondantico di Tiziana Sassoli, Cantore Galleria Antiquaria, Robertaebasta a Carlo Orsi, Altomani & Sons, Tornabuoni Arte, Antichità all’Oratorio, Enrico Galleria, Galleria d’Arte Cinquantasaei, solo per citarne qualcuna, sono tantissime le tipologie presenti, dai mobili ai gioielli, da disegni e stampe agli oggetti, realizzati dal Medioevo agli ultimi decenni del ’900.
A farla da padrone sono però in particolare i dipinti antichi, tra i quali possiamo segnalare a esempio quelli di Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, 1591-1666), Luca da Reggio (Luca Ferrari, 1605-54), Gaetano Gandolfi (1734-1802) oltre a un’ampia «squadra» di artisti del XIX secolo. «Anche quest’anno, dichiarano Marco Momoli e Pietro Cantore, rispettivamente amministratore delegato di Modena Fiere e presidente degli antiquari modenesi, è garantito il valore delle opere esposte certificato dal comitato di vetting che esamina tutti gli oggetti esposti prima dell’apertura della mostra: parafrasando una celebre frase di Italo Calvino, un oggetto d’antiquariato non ha mai finito di dire quel che ha da dire».
A Modenantiquaria, altra novità recente, proseguono i talk sul mercato e altri aspetti dell’arte, coordinati da Leonardo Piccinini.
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Guercino, «San Matteo e l’Angelo». Cortesia di Fondantico di Tiziana Sassoli