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Il padiglione di Maison Ruinart a Reims è stato progettato da Sou Fujimoto; più di 100 opere sono esposte sopra e sotto il suolo

Foto Mathieu Bonnevie

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Il padiglione di Maison Ruinart a Reims è stato progettato da Sou Fujimoto; più di 100 opere sono esposte sopra e sotto il suolo

Foto Mathieu Bonnevie

A Reims un padiglione a «bollicine» per l’arte di Maison Ruinart

La più antica casa produttrice di champagne del mondo ha migliorato le strutture per i visitatori nel suo stabilimento aggiungendo un nuovo edificio in cui esporre parte della sua collezione

Sarah Belmont

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La Maison Ruinart, la più antica casa di champagne del mondo (festeggerà 300 anni nel 2029) nonché importante mecenate delle arti, ha migliorato le strutture per i visitatori del suo sito di produzione di Reims, a 140 km a nord-est di Parigi, aggiungendo un bar, una terrazza, un negozio al dettaglio e un nuovo edificio in cui esporre una parte della sua collezione d’arte.

Dopo una ristrutturazione durata due anni, un po’ più del previsto a causa della pandemia di Covid-19, la proprietà di 2,9 ettari, che prende il nome dal suo indirizzo, 4 Rue des Crayères, riaprirà il 5 ottobre. «La vediamo come una grande metamorfosi in continuità con la visione del fondatore», afferma Fabien Vallerian, direttore delle arti e della cultura di Ruinart.

Dirimpetto alle strutture secolari di Ruinart sorge ora un grazioso ed ecologico padiglione progettato da Sou Fujimoto, l’architetto giapponese autore nel 2013 del Padiglione della Serpentine Gallery a Londra. «Il progetto iniziale era di creare un pastiche del periodo della Belle Époque, spiega Vallerian, ma quando l'architetto capo dei monumenti storici ci ha dato il via libera, abbiamo capito che quello che cercavamo era un gesto architettonico forte, un punto di riferimento senza tempo che riflettesse la tensione tra tradizione e modernità, guardando al futuro».

 

Arte sotterranea

Le forme arrotondate dell’edificio ricordano le bolle di champagne scolpite dall’aria e dalla luce. Invisibile dalla strada, si palesa solo quando i visitatori si avvicinano lungo un percorso scavato nella pietra calcarea, un riferimento alle famose «crayères» del sito, gallerie sotterranee di epoca romana, dal 2015 inserite nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Utilizzate prima come cava per costruire le mura della città, poi come cantine refrigerate dalla famiglia Ruinart, le «crayères» ospitano opere di Ugo Gattoni, Patricia Urquiola, David Shrigley e Mouawad Laurier.

I visitatori entrano nel nuovo edificio attraverso le stanze decorate dal designer francese Gwenaël Nicolas. Un bovindo si affaccia sul cortile principale progettato dal paesaggista Christophe Gautrand. Al numero 4 di Rue des Crayères sono esposte più di 100 opere di 36 artisti, la metà della collezione di Ruinart. L'esposizione, che si snoda dalle profondità delle storiche cave di gesso fino al recente parco, è il risultato di collaborazioni passate e presenti. Molte installazioni includono materiali locali provenienti dall'industria vinicola, come ceppi di vite, legno, metallo e micelio.

Oggi Ruinart sostiene 30 fiere d’arte contemporanea nel mondo, tra cui Frieze, Art Basel e Tefaf, oltre a numerosi premi d’arte. In vista della riapertura di Reims, Ruinart ha trasformato il suo programma di residenze Carte Blanche, lanciato nel 2008, in un invito collettivo e lo scorso anno sei artisti sono stati chiamati a ispirarsi a 4 Rue des Crayères: tra questi Marcus Coates, il cui «Nature Calendar» è la prima installazione che i visitatori incontrano entrando nel padiglione di Fujimoto. Si tratta di bandiere rotanti, ognuna delle quali fornisce ogni giorno un’informazione diversa sull’ecosistema della regione, come le fioriture o l’inizio delle migrazioni degli uccelli.

Le acquisizioni recenti includono opere di Henrique Oliveira, Thijs Biersteker, Pascale Marthine Tayou, Tomoko Sauvage e Andrea Bowers. «Non vogliamo musealizzare, sottolinea Vallerian. L’esposizione continua a crescere. Abbiamo lasciato tre spazi liberi per poter esporre altre opere in futuro».

Sarah Belmont, 03 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

A Reims un padiglione a «bollicine» per l’arte di Maison Ruinart | Sarah Belmont

A Reims un padiglione a «bollicine» per l’arte di Maison Ruinart | Sarah Belmont