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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliA San Marco Argentano (Cs), durante uno scavo condotto in località Cappasanta, nell’ambito di un progetto di archeologia preventiva legato alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili, è stata rinvenuta una tomba terragna risalente alla fine del IV secolo a.C., contenente i resti di una donna adulta e di un bambino.
La sepoltura, priva di copertura, ha restituito un corredo funerario composto da ceramiche decorate a figure rosse, monili in bronzo, una fibula e una monetina, probabilmente destinata al viaggio nell’aldilà secondo le credenze dell’epoca.
Il funzionario archeologo Damiano Pisarra, responsabile dello scavo, ha sottolineato l’importanza del ritrovamento: «La presenza di oggetti di pregio suggerisce che gli inumati appartenessero a un ceto sociale elevato. Lo studio antropologico in corso confermerà i dati preliminari sull’identità dei sepolti». Per garantire la sicurezza dell’area e tutelare i reperti, è stata attivata una sorveglianza continua, anche notturna, a causa del rischio di intrusioni e tentativi di trafugamento.
Lo scavo è stato condotto con il supporto di restauratori e documentato in maniera esaustiva. La scoperta rappresenta un tassello prezioso per la conoscenza della Calabria antica, aprendo nuove prospettive per la ricerca archeologica nella regione.
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