Teresa Scarale
Leggi i suoi articoliSarà Susan Meiselas (Baltimora, 1948) a ricevere il prestigioso «Outstanding Contribution to Photography» dei Sony World Photography Awards 2025 il prossimo 16 aprile a Londra. Un premio che le verrà insignito per il suo brillante e profondo lavoro documentaristico, non scevro di sensibilità umana. La fotografa è da sempre attenta ai diritti umani: molto apprezzata la sua storia fotografica del Kurdistan nonché i suoi reportage in America Latina, con il focus sulla rivoluzione in Nicaragua negli anni Settanta.
Chi vuole meglio comprendere la sua poetica potrà farlo nella mostra che si terrà alla Somerset House di Londra il giorno successivo al gala di premiazione, dal 17 aprile al 5 maggio 2025. L’esposizione ospiterà cinque progetti della fotografa, opere storiche come «44 Irving Street», «Prince Street Girls», «Carnival Strippers» e alcuni progetti più recenti, come «Pandora’s Box e A Room of Their Own».
Su cosa vertono questi progetti? In «44 Irving Street» (1971), Meiselas invita i suoi vicini di casa a riflettere sulle differenze di percezione fra l’immagine che avevano di se stessi e quella emergente dai suoi ritratti. In «Prince Street Girls» (1975-1990), immortala le dinamiche di un gruppo di ragazze di Little Italy, registrando la loro evoluzione fino all’età adulta. «Carnival Strippers» (1972-75) è dedicato invece alle performer di striptease nelle fiere delle cittadine del New England, alla loro vita sul palco e fuori, al contesto in cui si muovono. La proiezione immersiva «Pandora’s Box» (1995) esplora le oscurità di un club sadomaso di New York City, noto come «Disneyland della dominazione». «A Room of Their Own» (2015-2017) infine è lo sguardo rivolto alle donne maltrattate del «Black Country», nel Regno Unito. Susan Meiselas inizia a fotografare durante gli studi. È in questo periodo, nelle estati della prima metà degli anni Settanta, che dà vita al suo primo progetto, «Carnival Strippers». Entra a far parte di Magnum Photos a 28 anni, nel 1976. «Sono onorata di ricevere questo premio per il mio contributo al mondo in continua espansione della fotografia. Negli ultimi 50 anni, ho avuto il privilegio di essere testimone della storia e di condividere le vite, spesso invisibili, di coloro che sono impegnati alla sua realizzazione», ha dichiarato la stessa Susan Meiselas alla notizia del premio. L’«Outstanding Contribution to Photography» in precedenza è andato anche a Mary Ellen Mark (2014), Martin Parr (2017), Graciela Iturbide (2021), Edward Burtynsky (2022) e Sebastião Salgado (2024). Susan Meiselas è la diciottesima vincitrice del riconoscimento.
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