Olivo Barbieri, «Harbin, China 2010»

© Olivo Barbieri

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Olivo Barbieri, «Harbin, China 2010»

© Olivo Barbieri

A Torino arrivano gli slittamenti percettivi di Olivo Barbieri

Con oltre 130 opere (molte inedite) le Gallerie d’Italia ospitano la prima sintesi organica della ricerca che il fotografo modenese ha dedicato alla Cina in oltre tre decenni di lavoro 

Dal 20 febbraio al 7 settembre Intesa Sanpaolo apre alle Gallerie d’Italia-Torino «Olivo Barbieri. Spazi Altri», a cura di Corrado Benigni. Gli spazi «altri» sono quelli che il fotografo (Carpi, 1954) ha raffigurato nei suoi trascorsi in Cina, il primo dei quali risale al 1989, casualmente, durante i fatti di piazza Tienanmen. In quell’anno emblematico, che segna la fine dei due blocchi Est-Ovest, Barbieri intuisce la portata della trasformazione socioeconomica in atto nell’ex Celeste impero, innescata dalla «politica della porta aperta» di Deng Xiaoping nel 1978. 

Comincia allora un’osservazione attenta del Paese, che nel secondo millennio sarebbe diventato uno dei protagonisti del mondo multipolare. Un’indagine di stampo non documentaristico. Per condurla, l’artista tornerà a più riprese nella Repubblica Popolare Cinese, fino alla vigilia della crisi del Covid-19 (2019). Barbieri offre sulla «Terra di Mezzo» uno sguardo che è insieme distaccato e perforante: la sua particolare tecnica di scatto fa vedere le immagini della realtà alla stregua di plastici architettonici. Le lunghe esposizioni, l’illuminazione artificiale, le riprese verticali, l’uso della saturazione cromatica e il fuoco selettivo, unitamente alle riprese dall’elicottero, sono in grado di trasfigurare il reale. Queste suggestioni in limine, accostanti il vero e la sua rappresentazione, rendono Barbieri a buon diritto una delle lenti più innovative della fotografia contemporanea, non solo in Italia. Le opere in mostra nel museo torinese sono oltre 130 e includono trittici di grosse dimensioni, polittici, due grandi quadrerie e restituiscono agli occhi di chi osserva tutti gli slittamenti percettivi tipici dell’opera di Olivo Barbieri.

È questo un nuovo capitolo nell’importante progettualità «La Grande Fotografia Italiana» a cura di Roberto Koch, la linea di eventi museali con cui Intesa Sanpaolo celebra dal 2022 i maestri della fotografia del Novecento in Italia. Realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, la mostra, con molte fotografie inedite, è la prima sintesi organica della ricerca che Olivo Barbieri ha dedicato alla Cina in oltre tre decenni di lavoro e si inserisce pienamente nel progetto museale di tutte le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo; non solo a Torino, ma anche a Milano, Napoli e Vicenza. Il catalogo della mostra è realizzato da Società Editrice Allemandi.

Olivo Barbieri, «Canton, Cina 1998»

Olivo Barbieri, «Suzhou, Cina 1989»

Teresa Scarale, 14 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

A Torino arrivano gli slittamenti percettivi di Olivo Barbieri | Teresa Scarale

A Torino arrivano gli slittamenti percettivi di Olivo Barbieri | Teresa Scarale