Fotografia dalla serie «Napoli-Bari high-speed railway» di Domingo Milella

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Fotografia dalla serie «Napoli-Bari high-speed railway» di Domingo Milella

Al MaXXI nuove avventure sotterranee

Più di cento immagini ci portano al centro della Terra con Stefano Graziani, Rachele Maistrello, Domingo Milella, Luca Nostri e Giulia Parlato

Dal 14 giugno al 25 settembre, nello Spazio Extra del MaXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, si può compiere un «viaggio al centro della Terra». Non si tratta del celebre romanzo di Jules Verne, ma di una discesa nell’ipogeo resa possibile grazie alla campagna fotografica commissionata da Ghella, azienda specializzata in scavi in sotterraneo. Quest’anno, in occasione del suo 130mo anniversario (iniziò l’attività alla fine dell’Ottocento con il tunnel della Transiberiana), Ghella celebra questo importante traguardo con una serie di eventi, tra cui «Nuove avventure sotterranee», curata da Alessandro Dandini de Sylva. Lo spazio espositivo raccoglie le opere di cinque fotografi: Stefano Graziani (Bologna, 1971), Rachele Maistrello (Vittorio Veneto, 1986), Domingo Milella (Bari, 1981), Luca Nostri (Faenza, 1976) e Giulia Parlato (Palermo, 1993).

«La mostra rappresenta un'ulteriore tappa nel rapporto pluriennale tra il MaXXI e Ghella, coronato dalla generosa donazione di 48 opere fotografiche entrate a far parte delle Collezioni del museo», commenta Alessandro Giuli, presidente della Fondazione MaXXI. Il percorso include oltre cento immagini: da un lato, quelle degli artisti, dall’altro, quelle provenienti dagli archivi di Ghella, scattate da ingegneri e tecnici. «La differenza non è solo nei soggetti ma anche nel linguaggio. Le campagne fotografiche che formano questa raccolta rappresentano una risorsa preziosa perché contribuiscono a rinnovare l’immaginario e la percezione dei grandi cantieri di ingegneria infrastrutturale, combinando sapientemente documentazione e sperimentazione e ampliando il campo di osservazione a soggetti apparentemente lontani ma profondamente connessi alle trasformazioni delle città del XXI secolo», spiega Dandini de Sylva

Per Giulia Parlato il progetto in Nuova Zelanda è stato anche un motivo per visitare luoghi legati alla sua storia familiare, mentre per Rachele Maistrello l’Australia è stato un evento sincronico, un impulso a sondare una narrazione mitologica. Luca Nostri, inviato a Buenos Aires, è rimasto affascinato dall’immaginario del fiume Rachuelo, noto per i problemi legati all’inquinamento. Domingo Milella, l’unico artista ad aver lavorato in Italia, in «Naples–Bari high-speed railway» cattura un momento di transizione e progresso nella costruzione della linea ferroviaria dell’alta velocità tra Napoli e Bari, mentre Stefano Graziani in Canada documenta con il suo lavoro, sia in superficie sia in profondità, una serie di incontri apparentemente fortuiti. «Tutto è curvo e collegato da un tunnel che, come un cerchio, ci ricorda che viviamo sulla superficie di una sfera rovente», scrive Milella nel cofanetto di sei volumi che accompagna la mostra, disegnato da Filippo Nostri ed edito da Quodilbet con interviste agli artisti e un testo del curatore.

Fotografia dalla serie «Buonos Aires» di Luca Nostri

Rischa Paterlini, 12 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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Al MaXXI nuove avventure sotterranee | Rischa Paterlini

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