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Luca Giordano, «Samaritana al Pozzo», 1690 ca, Venezia, Museo di Palazzo Grimani (particolare)

Photo: Matteo De Fina

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Luca Giordano, «Samaritana al Pozzo», 1690 ca, Venezia, Museo di Palazzo Grimani (particolare)

Photo: Matteo De Fina

Alla Samaritana di Luca Giordano sono stati restituiti i colori originali

Dopo un restauro di otto mesi il dipinto, acquistato dallo Stato nel 2021, trova finalmente posto a Palazzo Grimani, rinsaldando il legame storico tra la famiglia e il pittore napoletano

Veronica Rodenigo

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Rimane ancora parzialmente avvolta nel mistero la vicenda della «Samaritana al Pozzo» di Luca Giordano, opera databile al 1690 circa. Realizzata con buona probabilità come pala d’altare, gli alterni passaggi della sua immissione in una collezione privata prima, e sul mercato poi, sono ancora tutti da ricostruire, in presenza di una documentazione molto incerta.

Dopo una segnalazione del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio, nel 2018 viene dichiarata di interesse culturale da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Venezia e acquistata nel 2021 a titolo di prelazione dallo Stato in seguito del fallimento della casa d’aste veneziana San Marco. Assegnata infine al Museo di Palazzo Grimani, dopo un accurato restauro (grazie a 60mila euro di fondi ministeriali), la tela è finalmente visibile al pubblico nella Sala da pranzo del palazzo, dove instaura un felice dialogo cromatico con gli spazi e rinsalda il legame storico con la famiglia Grimani: il cardinal Vincenzo fu difatti mecenate e collezionista di Luca Giordano.

Quest’operazione, afferma la direttrice Marianna Bressan, concretizza la visione del museo veneziano: acquisire, conservare, esporre e fare ricerca. Lo studio e l’intervento sul dipinto ad opera di Valeria Finocchi (storica dell’arte, curatrice del Museo) e da Claudia Vittori (restauratrice) hanno rivelato interessanti dettagli confermandone l’attribuzione sulla base di confronti stilistici e iconografici, testuali citazioni raffaellesche (Stanze Vaticane), pentimenti (nel volto della Samaritana e per la corda) che il restauro consente di percepire. L’intervento, durato circa otto mesi, ha anche permesso di reintegrare sfondamenti e graffi, la rimozione di una pesante vernice e alterazioni dovute a ritocchi (probabilmente apposti per rendere l’opera più appetibile sul mercato antiquario), nonché la rimozione di una successiva stuccatura perimetrale. Così restituita nella sua cromia originaria, di memoria quasi veronesiana, la «Samaritana al Pozzo» oggi viene ad arricchire il patrimonio del museo veneziano come nuovo tassello. Molto ancora della sua storia rimane da scoprire, ci conferma la curatrice Valeria Finocchi, che promette il prosieguo delle indagini su quest’opera così come su quanto ancora resta da ricostruire sull’affascinante dispersione della Collezione Grimani. 

Luca Giordano, «Samaritana al Pozzo», 1690 ca, Venezia, Museo di Palazzo Grimani. Photo: Matteo De Fina

Veronica Rodenigo, 11 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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Alla Samaritana di Luca Giordano sono stati restituiti i colori originali | Veronica Rodenigo

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