Giulia Gelmini
Leggi i suoi articoliIl 9 febbraio si inaugura da Massimo Minini a Brescia una personale dell’artista israeliano Ariel Schlesinger (Gerusalemme, 1980), «We started with a flame…», mostra che accoglie installazioni e sculture di un acuto artista-inventore. Le opere esposte sino al 31 marzo fanno parte di una produzione costellata di riferimenti talvolta ironici, ma anche minacciosi. Esse sono di primo acchito associabili a una riflessione sul postconcettuale.
Come incidenti di percorso, i lavori di Schlesinger sono sparsi nelle sale della galleria. Il primo incontro avviene con un frammento di un albero metallico dalle dimensioni monumentali sul quale è tenuta in vita una fiammella, che non consuma mai i rami.
È un’anticipazione dell’opera realizzata per il Museo Ebraico di Francoforte, la cui collocazione all’ingresso del museo è prevista per la fine dell’anno. La mostra prosegue con alcune sculture in vetro realizzate con frammenti di specchi rotti, ricomposti per diventare qualcosa d’altro e un video, in cui torna il fuoco, tema ricorrente nella pratica dell’artista. L’oggetto, nelle opere di Schlesinger, viene defunzionalizzato e modificato; è una nuova scultura, ma anche un elemento danneggiato.
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