Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Margherita Panaciciu
Leggi i suoi articoliLa nona edizione di Art Monte-Carlo, ospitata dal 7 al 9 luglio 2025 nei rinnovati spazi del Grimaldi Forum, ha riaffermato il proprio ruolo di fiera d’arte contemporanea a misura d’uomo: raffinata, selettiva, eppure perfettamente connessa al respiro del mondo. Lontana dai ritmi compulsivi delle grandi fiere globali, Monte-Carlo ha offerto un’esperienza raccolta e luminosa, dove collezionisti, curatori, istituzioni e semplici appassionati si sono mossi in uno spazio pensato per il dialogo più che per la frenesia commerciale. Ma anche sul piano delle vendite, i risultati non si sono fatti attendere.
Il successo commerciale dell’edizione 2025 è stato tangibile ma sobrio, in perfetta coerenza con l’anima della fiera. Tra le gallerie partecipanti, 25, diverse hanno registrato vendite significative già nelle prime ore: 193 Gallery ha confermato subito l’interesse per Ben Arpéa, Thandiwe Muriu e Rob Tucker, Almine Rech ha concluso importanti trattative, tra cui opere di Vivian Springford e Angela Heisch, Galleria Continua ha raccolto consensi e vendite con lavori di Pascale Marthine Tayou, Robilant + Voena ha attratto l’attenzione con un'opera di Lucio Fontana, uno dei nomi più ricercati dai collezionisti, Clavé Fine Art / Toninelli ha chiuso la vendita di una scultura di César, segno che l’interesse per il moderno rimane vivo, In Situ – Fabienne Leclerc ha avuto ottimo riscontro con Daniele Genadry e Renaud Auguste-Dormeuil, opere che hanno stimolato anche l'interesse istituzionale. Moretti Fine Art ha invece riscontrato ottime performance con artisti italiani degli anni ’60 e ’70, a testimonianza di un pubblico esperto e mirato, Vedovi Gallery ha calamitato sguardi (e collezionisti) con pezzi firmati Basquiat, César e Andy Warhol, creando uno degli stand più visitati, Raphaël Durazzo ha confermato vendite di opere di Leonor Fini, nome in crescita sul mercato, Sébastien Bertrand ha collocato, tra le altre, un’opera di Walter Robinson, artista legato alla scena newyorkese, Suzanne Tarasiève ha venduto lavori di Eva Jospin e Romain Bernini, tra i più apprezzati per la loro potenza visiva. Una delle sorprese più apprezzate della rassegna è stata sicuramente la partecipazione del designer Pierre Yovanovitch, che ha firmato «Bleu Méditerranée», installazione immersiva nel cuore della fiera. In questo spazio fluido, tra pezzi vintage e opere d’arte, ha dato vita a un ambiente sospeso, dove colore e luce evocavano i paesaggi della Riviera. Pierre Yovanovitch ha raccontato: «Ho scoperto Art Monte-Carlo per la prima volta e sono stato profondamente colpito dall’atmosfera unica che si respira: intima, rilassata, quasi sospesa nel tempo. Il concept della fiera favorisce incontri sinceri e crea una vera energia tra gli espositori. Ho avuto la fortuna di occupare uno spazio ampio nel cuore del salone, dove ho potuto far dialogare in uno spirito libero il design con opere d’arte e pezzi vintage. I colori della nostra presentazione vengono rappresentati da un gioco di echi ispirato dai paesaggi luminosi del Mediterraneo. Sono rimasto affascinato da un dipinto staordinario di Evelyne Axell allo stand della galleria Vallois».
Non è mancato il momento della riflessione: con un programma di talk curato e incisivo, Art Monte-Carlo ha dato voce a figure chiave come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Marisa Chearavanont, impegnate nella diffusione di nuovi modelli filantropici e culturali. L’intera fiera ha beneficiato di un ecosistema culturale coeso e dinamico: dal Nouveau Musée National de Monaco alla programmazione del Grimaldi Forum, fino al sostegno delle istituzioni locali. Una rete attenta e reattiva che ha amplificato l’esperienza dei visitatori ben oltre gli stand. Più che una corsa all’acquisto, la fiera è apparsa una selezione colta e riflessiva, segno che attrae un collezionismo preparato, in cerca di qualità. L’edizione 2025 è stata anche l’occasione per inaugurare una nuova alleanza strategica con Informa Prestige, realtà internazionale nel mondo degli eventi di alta gamma. Una mossa che apre prospettive di crescita senza snaturare l’essenza della fiera. A completare questa visione, la partnership con la Maison Piaget ha aggiunto un tocco di alta gioielleria e savoir-faire, con installazioni che dialogavano poeticamente con l’arte contemporanea.
Altri articoli dell'autore
Sino al 31 agosto, 7 comuni delle Langhe ospitano interventi artistici concepiti per integrare e valorizzare il contesto naturale e architettonico in cui sono collocati
Uno sguardo privilegiato nella vita, nei gusti e nei legami di due figure che hanno lasciato un segno profondo nella storia dell’arte
A Londra è in arrivo a settembre una mostra dell’artista rumeno Victor Man, noto a livello internazionale per le sue opere cupe ed enigmatiche
Costumi da sogno, oggetti di scena indimenticabili e un campanello da 7mila sterline alla vendita che andrà a favore di una buona causa