Mega, nuova fiera di arte contemporanea che apre i battenti il 10 aprile (sino al 14 aprile), durante la Milano Art Week, è l’acronimo per Milan Emergent Gallery Assembly. L’iniziativa ha, tra i suoi obiettivi, quello di portare un pubblico più ampio in uno spazio non convenzionale per una fiera: lo Scalo Porta Genova.
Aperta dalle 10 del mattino sino a mezzanotte, Mega ha l’ambizione di diventare un punto di scambio e aggregazione dando l’opportunità ai visitatori di trovarsi in un contesto culturalmente interessante dove poter passare del tempo, anche di sera, circondati dall’arte e bevendo un buon cocktail, mangiando qualcosa dai food truck premiati dal Gambero Rosso e ascoltando buona musica nella lounge allestita per l’occasione, in un’atmosfera rilassata.
Via gli stand, la fiera sarà allestita in un unico percorso composto da tutti i lavori, non necessariamente raggruppati per galleria, come fosse una mostra curata. Ogni opera avrà un Qr code con tutte le sue informazioni ma i visitatori non saranno abbandonati a sé stessi, anzi: le gallerie e gli esperti dell’organizzazione saranno presenti per rispondere a ogni domanda.
Sono 17 le gallerie internazionali che hanno aderito al progetto ideato da BeAdvisors Art Department e Mattia Pozzoni Art Advisory, insieme a Fabio Lucarelli e Burro Studio. «La capacità attrattiva di Milano ci ha aiutato. È anche l’anno della Biennale, poi ci sono i nostri rapporti consolidati», dice Mattia Pozzoni, che aggiunge: «La fiera è un bel mix di gallerie più consolidate, a cominciare da König Galerie, e progetti giovanissimi. C’è una miscela di artisti italiani e internazionali e di spazi che offrono un prodotto di qualità in un contesto più affine al nostro target. La nostra idea è quella di sostenere il mercato con una voce tutta nostra, e di potenziare quell’offerta. La diversità rispetto all’organizzazione delle altre fiere è che di solito sono le gallerie che fanno questi progetti. Il fatto di essere degli advisor ci ha aiutato, facciamo il lavoro di advisory gratuitamente per le gallerie».
Nonostante il collezionismo milanese, quello su cui si tara miart, sia in genere più tradizionale, ce n’è un altro che sta crescendo anche in Italia nei confronti di proposte più fresche, che hanno suscitato molto interesse anche grazie, o per colpa, dell’attenzione destata sul mercato internazionale. I prezzi tendenzialmente sono ragionevoli e accessibili, in genere tra i 5mila e i 15mila euro (due soli i lavori da 40mila euro). Il «premio-acquisizione», che prevede un importo fino a 12mila euro, è sostenuto dalla Collezione Scarzella, costituita da opere di artisti italiani e internazionali per lo più emergenti e mid-career, con opere di pittura e scultura.
Le realtà partecipanti alla nuova fiera milanese sono: a-topos’ (Parigi, Marsiglia), Bebe Leone Art Advisory (Roma, Dubai), Cable Depot (Londra), Canopy Collections (Londra), Des Bains (Londra), F2t (Milano), Kali Gallery (Lucerna), König Galerie (Berlino, Seul, Città del Messico), Lunetta 11, (Torino), L.U.P.O. (Milano), Monti 8 (Latina), Nicoletti con Harlesden High Street (Londra), Public Service (Stoccolma), Romero Paprocki (Parigi), Studio West (Londra), Super Dakota (Bruxelles).