Dettaglio di «Woman in bath» (anni ’90) di Roy Lichtenstein

foto di Paolo Pugnaghi, Modena

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Dettaglio di «Woman in bath» (anni ’90) di Roy Lichtenstein

foto di Paolo Pugnaghi, Modena

Bertoli: da Modena a Milano

Per i suoi quarant’anni di attività il gallerista romagnolo inaugura una mostra ad alto tasso pop

In occasione dello scoccare dei quarant’anni di attività il gallerista e art advisor modenese Marco Bertoli(Concordia sulla Secchia, Mo, 1959) organizza nel suo spazio milanese M45- Marco Bertoli e Angelo Enricola mostra «American Pop Art: Warhol, Lichtenstein, Indiana, Haring», visibile su appuntamento dall’11 ottobre al 29 novembre proseguimento ideale di quella inaugurata l’anno prima e intitolata «Andy Warhol, A Private View». Continua, dunque, l’analisi, sul fronte americano, del movimento che ha rivoluzionato l’arte contemporanea e in questa occasione i curatori, Bertoli stesso, e Angelo Enrico con la collaborazione di Federica Moro, allargano il confine dell’analisi oltre le due prime «punte» della Pop art, proponendo anche lavori di Robert Indiana (New Castle, Indiana, 1928) e di Keith Haring (Reading, Pennsylvania, 1958 - New York, 1990). Il percorso espositivo si apre con il celebre ritratto di Marilyn di Andy Warhol (Pittsburgh, Pennsylvania, 1928 - New York, 1987) e prosegue con altri pezzi iconici del movimento come «Campbell’s Soup», un «Mickey Mouse» del 1981 che è parte della serie «Myths» dedicata dall’artista a soggetti che caratterizzano la società americana del tempo.

La rassegna di M45 vanta diverse serigrafie di Roy Lichtenstein (New York, 1923 - New York, 1997) tra cui «Shipboard Girl» del 1965 e la più tarda «Woman in Bath», lavori nei quali l’autore interrompe la continuità temporale visiva tipica del fumetto e ne ingigantisce un dettaglio, rendendo ben visibile il retino tipografico attraverso il processo di stampa ben-day tramite la quale piccoli punti di colori diversi sono ravvicinati, distanziati o sovrapposti per creare mezzi toni cromatici su carta economica, soprattutto utilizzata negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Ordinato sulle pareti milanesi anche «Love» del ’66, ampio arazzo di Robert Indiana, opera anch’essa simbolo della Pop art. La mostra si chiude con alcune serigrafie, tra cui un autoritratto frutto di una collaborazione con Warhol del 1986 e «Pop Shop VI» del 1989, firmate da Haring. Bertoli ha iniziato a Modena la sua attività di gallerista, soprattutto agli inizi dedicandosi all’Ottocento italiano con la galleria MB Marco Bertoli, aperta nel 1984. Oggi è titolare e fondatore dello studio di consulenza Art Consulting, presente in Emilia e a New York. Dal 2005 collabora con la Casa d’aste Christie’s.

 

 



 

 

 

Stefano Luppi, 11 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

Bertoli: da Modena a Milano | Stefano Luppi

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