«Autoritratto al cavalletto» (1879) di Gustave Caillebotte

Foto © Caroline Coyner Photography

Image

«Autoritratto al cavalletto» (1879) di Gustave Caillebotte

Foto © Caroline Coyner Photography

Caillebotte dipingeva gli uomini

In occasione dei 130 anni dalla morte, il Musée d’Orsay riunisce 144 opere del pittore impressionista che tradusse al maschile temi fino ad allora tipicamente femminili

Dopo la grande mostra «Parigi 1874. Inventare l’Impressionismo» inaugurata in primavera, in occasione dei 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo (che ha accolto quasi 725mila visitatori, prima di partire alla National Gallery of Art di Washington), il Musée d’Orsay, sempre in collaborazione con musei statunitensi, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles e l’Art Institute of Chicago, festeggia ora un altro anniversario: i 130 anni dalla morte, nel febbraio 1894, di Gustave Caillebotte, altra figura chiave del gruppo degli impressionisti. 

«Caillebotte. Dipingere gli uomini» si svolge dall’8 ottobre al 19 gennaio 2025 e ruota intorno a due dipinti. L’uno è «Parte di barca» (1878), acquisito nel 2022 dal Musée d’Orsay e che fino a poco tempo prima era ancora conservato nelle collezioni di famiglia dell’artista. La tela era partita per un tour nei musei francesi per le celebrazioni dei 150 anni dell’Impressionismo, prima di tornare nel museo parigino, che di Caillebotte possiede anche «I piallatori di parquet» (1875). L’altro dipinto è «Giovane uomo alla finestra» (1876), acquisito dal J. Paul Getty Museum nel 2021. La tela, un’opera di gioventù, rappresenta il fratello del pittore, René Caillebotte, in abiti informali e di spalle davanti alla finestra aperta della casa di famiglia in rue de Miromesnil, a Parigi. La mostra riunisce 144 opere, alcune delle tele più note, tra cui il capolavoro dell’Art Institute of Chicago, «Strada di Parigi in un giorno di pioggia» (1877), ma anche acquerelli raramente esposti, disegni preparatori, documenti d’archivio, anche inediti, e fotografie. 

Allievo di Léon Bonnat, presso l’École des Beaux-Arts, Caillebotte si avvicinò alla pittura naturalista e antiaccademica di Giuseppe De Nittis ed Edgar Degas. Nel 1874 partecipò alla prima mostra impressionista organizzata nell’ex studio del fotografo Nadar e a tutte le mostre successive del gruppo, che contribuì anche a sostenere economicamente. Caillebotte predilesse la figura maschile: dipinse il mondo che lo circondava, la Parigi del barone Haussmann, i suoi fratelli, gli amici, spesso giovani scapoli, senza figli, ricchi come lui, artisti, funzionari, ma anche gli operai che lavoravano per la sua famiglia. Convertì al maschile temi applicati soprattutto alla donna, come l’uomo intento nella sua toeletta quotidiana. Si interessò alla sfera intima e al mondo domestico, come Berthe Morisot e Mary Cassat: «In un mondo in piena trasformazione, in cui il trionfo della virilità, per usare l’espressione dello storico Alain Corbin, cominciava lentamente a incrinarsi sotto gli effetti delle umiliazioni militari della guerra del 1870-1871, delle pressanti richieste di emancipazione delle donne e dell’emergere di sottoculture omosessuali fino a quel momento invisibili, queste nuove figure giocarono un ruolo nella ridefinizione di un nuovo ideale maschile, virile e moderno, scrive il museo in una nota. I soggetti scelti e il “Gender Trouble”, secondo l’espressione della filosofa statunitense Judith Butler, conferiscono all’opera di Caillebotte gran parte della sua tensione vitale e del suo potere sovversivo». 

La mostra raggiungerà il J. Paul Getty Museum dal 25 febbraio al 25 maggio 2025 e l’Art Institute of Chicago dal 29 giugno al 5 ottobre 2025

«Strada di Parigi, tempo di pioggia» (1877) di Gustave Caillebotte. Cortesia di The Art Institute of Chicago

Luana De Micco, 04 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

Caillebotte dipingeva gli uomini | Luana De Micco

Caillebotte dipingeva gli uomini | Luana De Micco