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Uccellino su base in ottone (1924-27) di Carlo Rizzarda

Foto Luigi Baldin, Treviso

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Uccellino su base in ottone (1924-27) di Carlo Rizzarda

Foto Luigi Baldin, Treviso

Carlo Rizzarda, ferri battuti come poesie

Il primo catalogo delle opere fabbrili del raffinato ornatista feltrino conservate nella Galleria d’arte Moderna della sua città natale 

Elena Franzoia

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Per la prima volta, un ponderoso catalogo riccamente illustrato raccoglie l’intera schedatura dei magnifici ferri battuti di Carlo Rizzarda (1883-1931) conservati dalla Galleria d’Arte Moderna, da lui voluta, che nella città natale di Feltre porta il suo nome, esponendone anche la collezione d’arte e il fondo fotografico. A curarlo è la conservatrice dei musei civici feltrini Tiziana Casagrande, che ha peraltro approfondito nel saggio introduttivo il mai interrotto rapporto tra artista e città natale, scandagliandone origini e rapporti familiari. 

Allievo di Alessandro Mazzucotelli, Rizzarda si trasferì a Milano nel 1904 e qui trovò la sua fortuna come raffinatissimo maestro del ferro battuto, ottenendo committenze da parte di imprenditori e aristocratici come Angelo Rizzoli, Davide Campari, Angelo Motta, Ernesto Moizzi, Mino Brughera, Ernesto Redaelli. Capace di spaziare tra eleganti sculture ed estrosi oggetti d’arredamento (lampadari, tavolini, letti), creò anche complessi complementi architettonici di grande gusto, muovendosi con disinvoltura tra ispirazioni neomedievali, rinascimentali e barocche. 

Oltre alle schede delle sue opere, che per la loro bellezza spesso ispirata alla flora e alla fauna bellunesi  valsero all’artista la definizione di «poeta del ferro» da parte del drammaturgo e critico teatrale feltrino Gino Rocca, il volume dedica nuovi studi e interessanti approfondimenti al contesto artistico e culturale del tempo, in una transizione tra Liberty e il Déco in cui assumono nuova importanza le esposizioni d’arte (studiate nel volume da Stefania Cretella) e in cui spiccano oltre a Mazzucotelli figure come Umberto Bellotto, Alberto Calligaris e Alberto Gerardi, approfonditi da Matteo Fochessati. Stefano Andrea Poli ha indagato il rapporto fondamentale, ma non sempre sereno, tra Rizzarda e gli architetti, mentre Alessandro Ervas si è focalizzato sugli aspetti tecnici delle opere dall’artista.

 

Carlo Rizzarda «poeta del ferro»
a cura di Tiziana Casagrande, 400 pp., ill. col. e b/n, Sagep, Genova 2024, € 40

 

La copertina del volume

Elena Franzoia, 25 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

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Carlo Rizzarda, ferri battuti come poesie | Elena Franzoia

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